8.Amber

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Dovevo aspettarmelo,ma mi sono fatta anulare dal suo cambio di comportamento temporaneo...

Come faccio a fidarmi così tanto delle persone?Come faccio ad essere così ingenua?Mamma perché mi hai creata stupida!

Corro via piangendo per la mia grande figuraccia scalza,rischiando di farmi male più volte,ma ignoro il tutto.

-"Amber fermati un attimo ti prego!"-sento una voce urlarmi dietro,di pregarmi di non andarmene.

Ovviamente è Chiara visto che non interesso a nessuno tranne che a lei e sinceramente non trovo il perché mi vuole bene.

Mi fermo un attimo e sento il mio corpo tremare non per il freddo,ma per tutto quello che sto provando ora.

Sono appena fuori scuola e ci sono dei ragazzi che fanno foto di me,come se io fossi una creatura orrenda e senza emozioni.

Forse per creatura orrenda ci potrebbero pensare,ma senza emozioni...magari.

-"Andatevene coglioni!"-urla Chiara contro a quei tre ragazzi e loro se ne vano dopo altre cinque imprecazioni di lei contro di loro.

Resto ferma con la testa bassa dandole le spalle fino a quando no  sento le sue braccia stringermi a lei.

-"Scusami dovevo stare lì con te.Potevo andare in bagno più tardi e poi potevo fare più in fretta e se non fosse per quel demente..."-la fermo parlandone sopra io-"Non fa niente.Non è colpa tua e solo mia la colpa"-le riferisco vergognandomi di me stessa.

-"Non azzardarti a darti la colpa,perché l'unico colpevole qui è quella testa di cazzo di Anderson!"-sbotta lei infuriata con Luke,per quello che mi ha fatto.

Pensate che fa anche di peggio e che lo sopporti da tanto...

Dovrei dirlo,ma non ce la faccio non mi sento neanche protetta dai miei,mi sento sola,fottutamente sola.

-"Io invece sono la stupida che ha deciso di seguirlo solo perché in quel momento sembrava dolce e..."-

-"Secondo è una colpa essere troppo buona?"-mi chiede con il suo sguardo così tenero che mi fa sentire ancora più in colpa.

Non mi merito un'amica come lei.

-"Sì.In questo mondo sì"-affermo poi allontanandomi da lei correndo,proprio perché non c'è la faccio a stare un minimo,anzi un secondo di più qui.

Sento Chiara chiamarmi solo che non mi fermo e per ritornare a casa ho fatto un'altra strada così sembra stia andando da un'altra parte anche se dubito che conosce bene la strada in così poco tempo.

Beh...spero.

Sono davanti a casa mia
Apro la porta di fretta e quando entro la chiudo velocemente e violentemente per poi fiondarmi verso le scale,per rifugiarmi in camera mia.

-"Ciao tesoro...ma cosa ti è successo?"-mi chiede mia madre a bocca aperta vedendomi tutta ricoperta di chissà cosa e con il viso rosso e coperto di lacrime.

Loro sapevano che stavo andando ad una festa e sembravano felici di questo,proprio perché non ci sono mai andata.

Non rispondo a nessuno e corro in camera mia e chiudo la porta a chiave.

Sento qualcuno che bussa e poi la voce di mia madre.
-"Amber apri la porta"-

-"Lasciatemi in pace!"-sbotto triste ed arabbiata appoggiata alla porta con le lacrime che non smettono di cadere.

-"Possiamo parlarne..."-mi riferisce mia madre cercando di farmi aprire sta cazzo di porta.

-"Lasciatemi sola perfavore!"-dico volendo rimanere un po' sola a pensare.

Sento i suoi passi allontanarsi dalla porta di camera mia scendere via per le scale.Scivolo a terra con la schiena che aderisce alla porta in legno,con le mani sul viso e con respiro sregolato.

Sono una grandissima idiota.
Come faccio a crederli dopo tutto quello che ha fatto?Sono così ingenua!
Mi sento ogni giorno peggio...

Non c'è la faccio più.

Ogni anno la stessa cosa.
Non cambierà mai niente.

Mi rialzo da terra con le gambe tremante e mi incammino verso il bagno disperata a cercare la lametta per poi passarla sulla mia pelle lasciando segni molto evidenti sul mio stato emotivo.

Il dolore cura il dolore lo ripeto più e più volte come se stessi dicendo un qualche teoria scientifica da studiare per il domani.

L'unica cosa che mi aiuta in questi casi.

Mi procuro un grande segno sul braccio sinistro che inizia a bruciarmi.
Ho esagerato con la forza.

Cerco di disinfettare la ferita con il kit di mia madre e rimango a fissare il braccio sanguinare senza provare un minimo interesse sul fatto che mi stia aggredendo da sola.

Se non ci fossi più non importerebbe a nessuno.

Sono una persona inutile.

*Angolo scrittrice*
Questo è un capitolo abbastanza triste con Amber che se ne va via piangendo e poi si taglia.
Se scrivo queste scene sull'autolesionismo dovete sapere che non lo sono e non lo sono mai stata anzi sono contraria a questo sfogo che hanno su se stessi.Lo so che chi lo fa si sente male con se stesso e con gli altri ma farsi questi segni sulla pelle non risolve il problema ma parlarne lo risolve.
Ok ho detto abbastanza su questo.
Spero il capitolo vi sia piaciuto.

Jess ❤

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