Anche Silvia quella mattina si era svegliata tardi. Quando la notte precedente, stanca e soddisfatta aveva raggiunto il letto, era immediatamente piombata in un sonno profondo, il sonno dei giusti. Ne era emersa soltanto alle undici, quando Orione e Venere, i suoi gatti, avevano deciso di protestare con veemenza per il pasto mancato, assestandole una serie di morsi ai piedi e alle caviglie.
La sua vita era rigidamente organizzata secondo orari prestabiliti, i suoi giorni scanditi dai rituali che la nonna le aveva insegnato e nei quali lei credeva fermamente. Non le piaceva quando qualcosa sconvolgeva quella collaudata routine, tuttavia per quella volta si concesse di essere indulgente con se stessa. In fin dei conti la variazione nei suoi schemi giornalieri era conseguenza di un'azione compiuta a fin di bene e con le migliori intenzioni.
Il primo appuntamento della giornata era alle tre del pomeriggio, quando la signora Terzi, come tutti i giovedì, sarebbe venuta a farsi leggere le carte. Per questo motivo, quando una manciata di minuti dopo mezzogiorno sentì il campanello della porta suonare, ne rimase particolarmente stupita.
Chiuse a chiave la stanza che usava per i suoi "lavori da strega", come la nonna Lucia amava definirli, e andò ad aprire.
Ad attenderla sulla soglia trovò proprio Anita. Prontamente la accolse con un sorriso, che la ragazza ricambiò.
«Spero di non disturbarti» esordì «ho avuto il tuo indirizzo da Letizia e mi chiedevo se per caso avessi il tempo di scambiare quattro chiacchiere.»
«Con te sempre, mia cara» replicò gentilmente, facendola entrare in casa.
La fece accomodare nel salottino del pian terreno, il più piccolo, quello che riservava ai visitatori interessati a lei e non alla sua arte. I gatti, abituati a un continuo via vai di persone, le si avvicinarono quasi subito. Immediatamente Orione iniziò a strusciarsi contro le sue caviglie, ronfando amichevole. Era sempre stato il più socievole dei due. Venere, diffidente per natura, in genere dopo una breve annusata ai visitatori preferiva allontanarsi da loro e ritirarsi in disparte. Quel giorno la sorprese. Non appena Anita si fu accomodata sul divano le si avvicinò guardinga, la studiò per alcuni istanti e poi le salì in grembo, acciambellandosi sulle sue gambe e permettendole di accarezzarla.
«Le piaci proprio» commentò Silvia divertita «dovresti sentirti onorata, in genere non è così pronta a dare confidenza agli estranei.»
«Di solito piaccio abbastanza ai gatti» ammise Anita, continuando ad accarezzare il serico pelo nero della micia.
Silvia le lasciò qualche momento per guardarsi intorno. Sapeva quale strano effetto la sua casa potesse sortire a chi la vedeva per la prima volta; con le pareti dai colori insoliti ricoperte da una straordinaria varietà di amuleti e talismani, souvenir dei viaggi dei suoi vent'anni, ricordi di incontri con persone convinte, come lei, che nel mondo vi fosse molto di più di quello che poteva essere percepito e compreso attraverso i sensi e la mente razionale.
Quando ritenne che avesse concluso il suo esame, si sedette nella poltrona di fronte a lei.
«Allora, cara, c'è qualcosa di particolare di cui desideri parlare?» domandò dolcemente.
Anita era nuova in paese e ancora non aveva avuto il tempo di farsi degli amici. Immaginava fosse venuta da lei perché aveva bisogno di parlare con qualcuno di Bruno e di quello che era successo. Andava bene, era sempre pronta ad ascoltare. La ragazza però la sorprese.
«Mi piacerebbe che mi raccontassi qualcosa sulla sorella di Gigliola, Maria Bucci» dichiarò.
Anche suo zio Giovanni, non troppo tempo prima, le aveva fatto la stessa identica richiesta. Un sorriso triste le increspò le labbra. Quella di Maria era la storia che più di tutte aveva a cuore, una storia di cui nessuno conosceva il finale, che nessuno voleva ascoltare e che nessuno sembrava disposto a raccontare.
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Sotto allo sguardo indifferente degli alberi
Mystery / ThrillerAltariva è un piccolo borgo immerso tra le dolci colline emiliane, un paese ricco di storia in cui tutti si conoscono tra loro. Anche in un luogo del genere, però, le cose brutte accadono, persino in un posto come questo una donna può sparire nel nu...