37.Luke

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Sono seduto sul mio divano a guardarmi uno di quelle serie che dovrebbero far ridere insieme a Jackson.
Jackson continua a ridere per quello che succede nella serie,invece io...neanche un sorriso.Non sto dando attenzione alla serie,ma qui tanto per fare qualcosa.
Ho la sensazione che sta per succedere qualcosa.
Qualcosa di davvero brutto.
All'improvviso sento la porta di casa aprirsi.Le voci di mio padre e mia madre che litigano risuonano in tutto l'ambiente.
Non mi serve neanche guardare Jackson per sapere che è spaventato da questi due che si urlano contro,manco stessero facendo gara a chi urla più cazzate.
-"Jackson che ne dici di andare di sopra?"-gli chiedo sembrando tranquillo,per non darlo spaventare di più.
-"Va bene"-mi risponde con la voce tremante.Lo so cosa si prova a sentire dei genitori che non fanno che legare e per di più sfruttarti...almeno ha me.
Lo so che non sono il migliore fratello esistente,forse il peggiore,ma per tranquillizzarlo faccio sempre di tutto per farlo concentrare su altro,invece che su quei due idioti.
Lo porto in camera sua e li dico che arrivo subito,mentre scendo al piano di sotto per vedere di cosa litigano ora.
Vado in cucina pronto a dire ad entrambi di smetterla,quando vedo il corpo di mia madre a terra senza vita...sanguinante.
Sono scosso da tantissimi brividi...non capisco perché mi senta così.
È come se provassi compassione per la donna che non mi è mai stata accanto.
Sposto lo sguardo dal corpo morto di mia madre verso il colpevole.
Il suo viso non trasmette tristezza o senso di colpa,ma impassibilità.
-"Cosa cazzo hai fatto?"-urli io avvicinandomi un poco a lui,ma a distanza di sicurezza da un uomo che tiene un coltello in mano.
Mi guarda con uno sguardo omicida come se il prossimo fossi io.
-"Vuoi fare la stessa fine per caso?"-chiede arrabbiato girandosi il coltello sulla mano.
-"Cosa ti ha fatto di così tanto grave da ucciderla?"-chiedo non contenendo la rabbio per niente.
Mio padre scatta avvicinandosi di più per colpirmi e...

Mi sveglio all improvviso.
Mi guardo intorno per essere sicuro che era tutto un sogno.
Ho il respiro affannoso e sono tutto sudato anche se sono in canottiera,per di più non fa caldo.
Quindi...era solo un sogno.
-"Cosa stavi sognando?"-mi chiede Amber mettendosi seduta sul materasso,con le mani sul bordo del letto.
-"Perché me lo chiedi?"-faccio finta di niente,anche se dal mio stato non si dice che era un... niente
-"Ti ho sentito urlare 'Cosa cazzo hai fatto!'"-mi comunica stroppicciandosi gli occhi con le mani.
Ma potevo stare zitto?
Mi alzo dal letto ancora un po' turbato e Amber mi guarda confusa.
-"Vado a prendere un po' d'acqua"-dico per avvisarla.
Amber si alza dal materasso,quasi inciampa,e mi riferisce-"Vado io"-
Apre la porta di camera sua ed esce andando al piano di sotto.
È da due giorni che faccio sogni del genere...dove perdo diversa gente,come mia madre,mio fratello e...anche Amber,Alex e Chaz.
Cosa significa?Che qualcuno morirà o...che siamo tutti in pericolo?
Non lo so e...non lo voglio sapere sinceramente.
Vedo la porta di camera di Amber aprirsi con lei che entra con un vassoio con dell'acqua e dei biscotti.
Posa il vassoio sul suo letto tra me e lei.
-"Ho pensato che...anche un po' di cibo non potrebbe farti male"-dice Amber accennando ad un piccolo sorriso.
Mai nessuno...ha pensato a me.
Amber mi da il bicchiere d'acqua in mano e alza gli occhi verso i miei.
-"Grazie"-gli dico forse per la prima volta in vita mia.
-"Prego"-mi risponde imbazzandosi un po' quando le mie dita toccano le sue.
Bevo l'acqua in due sorsi precisi.
Amber prende un biscotto e inizia a masticarlo.
-"Non fare il timido...puoi prenderne qualche"-mi dice scherzando,vedendo che io non ne ho mangiato nessuno.
-"Io timido...mai"-dico prendendo un biscotto e iniziando a mangiarlo.
-"Vuoi fare la stessa fine per caso?"-
Mi ritorna in mente quella frase e quando si avvicina a me e...
Smetto di mangiare sentendo un vuoto allo stomaco.
-"Stai bene?"-mi chiede Amber preoccupata.
-"Sì...non ho niente "-dico freddo toccando i capelli.
So che era un sogno,ma...sembra troppo reale.Una cosa che potrebbe succedere anche domani.
-"Vuoi prendere un po' d'aria?"-mi chiede inidicandomi la porta finestra.
-"Sì"-dico alzandomi e andando verso la porta finestra,non curandomi se fa freddo o no per stare in canottiera.
Esco fuori e mi tengo sul frontalino,con le braccia.Ispirando ed espirando.
Noto che Amber non mi ha seguito fino a qui e se ne sta sul suo letto seduta a guardare il vassoio che mi aveva portato.
Almeno mi lascia un po' di spazio...
Guardo la città di Boston dove brillano solo i lampioni e gli spot pubblicitari non molto lontani da qui.
Mi guardo intorno un'ultima volta e rientro dentro casa di Amber.
Vedo che Amber sta posando il vassoio sulla sua scrivania.
-"Ti...ti senti meglio?"-mi chiede sperando ad una risposta positiva.
-"Sinceramente sì"-le rispondo sincero come non lo sono mai con nessuno.
Amber si gratta il braccio destro con la sua sinistra un po' agitata.
Le sue braccia sono coperte di tanti segni rossi e qualche cicatrizzati.
Cerco di spostare lo sguardo altrove.
-"Ti va di raccontarmi qualcosa?"-mi chiede cautamente,per non farmi scattare all'improvviso.
-"Perché dovrei raccontarti qualcosa?"-le chiedo ritornando freddo.
Bene...momento sincero finito.
Inizia la litigata.
-"Perché fa bene...aprirsi con qualcuno"-mi rispinde guardandomi nei occhi per farmi capire che non scherza.
-"E perché dovrei raccontarlo a te che sei messa peggio di me?"-chiedo arrogante,mentre Amber sospira.
-"Perché potrei capirti"-mi rispinde seria e sicura di sé.
Rimango zitto un'attimo e poi le chiedo-"E se vai a dirlo in giro?"-
-"Non lo farei mai"-afferma decisa.
-"Perché dovrei fidarmi di te?"-'chiedo serio come sempre.
-"Perché per te c'è sempre un perché?"-chiede Amber scocciata.
Calmati Luke...calmati...
-"Rispondi e basta"-
Amber fa un sorriso per niente felice-"Perché ti conoscono più di tutti i tuoi amici"-afferma decisa senza interrompere il contatto visivo.
Inizio a non capire...o è scema forte e o quel che ha detto significa qualcosa...
Vede che io non le dico niente e va avanti-"Ho visto il tuo lato rabbioso con il mondo mentre...mi mettevi le mani addosso,ho visto il tuo lato serio,arrogante e poi...strano ma vero: quello giocoso.Ho visto il tuo lato più gentile quando c'erano i ladri ed io ero addirittura svenuta e mi hai protetta e portata a casa sana e salva.Io ho visto più lato di te di tutti gli altri"-
-"E non è tutto"-dico io serio più a me che a lei.
Ha ragione cazzo.Ho passato fin troppo tempi con lei che...mi conosce più di tutti e non può.
-"Voglio che mi stai lontano"-affermo deciso.
Ho preso la mia scelta.Se lei mi conosce meglio di tutti perché ha passato troppo tempo con me...devo solo starle lontano senza provare a passare più tempo del dovuto con lei.
-"Perché vuoi che ti stia lontano?"-mi chiede Amber con uno sguardo stranito.
-"Non è la stessa cosa che volevi anche tu?"-gli chiedo non capendo anch'io.
Amber si morde il labbro indecisa e poi dice preoccupata-"Ci sono momenti dove vorrei non averti mai incontrato,e altri dove voglio strati accanto.Direi che hai bisogno di qualcuno"-
-"Non ho bisogno di nessuno,tanto meno che ti te"-duco brusco alzandomi dal letto e avvicinandosi al suo armadio.
Adesso le do le spalle.
Anche Amber si alza,ma resta dietro di me.
-"Io ho Chisra,con lei parlo di tutto...invece tu chi hai?"-mi chiede sempre con quella voce calma che normalmente ti dovrebbe far rilassare,ma io sono una persona a parte.
-"Io ho tanti amici,al contrario tuo"-dico mettendo un'altra maschera di quelle che uso normalmente.
-"Ora dimmi...dove sono questi amici?"-mi chiede alzando un poco la voce dalla tonalità usata prima.
-"Gli amici ti stanno accanto nei momenti difficili e non solo in quelli belli.Ti aiutano se hai bisogno.
Loro ti ascoltano e ti stanno vicino nel bene e nel male...e non ti giudicano.
Adesso ti chiederai come so queste cose se di amici non ne ho un esercito.Io ho Chiara,la persona a cui tengo di più tra tutti quelli esistenti,con lei parlo di tutto e cerca sempre di non farmi passare brutti momenti per...non farmi fare scelte sbagliate"-mi riferisce tutto con la massima sincerità.
Luke non cascarci!Non puoi fidarti di nessuno in questo mondo...neanche di Amber.
Mi contengo dal non fare l'errore di fidarmi e mi giro verso di lei.
Amber sgrana gli occhi quando mi giro all'improvviso e anche da quanto siamo vicini in questo istante.
-"E con questo che vorresti dire?"-chiedo arrogante per nascondere il Luke ferito da tutto e...tutti.
-"Non per forza deve parlare con me...puoi parlare con Alex,Chaz o se preferisci...Jennie "-dice quel 'Jennie' con una voce schifata.
Vedo la sua mano avvicinarsi cautamente verso di me,fino a toccarmi il braccio.
È...diverso.Il suo tocco dalle altre ragazze.Il suo è timido e delicato,invece che sensuale e arrogante.
Le sue dita tremano un po' andando avanti e indietro per il braccio,ne voglio di più.Voglio che mi tocchi ancora e...
No.Voglio che si allontani.
-"So cosa faccio"-dico freddo cercando di allontanarla con il mio modo di fare.
Amber sembra abbia perso la speranza e smette di toccarmi il braccio.
-"Quanto è difficile farti accettare un aiuto da qualcuno?Quanto è difficile farti dire qualcosa di sincero e farti togliere quella maschera che indossi ogni volta con tutti?"-chiede arrabbiata e stanca allo stesso tempo di me.
Abbassa la testa e vedo che sta ansimando un po'.
Amber si strada stanca sul suo letto,solo pochi secondi dopo si accorge,che aveva pianificato di darmi il letto e lei dormire sul materasso per terra.
Cerca di alzarsi,ma la prendo per la maglietta,facendole scoprire un po' la schiena alzandole la maglietta.
-"Il tuo letto è grande e tu sei minuscola quindi ci stai"-le dico facendola sdraiare ancora.
-"Non voglio dormire con te"-mi risponde girandosi verso di me.
-"Tengo le mani apposto"-dico alzando le mani in aria in segno di arresa.
Nei suoi occhi ci vedo una scintilla di sfida,oltre alla preoccupazione.
-"Cosa vinco se dormo qui con te?"-mi chiede,mentre rimango sorpreso dalla richiesta.
-"Niente.Cosa vorresti vincere?"-le chiedo accettando la sfida.
Si strofina il mento con due dita pensando.
-"La tua sincerità"-mi risponde poi con un sorriso di circostanza.
-"Vedrai i tuoi amati unicorni se ti dico qualcosa"-dico con un palese "no''.
Amber fa uno sguardo scocciato e poi mi dice-"Un giorno mi porti a casa tua"-
Stavo per dire di no,ma poi ci ripenso.
Potrei portarla a casa mia quando non ci sono mio padre e mia madre.
-"Va bene"-accetto mentre Amber gioisce.Si sistema il più lontano possibile da me.
Quasi quasi cade dal letto.
-"Se ti avvicini un po' non arriva la fine del mondo sai?"-le dico volendo che si avvicini un po'.
Si avvicina un po' e poi mi chiede-"Va bene così?"-
Annuisco e ci copriamo con la coperta.
Chiudo gli occhi assonnato e sento la voce di Amber.
-"Buona notte...per davvero sta volta''-
-"Buona notte"-dico per poi addormentarmi più tardi.

*Angolo scrittrice *

Non so voi ma questo credo sia il capitolo più serio che io abbia mai scritto in vita mia.
Per esempio quella parte dove parlo dell'amicizia...per è una perla di saggezza.
Non ho un esercito di amici e...per dirla tutta ne ho solo una,intendo che ti persone che mi circondano che ne sono più di una ma non mi fido di loro del tutto.Mi fido solo della mia migliore amica e se potrei sceglierei tra lei che se ne vada in un posto lontano o gli altri.
Sceglierei sempre e comunque gli altri che se ne vadano.
Non preoccupatevi di non avere tanti amici(a chi serve un esercito di persone false?)sapete è meglio averne anche solamente uno,ma buono.
Ve lo dico anche per esperienza che ho passato del tempo a cercarmi i miei migliori amici e alla fine ne rimanevo delusa...sempre.Le cose belle capitano a caso e quando meno te lo aspetti,ricordatevelo.
Ritornando a noi...amo questo capitolo.
Sono una persona molto scherzosa ma anche le cose serie mi piacciono.
Grazie mille per chi legge i miei capitoli e devo dirvi che siete fantastici a leggere gli angoli scrittrice più lunghi...
Grazie davvero tanta.

Jess ❤

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