27.Luke

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Prendo il cellulare ed inizio a navigare su internet,solo che non duro più di cinque minuti che mi gira la testa e mi viene da vomitare.
Meglio lasciare il cellulare.
Spengo il cellulare e solo adesso sento la voce dei genitori di Amber dal piano di sotto,solo che non capisco niente di quello che dicono perché sono lontani.
Mi alzo dal letto affaticato come se avessi corso una maratone...avrei preferito.
Quando mi alzo dopo qualche passo perdo l'equilibrio,ma resisto.
Entro in bagno,che Amber ha in stanza(beata lei),e faccio quel che devo fare e poi mi guarda un'attimo allo specchio.
E cosa dire...messo male.
Ho i capelli spettinati(peggio del solito)e la faccia che sembra stanca.
Esco dal bagno,spegnendo la luce,e mi dirigo verso il letto di Amber.
Ma prima vedo Amber che dorme beata con i capelli spettinati come non ieli avevo mai visti,con la bocca mesi aperta e con un viso più o meno imbronciato.
Dorme sul lato dove sono io adesso con un braccio sotto il cuscino e l'altro sopra che lo stringe,noto che è coperta dalla coperta dai fianchi in giù.
Mi avvicino a lei e mi chino su di lei prendendo quella coperta e coprendola fino alle spalle,visto che inizia a fare un po' freddo.
Diciamo che questo è un piccolo ringraziamento e non gesto dolce.
Mi rialzo e vado dall'altra parte del letto.
Mi siedo e tolgo la maglietta rossa che avevo addosso e toglierei anche i pantaloni in stile militare(perché sono scomodi),ma non sono a casa mia.
Mi sdraio posando la mia testa sul cuscino e comprendomi fino alle spalle.
Dopo poco cado nel mondo dei sogni.

Apro gli occhi piano piano e noto che è già giorno.Mi porto una mano sul viso e me lo massaggio.
Mi metto seduto e noto che non sono in camera mia,ma nella stanza di una ragazzina che ama:l'azzurro,Ariana Grande,One Direction,Katy Perry...
Decisamente diversa dalla mia dove c'è anche un sacco da box per allenarmi e la scrivania che assomiglia alla discarica.
Questa non è camera mia sicuro.
-"Ti porto a casa mia,visto che non c'è nessuno adesso"-mi comunica Amber con un braccio che mi cinge verso i fianchi ed io con il braccio sulle sue spalle,facendomi tenere da lei.
Ora ricordo tutto...
Mi alzo in piedi e prendo la mia maglietta,che ho lasciato in un angolo sperduto del letto,e la indosso.
Prendo il cellulare e li metto nella casca dei pantaloni.
Inizio a sistemare il suo,visto che ci ho dormito sopra tutta la notte lo devo per forza sistemare.
Mi sento molto meglio di ieri:non mi viene più da vomitare e non mi fa male la testa come ieri.
Dopo aver finito di sistemare il suo letto,vado verso di lei,per sapere se sta dormendo o no,e la vedo dormire pesantemente(credo che manco il nucleare la sveglierebbe).
Vedo la sua scrivania e vado verso di essa.È tutto il contrario della mia.
Libri sistemati bene,penna colorate e post-it.
I post-it...ne prendo uno di colore azzurro(proprio perché a quanto pare ne è ossessionata)e le scrivo:

Ci vediamo a scuola sfigata.
P.S Parli nel sonno.

Prendo il post-it e vado verso di lei.
Ielo attacco sulla guancia.
La guardo un'attimo e noto che è proprio buffa con la bocca socchiusa e con il post-it sulla guancia.
Dopo aver messo un post-it sulla guancia di Amber mi avvio verso la porta finestra e la apro.
C'è un leggero venticello e il Sole che sta sorgendo.Se fossi in altre circostanze forse starei qui a fissarlo meglio.
Adesso devo pensare a come scendere, visto che gli alberi sono lontani metri e metri,da questo balcone.
Mi guardo intorno e mi viene in mente qualcosa che alla nostra padrona di casa non piacerà quando lo vedrà.
Prendo la sua tenga e la lego al frontalino,la parte verticale del balcone e scendo giù da questo balcone.
Mi sento raperonzolo che scende dalla torre con quel lunghissimi capelli,ma al contrario suo,io sto scendendo da un balcone e per di più con una denda ormai sfasciata.
Faccio un salto piccolo e cerco di riportare la testa il più inalto possibile lasciandola sul balcone,per fortuna sono un quaterback.
Faccio la strada per ritornare a casa.
Per mia fortuna sono già passato da queste parti,quindi so cone ritornare a casa,anzi meglio non sono solo passato da queste parti,ma da tutta Boston.
Dopo un po'mi ritrovo davanti a casa mia e anche qui mi tocca fare qualcosa di non molto legale.
Speriamo con ci siano telecamere da queste parti.
E per telecamere intendo vicini di casa ficcanaso nei affari dei altri.
Entro in camera mia tramite l'albero,devo dirlo sta volta è stato più faticoso,e mi butto sul mio letto.
Prendo il mio cellulare dalla tasca e guardo l'ora.6:45 del mattino.
Non avrebbe senso rimettersi a dormire per neanche quindici minuti.
Mi guardo intorno per assicurarmi se qui è tutto apposto.
Libri sparsi ovunque bella scrivania,il sacco da box,vestiti che si moltiplicano ogni giorno di più sulla sedia...tutto nella norma.
Non faccio mai entrare nessuno in camera mia,tranne mio fratello,perché lo considero il mio posto sacro.
Il mio posto sacro deve rimanere tale.
Mi alzo svogliato dal letto,preparo lo zaino e lo metto sulle spalle e poi apro la porta di camera e scendo al piano di sotto per fare colazione.
Mi guardo intorno e noto bottiglie,tante,sopra il tavolino del salotto e poi mio padre mezzo morto sul divano.
Vado in cucina e prendo uno brioche,di quelli che compri al supermercato,e una tazza di succo d'arancia.
Dopo aver finito di fare colazione vado a vestirmi.Per vestirmi intendo che cambio maglia,visto che con questa ci ho dormito ed è piena di piegature.
Prendo una maglietta nera e tengo i pantaloni di ieri.
Scendo ed esco fuori di casa.
Mi metto al volante e poco dopo sono già a scuola.
Scuola...posto in cui vai a studiare,ma ci sono insegnamenti di merda che ti rovina la voglia di studiare e anche vivere,almeno sono il più famoso a scuola quindi parlo e flirto con gli altri.
-"Hey,Luke"-mi saluta Alex avvicinandosi a me che sono ancora nel parcheggio,davanti alla mia auto.
-"Ciao"-
Io ogni volta che saluto qualcuno devo essere veloce e non molto amichevole,ma ormai ci hanno fatto tutti l'abitudine.
-"Come mai oggi Chaz non c'è?"-mi chiede dubbioso.
-"Ieri si è sbronzato per bene"-gli dico impassibile.
Percorriamo il corridoio fino ad entrare dentro alla scuola,camminando tra i corridoi,parliamo del più e del meno di di tutto.
Mi fermo al mio armadietto,ci metto i libri dentro ad eccezione di storia.
Chiudo l'armadietto e mi incammino verso l'aula di storia.
In quest'ora sono con Jennie,Abigail,Arianne,Julie.
Ora mi chiedo...ma quelle sono sempre insieme?Com'è possibile?Ah vero...i soldi fanno la differenza.
Appena entro in classe trovo Jennie a parlare con le sue amiche,cioè schiave visto che solo le usa.
Julie,che è una ragazza mora con occhi scuri,le sussurra qualcosa all'orecchio e Jennie si gira e mi trova davanti a lei a due metri circa.
-"Ciao Luke"-mi saluta cercando di sembra sensuale davanti ai miei occhi venendomi in contro posando le sue labbra sulle mie.
Noi due non stiamo insieme,ma abbiamo un altro rapporto che preferisco non specificare.
Le mordo il labbro come piace a lei mentre le tocco il sedere sotto lo gonna corta che ha addosso e lei geme.
Okay aveva ragione Alex...io e Chaz siamo peggio di lui sul pomiciare ovunque.
-"Ragazzi sta arrivando il prof"-annuncia non mi accorgo nemmeno chi e ci stacchiamo subito.
Mi siedo tra gli ultimi banchi vicino a Dennis che è un mio compagno di squadra.
Il prof di storia odia ogni tipo di effusione,diciamo che è all'antica...come la sua materia.
Anche perché ha sulla sessantina di anni,quindi ha vissuto la sua adolescenza nell'altro secolo.
-"Iniziamo con la lezione"-annuncia il prof imbronciato come sempre.
Dopo trenta minuti buona a guardare le mosche invece di sentire la lezione,entra il preside in classe.
Tutti noi ci alziamo e lo salutiamo.
Ho la netta sensazione che c'entro qualcosa...
-"Potrei parlare un'attimo con Luke Anderson?"-chiede il preside anche se era più un ordine che una richiesta.
Tutti mi guardano cercando di capire che razza di casino ho fatto oggi,visto che sono qui da neanche un'ora!
-"Sì certo.Tanto era lì a far niente"-rispinde il professore.
L'ho sempre detto che lui mi odio e io odio lui.
Il preside ignora quello che dice e mi guarda come a dire-"Muovi il culo e vieni qui!"-
Vado verso il preside.
Il preside non mi degna neanche di uno sguardo che si incammina verso un'altra classe.
Mentre lui entra nella classe di inglese io me ne sto appoggiato al muro fuori dalla classe.
Il preside esce dalla porta seguito da Amber che mi guarda un'attimo,come a voler capire se sto bene o no,poi quando nota che ho capito che mi stava guardando gira lo sguardo altrove.
Il preside si incammina verso la presidenza e Amber è proprio accanto a me nervosa e tutto il resto.
-"Piaciuto il post-it?"-le sussurro sfiorando il suo orecchio con le mie labbra.
Amber mi ignora cercando di non farsi mettere più nei guai con il preside.
-"Sai che di notte spari un mucchio di cazzate,quando dormi?"-le sussurra sta volta posando le mie labbra delicatamente sul suo orecchio.
Amber si gira all'improvviso verso di me,non me ne accorgo subito che le mie labbra finiscono accidentalmente sul suo labbro superiore.
-"Okay...cosa sta succedendo qui?"-chiede il prof gurandosi,ma noi siamo più veloci e ci stacchiamo.
-"Niente"-dico sicuro guardando il preside dritto nei occhi.
-"Vi ho sentiti parlare"-ribatte lui.
-"Avrà sentito gli insegnanti nelle altre classi...sa urlano un po' a volte"-dico inventandomi un qualcosa nel momento.
Preside mi guarda torvo,ma non obbietta e dopo poco siamo dentro la presidenza seduti su delle sedie.
-"Mi scusi signor preside,ma come mai siamo qui?"-chiedo ora che posso dire qualcosa.
-"Come mai ieri non avete pulito la mensa?Oggi l'hanno trovata sporca e inagibile"-controbatte il preside serio.
Io ed Amber ci guardiamo un attimo negli occhi e poi dico-"Avevamo da fare"-indirizzato al preside.
-"E cosa?Lei Anderson non aveva gli allenamenti ieri e lei Rivera cosa aveva da fare?"-
Amber tiene sempre la testa bassa e ascolta cosa dice il preside senza obbiettare.
Come fa ad essere così intimorita da tutti?
-"Non parlate?Volete giorni in più?"-chiede il preside basico come solo la candeggina sa essere.
-"Non credo che sua grave non averla pulita una volta"-dico volendo farli cambiare idea.
Se non ci riesco così provo con l'ipnosi.
-"Certo,ma voglio sapere il perché"-
-"Luke si era sentito male"-dice Amber all'improvviso,attirando l'attenzione sia mia che del preside.
Ditemi che ho sentito male...che ho problemi di udito in questo caso.
-"Cosa aveva Anderson?"-chiede lui.
Eh che cazzo però!
-"Dove siamo?In un indagine del FBI?"-esclamo alzando gli occhi al cielo infastidito.
-"Un po' di educazione Anderson!"-
-"E lei non rompere le palle Miller"-
Cosa Cosa Cosa?
Cos'ho appena detto al preside?
Quello che può fottermi in due minuti contati?
Cazzo devo imparare a chiudere la bocca a volte,che se no finisce male!
Il preside mi guarda più furioso che mai.
Fa che sto sognando!Ditemi che io ora sto dormendo beato nel mio letto e non sono qui dopo aver sparato una di quella cazzate più stupide mai dette prima dalla mia bocca al preside!
Inizio a darmi dei pizzicotti sul braccio per sapere se sto dormendo...sono più sveglio che mai.
-"Bene.Oltre alla mensa pulirete anche la palestra"-comunica il preside.
-"Tutti e due"-sottolinea l'evidenza.
-"Scusi signor preside,ma cosa c'entro io se quello che ha risposto male è Luke?"-chiede Ambervolendo sembrare innocente.
Il preside ignora la sua domanda fatta 'tanto innocentemente' e cambia discorso.
-"Andate in classe"-
Mi alzo per primo dalla sedia e vado fino alla porta aprendola e noto che dietro di me c'è Amber.
Dopo aver chiuso la porta Amber va avanti fino a quando non mi giro si scontra contro di me.
Vede che non mi voglio muovere quindi cerca di cambiare strada andando verso sinistra ma la fermo con un braccio,riportandola sempre davanti a me.
-"Ieri eri molto coraggiosa...parlavi a testa alta,oggi invece sei tutto il contrario"-le dico avvicinandomi al suo viso mentre Amber cerca di non guardarmi in faccia.
Non mi risponde e le prendo il mento con la mia mano forte alzandole la testa verso di me.
Ora ci separano solo pochi centimetri.
-"Quando parlo pretendo una risposta"-le dico freddo guardandola dritta nei occhi.
Amber mi guarda un po' spaventata e sposto le mie dita dalle sie guancia se no non riesce a parlare.
-"Ero così perché ieri non potevi farmi niente"-mi risponde sincera guardandomi nei occhi.
Mi chiedo come faccia a sapere ogni sua emozione sola a guardarla nei occhi.
Non sono mai stato empatico,ma con lei capisco tutto con uno sguardo diretto ai suoi occhi.
No invece io...non ci devo neanche pensare perché non mi interessa.
-"Posso andare ora?"-mi chiede facendomi notare che mi sono perso nei miei pensieri con ancora la mano sul suo mento.
La lascio andare e le dico-"Vai"-
Amber non spreca tempo che se ne nell'aula di inglese.
Io intanto ritorno in classe,nell'ora più noiosa di tutte.

*Angolo scrittrice *

A volte mi chiedo se sono imparentata con qualche vampiro come Dracula,visto che scrivo capitoli così lunghi alle una emezza di notte...
Adesso sono assonnata e proprio tra poco vado a letargo per tutta l'estate,anche se è difficile dormire con un milione di gradi in casa e con zanzare(parenti dei vampiri)ovunque.
Spero il capitolo vi sia piaciuto.
Buona notte a tutti.
Speriamo che non venga davvero nessun vampiro a farmi compania...anche se un Edward Cullen non mi dispiacerebbe.
Grazie per la lettura e scusate gli orrori visti leggendo.

Jess ❤








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