Primo giorno di un nuovo e ultimo anno scolastico del liceo.
Per ora tutto nella norma anche se non vorrei essere qui...a scuola.Cammino per il corridoio come se non fossero passati cinque minuti da quando è suonata la campanella per l'inizio delle lezioni,tutto calmo e rilassato sapendo che la prima ora ho chimica.
Sinceramente la materia mi piace ma l'insegnante preferirei si estinguersi peggio dei dinosauri,ma non è possibile questa cosa.
Peccato...sarebbe stato bello non rivenderlo più.
Il mondo sarebbe un posto migliore.Ricordate non si augura il male a nessuno.
-"Sei in ritardo Anderson"-mi riferisce il professore con un sorriso stampato in faccia.
Ti spacco la faccia a furia di pugni tra poco....guardati intorno.Mi controllo dal spaccarli la faccio -"Scusi"-e mi dirigo a sedermi con una postura che la dice tutta sulla mia voglia di stare qui,senza degnarlo di uno sguardo.
Do un'occhiata intorno in cerca di un posto libero.
Tutti vogliono che mi siedo accanto a loro(soprattutto le ragazze),ma il posto che mi sta tentando di più è quello libero accanto ad una ragazza che non mi degna di un'occhiata.
Sorrido con il solito sorriso tentatore e mi siedo nel posto libero accanto alla ragazza solitaria.Non è male con quei capelli lunghi e biondi e con quei quelle ciglia lunghe che nascondono i suoi occhi che non prendono in considerazione di guardare i miei che la scrutano.
-"Hey bambola"-le sussurro così il professore non mi senta se no cazzi amari per me.
La biondina solleva la testa all'improvviso facendo scontrare delle ciocche dei suoi capelli in faccia a me.-"Come scusa?Non mi piace essere chiamata bambola.Sai c'è l'ho un nome..."-mi sbraita contro infastidita.
Ha un carattere particolare,ma non mi piace quando cercano di mettermi in soggezione.
-"Ragazzi tenete a freno la lingua,sto spiegando!"-urla il professore scocciato sbattemdo il gesso sulla cattedra frantumandolo.
Per una volta in cui non ho fatto chissà cosa!Dai!
-"Ci scusi"-gli riferisco alzando gli occhi al cielo non molto preso dalle mie scuse.
-"Cosa c'è Anderson?Non le piace la mia lezione?"-mi chiede incrociando le braccia al petto in fare di sfida.Profe lei lo sa benissimo quanto accetto le sfide e quanto ci vado pesante.
-"Non è che non mi piace la sua materia ma è lei che non mi piace."-scadisco bene ogni singola parola cercando di mostrarmi indifferente.
Era da tante tempo che volevo dirlo.Il professore se fossimo in un cartone animato li sarebbe uscito il fumo dalle orecchio molto probabilmente da quanto è arrabbiato.
-"Fuori dalla classe!"- urla sbattendo una mano sulla cattedra,e con l'altra indicandomi l'uscita con il dito.Mi rizzo e con tanta sicurezza che dimostro sempre esco dalla classe dando un ultima occhiata di fuoco al prof, sbattendo poi forte la porta alle mie spalle.
Ora mi tocca stare stare un'oretta qui nel corridoio a fissare il vuoto cosmico.
Come è iniziata la giornata scolastico,con molta fatica finisce.
Non vedevo l'ora di uscire da questo posto infernale.
Esco dalla classe di letteratura e noto dei capelli castani molto famigliari uscire dalla classe dinanzi la mia.
Amber insieme la biondina.È ora di divertirsi un po'...
Mi avvicino ad Amber lentamente,dietro di lei abbastanza vicino la prendo dal cappuccio della felpa,come era mio solito fare.
Si sbilancia all'indietro andandoci incontro per sbaglio.
Stringo entrambe le mani alle sue braccia e la faccio scontrare contro l'armadietto di una persona a caso.Il suo viso mi scruta impaurita e nervosa,per poi tenere la testa china e stessa cosa faccio io e noto che si stringe le maniche della felpa come se...nascondesse qualcosa.
Cerco di togliermela di dosso,solo che si oppone,fino a quando le strappo una manica della felpa e quello che mi attira immediatamente sono dei tagli profondi e alcuni cicatrizzati alle braccia.
Rimango a guardare quelle ferite sorpreso e scioccato.Non pensavo...sì facesse questo.
Mi ricordo che appena vedeva del sangue li veniva un'infarto al momento.
Ritorno in me dopo questo momento possiamo dire in "standby" e le stringo il braccio nudo e urlo ai altri:
-"Hey guardate cos'ha questa sfigata sulle braccia!"-C'è chi si mette a ridere o a dire cose del tipo: "Ridicola" o "Sfigata".
Il viso di Amber mette in evidenzia la sua angoscia e la tristezza che prova.
I suoi occhi si riempono di lacrime che iniziano a rigarle le guancie.
Ridicola.-"Dove vuoi andare?"-li chiedo sarcastico quando cerca di allontanarsi dalla mia presa.
Si ferma e non dice niente,ma il silenzio lo spezzo io riferendo a tutti-"Ragazzi fate una foto scrivete #sonounasfigata"-
Ridacchio e tutti fanno come me.Amber cerca di rimanere impassibile difronte a tutto questo,ma i suoi occhi dicono tutto.
Il divertimento finisce quando un qualcosa mi colpisce in testa.
Ma....cosa?Un quaderno di color...rosa.
Mi giro verso la direzione del colpo e riconosco subito il colpevole.
È la biondina italiana.-"Non azzardarti a ferire la mia amica o te la vedrai con me capito!"-urla lei indirizzata a me avvicinandosi imbestialita a noi.
Non ci credo,sta osando sfidarmi?
La biondina è molto più interessante di quel che immaginavo.Prende la mano di Amber,io provo a mettermi in mezzo solo che la Biondina mi da una sintonia che mi allontana quel abbastanza da fuggire entrambe.
Tutto questo è più che sbalorditivo...in senso negativo.
Nessuno è mai importato di Amber da quando l'ho presa di mira e ora arriva questa qui che la difende.
*Angolo scrittrice*
Questo è il secondo capitolo.
Sono molto felice di aver condiviso la mia storia con voi e spero vi interessi almeno un pochino.
Grazie della lettura.-Jess ❤
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ChickLitAmber River ha 17 anni, vive a Boston con la sua famiglia.A lei non piace andare a scuola,non perché va male in qualche materia o semplicemente non ha voglia ma perché viene bullizzata da quando ha iniziato il liceo sempre dal solito ragazzo.Luke An...