25.Luke

8 2 0
                                    

Spengo il motore della macchina e scendo dalla mia auto.
Bene sono nel vialetto di casa mia e a giudicare dalla porta aperta di casa...non significa niente di buono.
Metto le chiavi dell'auto una una delle mie tasche.
Entro in casa e la prima cosa che vedo è mio padre in salotto con una bottiglia in mano.Mio fratello e mia madre non ci sono...spero mio fratello sia chiuso in camera sua.
-"Già di ritorno?"-gli chiedo freddo comparendo nel suo campo visivo.
Mi guarda con uno sguardo truce,sorseggia quello che c'è in quella fottuta bottiglia,poi ritorna a guardarmi male.È abitudine ormai.
-"Cazzo ti frega a te!"-sbotta arrabbiato.
Questo è già bello che andato!
-"Appunto:non mi frega un cazzo di te"-gli rispondo calmo,ma sto ribollendo di rabbia dentro e penso che tra poco scoppia manco fossi Hiroshima e Nagasaki.
-"Dovresti avere un po' più rispetto per tuo padre!"-mi dice alzandosi dal divano e avvicinandosi a me.
Rimango impassibile...sempre con sto discorso del rispetto...lo odio.
-"Perché tu ne hai per me?"-gli chiedo fissandolo nei occhi e farli capire il mio disgusto nei suoi confronti.
Vedere i suoi occhi mi fa...male.Vedere che i suoi occhi sono così simile ai miei e sapere che il tuo stesso sangue ti odia con tutto se stesso.
-"Io sono tuo padre e tu sei mio figlio.Tu dovresti avere rispetto per me,non il contrario"-detto questo mi prende per il colletto della mia maglietta.
-"Il rispetto non si pretende...lo sai?Vedi conquistarlo tu come:la fiducia,l'amore e...tutto quelle robe lì"- gli rispondo con altrettanta serietà e rabbia,togliendo le sue manaccie dalla mia maglietta.
-"Io sono tuo padre e da te il rispetto devo pretenderlo!"-'mi urla contro dandomi una spinta forte che mi scaraventato con le spalle al muro.
-"Tu per me non sei mio padre!"-urlo avvicinandomi a lui pericolosamente.
Mio padre prende una delle bottiglie che c'erano sul tavolino e lo lancia a terra.
La bottiglia si frantuma tutta vicino ai miei piedi,anzi qualche scheggia e finita persino sulle mie scarpe.
-"Sei solo un pazzo!"-gli urlo incontro arrabbiato con lui.
Prima che uno dei due facesse altro sentiamo dei passi scendere dal piano di sopra.
Giro lo sguardo verso le scale e vedo Jackson e mia madre.
Aspetta un attimo...mia madre?
-"Smettela stare spaventando Jackson"-ci comunica la mia cosiddetta "madre".
Jackson invece se ne sta dietro a nostra madre e guardo con un sguardo spaventato.Sembra mi stia pregando di far smettere mio padre ma anche me.
Non posso spaventare di più mio fratello.
Mi allontano da mio padre alzando le mani in aria.
-"Lo faccio solo per Jackson"-dico camminando all'indietro e poi continuo-"Perché vuoi due"-dico indicando mia madre e mio padre-"Potete morire e non mi cambia niente"-
Mi giro e ritrovo davanti la porta di casa mia,così metto la mano sulla maniglia,la apro e me ne vado da qui.
Quanto resisterò in quella casa?
Poco.Appena compirò diciotto anni,andrò all'università e non li vedrò mai più.
Il problema è Jackson.
Non posso lasciarlo solo con quei due mostri.
Mi allontano abbastanza da casa mia,soprannominata da me "casa dei orrori",chiamo Chaz per sapere se vuole uscire.
Chaz mi risponde subito al telefono e mi consiglia di andarci a bere qualcosa.
All'inizio non volevo,ma ha detto che potremmo divertirci ecc...ecc quindi ho accettato.
Beh siamo minorenni.Tecnicamente non possiamo bere alcolici,ma esistono i documenti falsi,che Chaz aveva iniziato anche a vendere per fare un po' di soldi,quindi possiamo.
-"Hey amico!"-mi saluta mettendomi un braccio sulle spalle.
Chaz al contrario di me ed Alex è molto più aperto e tra noi è il più festaiolo e soprattutto donnaiolo.
Okay sul fatto donnaiolo io e Chaz possiamo competere a buone armi.
-"Ciao"-lo saluto semplicemente.
Non mi piacciono le effusioni.
-"Conosco un locale da queste parti.Andiamo lì?"-mi chiede lui.
-"Per me è uguale"-gli rispondo distaccato.
Inizio a pentirmene...
-"Okay...allora andiamo"-mi dice sorridendo.
Dopo neanche dieci minuti ci avviciniamo a un locale con una scritta a Led fuori e sembra anche illuminato dentro.
Da queste parti(e non credo solo qui)non si beve solo di notte,ma anche di giorno.
Ci incamminiamo fino ad entrare dentro al locale.Si sente già da subito un forte odore di alcol e fumo e chissà...erba?
Ci sediamo in degli sgabelli attaccati al bancone dove danno i cocktail.
-"Due birre"-comunica Chaz alla barista guardandola senza un minimo di vergogna.
La ragazza annuisce e va prendervi due birre.
-"Com'è questo posto?"-mi chiede lui
-"Esagerato"-dico guardandomi intorno.
-"Va be',intanto a te non piace niente al cento per cento"-
Ritorna la ragazza con le nostre birre.
Io al contrario di Chaz sto lì a sorseggiare la mia birra invece che a squadrare tutte le ragazze del locale.
-"Fai sul serio amico?Sei venuto solo per rimorchiare? "-gli chiedo guardandolo con uno sguardo da " Fai sul serio?".
Cazzo anch'io rimorchio spesso,ma non in ogni posto che vado,e oggi poi non è giornata per niente.
-"No,ma se ci sono...meglio"-mi dice facendo l'occhiolino ad una a caso.

STAMMI LONTANO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora