45.Amber

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Io e Chiara abbiamo già iniziato a provare le canzoni e Chiara ne aggiunte altre di Justin Bieber.
-"Hai già iniziato con i vestiti?"-mi chiede Chiara con la chitarra in mano seduta sulla mia sedia.
-"Ho finito i bozzetti e ora devo solo iniziare a farli...solo che mi servono le vostre misure del corpo e saranno pronti in poco tempo"-dico sedendomi sul mio letto.
-"Okay...tanto le mie misure le sai"-
-"Sì,ma mi servono anche quelle dei altri,solo che mi vergogno a chiedere"-dico grattandomi il braccio destro con la mano sinistra.
-"Non preoccuparti,se vuoi chiedo io"-si offre lei per farmi un favore.
-"Sì grazie"-
Chiara prende il cellulare e scrive qualcosa.
-"Fatto"-dice sorridendo posando il cellulare sulla mia scrivania.
-"Fatto...cosa?"-chiedo stranita.
-"Ho chiesto al gruppo le misure"-mi risponde come se non fosse niente.
-"Avete fatto un gruppo?"-chiedo io.
-"Lo ha fatto Ella...perché non ti ha aggiunta?"-mi chiede stranita prendendo di già il suo cellulare.
-"No"-dico prendendo il mio di cellulare.
-"Ti aggiungo io in un nano secondo"-
Vedo sul cellulare che sono stata aggiunta ad un gruppo.
Ci ha messo davvero un nano secondo!
C'è già qualcuno che ha iniziato a scrivere,mentre io inizio ad appuntarli sul mio quaderno dei appunti.
-"'Questo Zayn ha delle belle forme"-dice Chiara scherzando.
-"Preferivo quando parlavi di Justin Bieber"-le comunico poi scherzando anch'io.
Chiara si mette a ridere e anch'io.
Prendo il cellulare e noto che tutti hanno risposto...tranne Luke.
-"Hanno risposto tutti?"-mi chiede Chiara curiosa,mentre fa qualche accordo di chitarra.
-"Tutti tranne uno"-dico guardandola nei occhi e Chiara capisce subito di chi sto parlando.
-"Luke"-riferisce poi e io annuisco.
-"Va be' risponderà"-ribatte Chiara sicura volendo tranquillizzarmi.
Restiamo ancora un po' insieme e Chiara nel frattempo mi insegna qualche accordo di chitarra.
Solo che dopo arriva un messaggio a Chiara lo vede e mi dice-"Io ora devo andare...se hai bisogno chiamami e scappo di casa di nascosto se vuoi"-
-"Grazie,ma non c'è bisogno che scappi di casa"-le riferisco alzandomi dal letto e andando fino al piano di sotto insieme a lei,per poi salutarci alla porta.
Sono sola a casa,ed è solo Martedì sera.
Vado in cucina e mi preparo una tazza di cioccolata calda,intanto prendo una coperta e mi metto comoda sul divano.
Sorseggio la mia cioccolata calda e mi guardo un programma dove fanno delle torte mozzafiato.
Cosa rovina questo momento?
Il campanello che suona.
Sono i miei genitori?
Non credo,visto che devono stare fuori per due giorni per un viaggio lavorativo.
Mi alzo con la voglia sotto terra e vado a controllare chi c'è alla porta.
Mi alzo in punta di piedi e vedo chi c'è dietro alla porta.
Cosa?Luke?
Che ci fa qui?
Mi tremano le gambe,ma devo farmi coraggio e affrontarlo.
Apro la porta e noto fin da subito che è agitato.
-"Che ci fai qui?"-gli chiedo volendo sembrare abbastanza fredda,anche se esce più un tono sorpreso.
-"Posso entrare?"-mi chiede invece.
-"Voglio sapere,perché sei qui?"-gli chiedo ragionevole.
-"Fammi entrare e basta,non sono un assassino!"-sbotta Luke arrabbiato.
Okay...non li serve un calmate per elefanti,ma per dinosauri.
Mi spavento un pochino alla sua reazione e Luke se ne accorge.
-"Non volevo reagire così...Amber perfavore puoi farmi entrare?"-mi chiede gentilmente stavolta,pentito di aver reagito così.
Sospiro e mi maledico sul fatto che non so resisterli.
-"Entra"-gli dico facendolo entrare a casa mia.
Luke si toglie il cappotto e le scarpe e mi segue fino in salotto.
Ci sediamo sul divano uno di fianco all'altro.Ecco che arriva il nervosismo...
Giro la testa verso di Luke e lo trovo a guardare il...niente,arrabbiato e triste.
Mi fa tenerezza vederlo così...
Mi sto rincretinendo!
Mi preoccupo per lui,anche dopo tutto quello che mi ha fatto.
Adesso non riesco a essere indifferente.
Forse è questo l'effetto di essere innamorata?
Mi avvicino un po' di più a Luke e gli dico-"Puoi fidarti di me"-
Guardo il suo profilo e per la prima volta quello che non vuole avere un contatto visivo con l'altro e che tiene la testa bassa è Luke.
-"Invece no.Non posso fidarmi di nessuno"-mi rispinde freddo come non l'ho mai visto.
-"Come fai a sapere che non puoi fidarti della gente se non ti sei mai fidato?"-gli chiedo volendo farlo ragionare.
Fa una risatina amara,per niente divertita-"Lo so e basta"-mi risponde ignorandomi.
-"Perché sei venuto qui?"-gli chiedo cambiando argomento.
Luke Anderson che viene a casa mia senza una scommessa in gioco...impossibile.
-"Non lo so...è il primo posto a cui ho pensato"-mi risponde anche abbastanza confuso.
A guardarlo mi viene un'idea e gli dico-"Aspetta vengo subito"-
Mi alzo dal divano e vado verso lo sgabuzzino,dove i miei tengono le camicie ospedaliere.
Ne prendo uno,presumo sua di mia madre e poi salgo di sopra a prendere il mio quaderno dei appunti e ritorno di nuovo di sotto.
Mi metto davanti a Luke,che mi guarda con un sopracciglio alzato,stranito da come sono vestita.
-"Raccontami quello che è successo"-gli dico sedendomi sulla poltrona.
-"Scordalo"-mi risponde alzando gli occhi al cielo.
-"Invece tu mi dirai qualcosa"-lo sprono io a dire una cosa una sola cosa.
-"A perché ne sei così sicura?"-mi chiede quasi curioso da sapere.
-"Perché sono vestita da psicologa"-gli rispondo sorridendo,volendo scherzare un po'.
-"E se io mi vesto da assassino tu ti uccidi da sola?''-mi chiede sarcastico.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
-"Voglio solo aiutarti"-gli dico sincera,perché è proprio quello che sto cercando di fare se lui collaborasse.
-"Io voglio solo essere lasciato in pace!"-sbotta alzando la testa e facendomi un'occhiata fulminante.
-"Allora se vuoi essere lasciato in pace,puoi uscire da casa mia!"-sbotta io arrabbiata stavolta,perché io cerco di aiutarlo e lui...non li va bene.
Non mi risponde e mi avvicino a Luke inginocchiandomi a terra davanti a lui tra le sue gambe divaricate.
Gli prendo il mento guardandolo nei occhi.
I suoi occhi sono spenti,come se hanno visto l'inferno e lo hanno bruciato vivo.
Stavolta non è Luke che mi incoraggia a guardarlo nei occhi,ma io.
Noto che i nostri visi sono molto vicini e gli sussurro-"Puoi fidarti di me"-
-"Come fai a comportarti così con me,dopo quello che hai passato per colpa mia?"-mi chiede lui stranito.
-"Non lo so...ma qualcosa mi spinge a farlo"-gli rispondo accennando ad un piccolo sorriso.
Mi guarda per un minuto intero e poi chiude gli occhi,per un'attimo e poi mi sussurra sulle labbra-"Ti racconterò tutto"-
Lo guardo felice perché ce l'ho fatta.
-"'Bene"-gli sussurro io sorridendo.
Allontana il suo viso dal mio,provocandomi un vuoto dentro di me.Volevo che restassero così ancora.
-"Ma non oggi"-afferma serio.
-"Sì certo,basta che sarai sincero con me"-gli rispondo alzandomi da terra e sedendomi accanto a lui sul divano.
-"Il camice te lo tieni lo stesso?"-mi chiede,idicandomi con lo sguardo il camice bianco che ho addosso.
-"Ah sì è vero!"-esclamo alzandomi dal divano e cercando di togliermi il camice.
Quando sono in piedi prima che con le mani togliessi il camice,quando sento delle mani che mi prendono il camice facendole scendere per le mie braccia togliendolo del tutto.
Rimango senza muovermi,mentre Luke mi toglie il camice.
-"Fatto"-mi sussurra all'orecchio,dietro di me con il camice in mano...presumo.
-"Okay...grazie"-gli dico cercando di non sentire il suo respiro sul collo.
Mi gira verso di lui e io rimango imbambolata a guardare i suoi occhi ipnotici.
-"Che ne dici di...aiutarmi con i vestiti?"-gli chiedo rimanendo a guardare i suoi occhi verdi.
-"Va bene"-mi risponde,mentre io mi riprendo e faccio strada verso camera mia.Saliamo le scale ed entriamo in camera mia.
Mi guardo intorno mentre cerco di trovare il mio quaderno dei appunti.
Cerco nella mia scrivania,ma niente.
-"Cosa cerchi?"-chiede Luke avvicinandosi alla scrivania.
-"Il mio quaderno dei appunti,che è..."-cercavo di descriverlo in caso mi aiutasse a trovarlo,ma vedo che ce l'ha proprio nella mano destra facendomelo vedere.
-"Sì è proprio quello"-gli dico cercando di prenderielo dalle mano e me lo da senza fiatare.
Mi avvicino al mio letto posando il mio quaderno lì è andando a cercare la macchina da cucire e il metro da sarta.
-"Mi serve sapere anche le tue misure"-gli chiedo imbarazzandomi un po'.Luke fa su sorriso malizioso.
-"Quali...misure?"-
-"Non pensare a cose pervertite...mi serve sapere le misure dei fianchi e torace"-gli spiega per non farli pensare ad altro.
-"Non le so..."-mi risponde Luke incrociando le braccia al petto.
Oh adesso mi tocca misurli i fianchi e...
-"Quindi?Devi misurarmi il corpo?"-mi chiede guardandomi malizioso.
Divento rossa anche solo a pensarci.
Non gli rispondo facendoli intendere che era un sì quello.
Prendo il metro e gli dico balbettando-"D-dovresti toglierti la maglietta"-
Ridacchia e prende l'orlo della sua felpa nera e se la toglie e la mette sul mio letto,poi si toglie anche la canottiera.
Rimane davanti a me a petto nudo e...direi che il pomodoro l'ho superato.
Tengo il metro forte tra le dita e mi avvicino a Luke.
-"Prendo un'attimo lo specchio grande che è nello sgabuzzino."-gli dico con voce tremante.
-"C'è la fai a prendere lo specchio grande?"-mi chiede notando che sono priva di muscoli e uno specchio grosso non pesa poco.
-"Forse"-dico andando verso la porta sentendo i suoi passi dietro di me.
Andiamo fino allo sgabuzzino e Luke alza lo specchio dallaparte destra e lo alza.
-"Ti aiuto anch'io"-gli dico avicinandomi alla parte sinistra e lo teniamo insieme,ani meglio la fatica peggiore a lui.
Lo portiamo fino in camera mia e lo metto il un angolo vicino alla porta finestra.
Luke si mette davanti allo specchio e io dietro di lui mettendo il metro tra i suoi fianchi per prima.
Le mie braccia lo tengono per i fianchi con me attaccata a lui.
Vedo la misura sullo specchio e mi allontano da Luke e lo scrivo sul mio quaderno dei appunti.
Ho caldo!Troppo caldo a stare così vicina a lui.
Quando ho finito stavo per allontanarmi quando,mi tiene le braccia ancora sul suo corpo.
-"Luke...lasciami"-gli comunico seria cercando di negare che sto arrossendo male a stare così.
Ho le mani sui suoi addominali sfortunatamente e...devo dire che sono rigidi...ecco dove va la mia mente!
-"Luke devo misurare anche me"-gli riferisco volendo che mi lasci le braccia.
Mi lascia andare stranamente e si gira verso di me.
-"Sei diventata tutta rossa solo a guardarmi..."-mi sussurra facendo un sorriso sensuale.
-"Io non divento rossa solo a guardarti"-dico mentendo.
-"Diventi rossa anche se ti tocco io"-continua lui ignorando quello che ho detto prima.
-"Io...non è vero"-
Fa scivolare le sue mani lungo la mia schiena facendomi sentire dei brividi lungo la schiena.
-"Quindi tu non arrossisci se..."-mi sussurra all'orecchio portando una mano sotto la mia maglietta toccandomi il fianco scoperto dalla maglia.
Sobbalzo e mi allontano.
-"Okay...hai vinto tu"-

*Angolo scrittrice *

Capitolo 45...lungo davvero lungo.
Ci ho messo una giornata...scherzo due ore,credo.
Devo avvertirvi che forse pre qualche giorni ad Agosto non potrò pubblicare capitoli perché sono in Albania e di là il cellulare non si tocca se ci sono i parenti.Sì...questa è la legge dei parenti.
Ma rimonterò quando ritorno in Italia.
Vi auguro buona giornata,spero il capitolo vi sia piaciuto.

Jess ❤




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