46.Luke

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Siamo seduti sul divano mentre Amber scrive qualcosa sul suo quaderno,io prendo il cellulare per vedere se mi è arrivata qualche notifica.
Dodici chiamate perse da mia madre...e sono solo le 21:23.
Ha scoperto che sono scappato via dalla finestra e sono andato nel primo posto,che mi veniva in mente in cui non mi sono sentito male come a casa mia.
Non volevo venire qui,ma alla fine mi sono ritrovato davanti a casa sua.
Alzo lo sguardo dal cellulare e lo porto su Amber.
È molto concentrata sul suo quadernetto,per di più si è seduta il più lontano possibile da me.
Cosa starà scrivendo o disegnando?
-"Cosa fai?"-gli chiedo poi.
Amber alza lo sguardo dal quaderno a me ed esita a rispondere.
-"Qualcosa"-
-"Avevo capito che stavi facendo qualcosa,ma intendo cosa precisamente?"-le chiedo in caso volesse rispondere di nuovo con 'qualcosa'.
-"Ehmm...sto disegnando"-mi risponde tenendo lo sguardo sul quaderno.
Stavo per dirle altro quando mi precede chiedendomi-"Ceniamo insieme?"-
-"Va bene..."-
-"Che ne dici se mangiamo la pasta?"-mi chiede poi portando l'argomento sul cibo e non più sui disegni.
-"Va bene"-rispondo ancora.
Si alza dal divano e va verso la cucina,io invece mi alzo e prendo il suo quaderno e vedo cosa stava facendo.
Quando stavo per aprire il quaderno sento la sua voce-"Non vieni anche tu?"-
Alzo gli occhi al cielo e butto il quaderno sul divano e vado in cucina.
Entro in cucina e la trovo ad accendere i fornelli.Mi avvicino e le dico-"Se vuoi posso ti posso aiutare"-
Mi offro solo perché sono a casa sua.
-"Se vuoi..."-mi risponde impassibile.
Prendo una pentola ed intanto lei prende gli spaghetti e gli inzuppa nell'acqua per poi metterli sul fornello.
Dopo questo prepariamo la salsa e aspettiamo.
Nel frattempo Amber si è allontanata andando verso il tavolo.
-"'Mi racconterai veramente un giorno tutto?"-mi chiede girata sempre di spalle a me.
-"Sì,ma non oggi"-
-"Quindi significa che ti fidi di me?"-mi chiede girandosi e guardandomi intensamente.
Guardo i suoi occhioni azzurri per poi spostare lo sguardo sulle sue labbra.
-"Non proprio"-le rispondo distogliendo lo sguardo da lei per vedere se la pasta è cotta.
-"Che significa?"-mi chiede stranita,guardzndomi con le sopracciglia inarcate.
-"Te lo dirò quando mi sembrerai la persona più affidabile di questo mondo"-le spiego appoggiandosi un po' al bancone,con le braccia incrociate.
Amber sorride e mi chiede scherzosamente-"Cosa nascondi per caso,per voler la più fiducia totale?Bin Laden?"-
Mi fa strappare un sorriso sulle labbra e le dico sempre sorridendo-"Non preoccuparti,niente di tutto ciò"-
Amber mi sta guardando in modo strano le labbra,come se ci trovasse qualcosa di molto interessante.
-"Mi piace...mi piace vederti sorridere"-mi riferisce facendomi il suo sorriso timido,arrossendo poco.
-"Ci stai provando?"-le chiedo con una voce sensuale più rauca.
Amber mi guarda sorpresa e imbarazzata e mi risponde-"No.Io non faccio queste cose"-
Mi inumidisco le labbra,mi stacco dal bancone avvicinandomi ad Amber lentamente.
Mi fermo solo a pochi centimetri da lei sovrastandola con tutta la mia altezza.
-"A me sembra proprio di sì"-
-"Ho solo detto qualcosa di carino"-ribatte un po' in soggezione.
-"Sai che dire cose 'carine' consiste nel provarci con l'altro?"-le chiedo notando la sua ignoranza in materia.
-"Per me,invece,significa apprezzare qualcosa dell'altro"-controbatte sfidandomi con lo sguardo.
-"Mi stai sfidando...ragazzina?"-le chiedo avvicinando il mio viso al suo anche se cerca di allontanarsi poso una mano sulla sua nuca.
-"Perché mi chiami ragazzina,anche se abbiamo circa la stessa età?"-mi chiede curiosa e stranita dal nomignolo.
-"Perché mi sembri una ragazzina con gli ormoni a mille"-le sussurro a poca distanza dalle sue labbra.
-"Non ho gli ormoni a mille"-riferisce seria guardandomi nei occhi.
-"A me sembra proprio di sì"-
-"Ti sembra,ma non lo è"-controbatte alzando di poco la voce scocciata.
Sorrido,quando noto che le sue guance diventato rosse,perché è intrappolata tra il corpo e il tavolo.
-"Sp-spostati"-balbetta Amber cercando di spingermi via,tentativi falliti.
-"Non mi sposto"-le dico sfiorandole le labbra...mi viene voglia di baciarla se stiamo ad una distanza simile.
Noto che chiude gli occhi ed io schiudo le labbra proprio per baciarla quando sento la sua voce-"Cosa provi per me?"-
Noto che mi sta guardando nei occhi in cerca di verità.
Mi allontano dalle sue labbra e gli chiedo-"Perché lo chiedi?"-
Noto che mi sono allontanato e mi risponde-"Non voglio illudermi"-
Cosa le dico?
-"Per me sei una persona,come tutte le altre"-le rispondo fregandomene di come la prenderà.
-"Quindi non ti piaccio nemmeno un pochino?"-mi chiede dolcemente.
Come fa una ragazza di diciassette anni ad avere una voce così dolce e innocente?
-"Per niente"-le rispondo mettendo la mia maschera bene in vista.
Dopo la mia risposta abbassa la testa e io faccio scivolare la mano che avevo posato sulla sua nuca fino al fianco.
-"Perché ti avvicini così tanto a me,allora?"-mi chiede con una voce più tremante.
-"Per provocarti"-le rispondo semplicemente.
-"Quindi mi odi?"-mi chiede poi alzando la testa e noto che ha le lacrime ai occhi.
Tira su con il naso e non mi è mai sembrata più piccola di adesso.
Devo ammeterlo...un po' carina lo è,ma non è il mio tipo.
Non so cosa risponderle.
Sinceramente non penso di odiarla,non mi ha fatto mai niente e adesso cerca anche di aiutarmi...solo che non sono sincero neanche con me stesso,come faccio ad esserlo con lei?
-"Allora?"-
-"Non so cosa risponderti"-
Amber accenna ad un sorrisetto-"Quindi non mi odi"-
-"Tu invece...mi odi?"-le chiedo centrando l'argomento su di me ora.
-"No"-mi risponde decisa.
-"Sicura?"-le sussurro poi guardandole le labbra.
Amber si accorge dov'è finito il mio sguardo e le guancie diventano leggermente rosse.
Cerca di allontanarmi,ma non mi sposto di un millimetro.
-"Vuoi bruciare di nuovo il cibo,come l'altra volta?"-mi chiede facendomi ragionare.
-"È vero!"-esclamo allontanarmi da Amber e andando verso i fornelli per spegnere il fuoco e...non ho bruciato niente sta volta.
Prendo due piatti e ci metto sopra la pasta,mi avvicino al piatto con i due piatti.Ci sediamo uno di fronte all'altro.
-"Buon apetito"-mi comunica Amber soriddendomi.
-"Anche a te"-le rispondo abbastanza gentile essendo io.
Da quando mi comporto gentilmente?
Non devo indebolirmi.
Non è certo una ragazzina autolesionista che prendo tutti i giorni in giro a farmi cambiare atteggiamento.
Prendo la forchetta e mi metto a mangiare alzo lo sguardo un'attimo e trovo Amber che mi stava fissando.
Appena si accorge che me ne sono accorto,abbassa lo sguardo.
Mi tengo la battuta per dopo sul suo interesse per me.
Sono consapevole che le piaccio solo esteticamente,perché dobbiamo dirlo...sono abbastanza bello,ma a tutte piaccio solo così...a vedere.A nessuno piaccio per quello che ho dentro.
Anche perché io non sono aperto con tutti,anzi con nessuno,e per la maggior parte del tempo mi dimostro:freddo,serio,arrogante e tutte caratteristiche non molto piacevoli.
Mi guardo ogni giorno allo specchio dicendomi che sono bellissimo e che non c'è nessuno più bello di me,ma lo faccio solo per non sentirmi un errore,come mi sono sentito per anni per colpa dei miei genitori.
Sono stanco stanco di sentirmi sbagliato,quindi mi faccio vedere arrogante e che amo il mio aspetto.
Finisco di mangiare e mi alzo,mettendo il mio piatto dentro al lavandino per poi pulirlo.
Non ci metto neanche cinque minuti a pulire quel pezzo di ceramica,che vedo Amber con una mano sulla fronte a sostenerla.
Non ha mangiato quasi niente...
Si alza e fa una faccia disgustata toccandosi la fronte.
Noto che è un po' pallida in viso...non penso stia bene.
-"Ti senti bene?"-le chiedo avvicinandomi a lei,visibilmente preoccupato.
-"Sì certo...sto bene"-mi risponde per niente convinta,facendo un sorriso tirato.
Alzo gli occhi al cielo-"Sei la persona più negata del mondo a mentire"-
Amber se ne va dalla cucina svelta e credo stia andando in bagno.
La seguo e vedo che entra in bagno e poi vomita attaccata al Water.
Che schifo!
Chissà cosa avrà pensato,quando quella volta le ho vomitato sulle scarpe!
Decido di aiutarla tenendole la fronte e portandole i capelli dietro alla schiena.
Vomita per un po' e poi si ferma.
Espira ed ispira a fatica.
Prende un fazzoletto che aveva in tasca e si usciuga la bocca.
La aiuto ad alzarsi e Amber vuole persino lavarsi i denti.
Beh se lo vuole lei...la aiuto e dopo un po' usciamo dal bagno con io che la tengo in braccio.
Amber non oppone resistenza e posa la testa delicatamente tra il mio collo e il mio petto.
Ritorno in salotto e la faccio sdraiare sul divano.
-"'Grazie"-mi comunica dolcemente.
Come fa a essere dolce con uno come me?Veramente me lo chiedo spesso.
Mi siedo un'attimo a terra davanti a lei e le metto una mano sulla fronte...è bollente cazzo!
-"Sei molto calda"-le riferisco preoccupato per la prima volta per qualcuno che non sia Jackson.Prendo un secchio e lo metto davanti a lei,in caso vomiti ancora.
-"Ti prendo una tachipirina e quella roba che mi avevi dato l'altra volta"-le comunico alzando la voce facendomi sentire dalla cucina.
Non mi sono mai preso cura di nessuno tranne che del mio fratellino...cosa mi sta succedendo?

*Angolo scrittrice *

Ragazzi ho deciso di fare di intraprendere una sfida che spero di concludere...finire il libro prima che inizi scuola.
Voglio finirlo prima se no non avrò più tempo,ma con la mia determinazione ce la farò!
Beh...speriamo.
Spero il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo che già inizio a scrivere.Sapete io sono una che lavora per di più la notte...è interessante.
Okay di notte solo perché durante il giorno non ho voglia e tempo.
Che stavo dicendo...ah!
Scusate gli orrori visti di grammatica e alla prossima gente.

Jess ❤


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