TERZO INTERLUDIO

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Per anni si erano ignorati, poi una sera, durante la Festa d'Estate, era capitato. I loro sguardi si erano incrociati e nulla era più stato come prima. Due persone possono incontrarsi per anni senza mai vedersi, poi basta un attimo perché l'irreparabile accada.

La Rocca quella sera era bellissima, illuminata a festa, con gli alberi di ciliegio coperti di festoni. Un'orchestrina assoldata dai Bianchi suonava una dopo l'altra le canzoni più in voga, motivi che richiamavano i giovani alla danza. In quell'unica notte dell'anno persino ai rampolli di casa Bianchi era dato mescolarsi con i comuni mortali. Il primo giro di danze era spettato a Lidia, la sua promessa sposa. Lidia lo fissava rapita, il classico sguardo della ragazza innamorata, eppure gli occhi di lui si erano fissati su di lei e non l'avevano mai lasciata.

Quando la musica era cambiata, invitando i ballerini a cercare un nuovo partner, lui era andato da lei. Le loro mani si erano toccate e il respiro le si era mozzato in petto.

Un ballo, uno solo, tutto ciò che era stato loro concesso, ma durante quell'unico ballo il mondo attorno a loro era sparito, persi l'una negli occhi dell'altro.

Si erano ritrovati di nuovo quella notte stessa, più tardi, tra le ombre degli alberi, al sicuro dagli sguardi indiscreti, e con gesti e parole avevano tinto la notte della loro travolgente passione. Lui aveva diciassette anni, lei sedici.

Sotto allo sguardo indifferente degli alberiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora