Capitolo 17 - Il dubbio diventa certezza

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Leonardo stava passeggiando nel bosco quando più avanti, sulla strada sterrata, notò le luci blu e il manipolo di volanti della polizia. Incuriosito si avvicinò. Vide Piero, con Lilli ancora accanto, intento a parlare con uno degli agenti che riconobbe come Lorenzo, un suo vecchio amico e compagno di scuola.

Senza alcun valido motivo, il suo cuore si colmò di improvvisa preoccupazione. 

Capitava talvolta che qualche turista smarrisse il sentiero e si perdesse tra i boschi. Era successo cinque volte solo negli ultimi tre anni. Escursionisti inesperti che pensavano di sapersi orientare senza l'ausilio di mappe, camminatori della domenica che si ritrovavano tra il folto degli alberi al calare del buio perché avevano calcolato male i tempi di percorrenza, altri ancora che decidevano di prendere scorciatoie non segnalate per poi trovarsi davanti ripidi balzi e insormontabili salite, scoprendosi incapaci di ritrovare la via dalla quale erano giunti in partenza. Lui stesso, in un paio di occasioni, aveva aiutato a recuperare i dispersi. 

C'era qualcosa però, nello sguardo di Lorenzo, nell'espressione di Piero, che gli provò un nodo allo stomaco. Forse era qualcosa di peggio. Forse qualcuno si era fatto male sul serio. 

Ma no,  ci sarebbero state le ambulanze. Soccorritori attrezzati. Divise arancioni in mezzo a quella schiera blu che si muoveva tra gli alberi. 

Rimase immobile per alcuni istanti, lacerato tra due impulsi egualmente forti. La sua naturale, profonda bontà d'animo, qualità così spesso sottovalutata e poco compresa dalla sua famiglia, lo spingeva ad avvicinarsi, a offrirsi di dare una mano, perché era questa la cosa da fare quando si pensava che ci fosse qualcuno in difficoltà e bisognoso di aiuto: tendere la mano e fare tutto il possibile. Ma se non si fosse trattato di un estraneo? Il volto di Piero era troppo serio, l'ombra che lo offuscava troppo profonda. Se lì, tra quei boschi, ferito o peggio ci fosse stato qualcuno che entrambi conoscevano?

Gli balenarono nella mente, una dopo l'altra, le immagini di tanti visi familiari. Se si fosse trattato di Walter? Anche a novant'anni suonati aveva l'abitudine di battere le zone impervie attorno al paese in cerca di funghi, e lo faceva da solo, senza dire a nessuno dove andava e quando ci andava. Lo aveva visto di recente in paese? Qualcuno lo aveva visto di recente? Non riesciva a ricordare...

E Viola, che a ottantacinque anni e dopo due fratture alle gambe si ostinava ad avventurarsi nei boschi alla ricerca delle erbe selvatiche perché diceva che per lei erano mille volte meglio delle verdure? Prima la accompagnava il marito nelle sue escursioni, ma anche se è rimasta vedova un anno e mezzo fa non ha mai smesso di avventurarsi nella natura. Quando è stata l'ultima volta che ha visto Viola?

E poi non serve essere vecchi per farsi male. Basta mettere un piede in fallo. Come è successo a Mario, giovane e in forma, che a soli trentatré anni è scivolato da una scarpata per finire tra le acque impetuose del Roggio, che sballottandolo contro i massi lo hanno condotto a una triste e prematura fine. Lui aveva solo quattro anni quando è successo, non ne serbava memoria diretta, ma tutti ad Altariva ancora ne parlavano. 

Alla fine, a vincere su ogni altra cosa, fu il bisogno viscerale di sapere, un bisogno così forte da straziare. Perché il non sapere è peggio, è l'anticamera dell'inferno della mente, la culla dei pensieri cupi che porta a immaginare i peggiori scenari di corpi spezzati in fondo ai dirupi, e dona a ogni corpo il volto di persone care. 

Mosse a fatica i piedi, che parevano essersi fusi al suolo sottostante, e con un colossale sforzo di volontà si diresse verso i due uomini, ancora immersi in una fitta conversazione tra loro, ignari del mondo attorno. 

«Che sta succedendo?» domandò. 

Lorenzo sussultò; non si era accorto del suo arrivo. Lui e Piero si scambiarono uno sguardo, poi, cautamente, gli disse: «Piero ha trovato qualcosa nel bosco più avanti, in una zona poco battuta, delle ossa umane. I tecnici stanno facendo i rilievi, poi le porteranno via per analizzarle.»

Non avrebbe avuto senso tacere, fingere di voler mantenere il riserbo sull'accaduto. Le voci circolavano, specialmente nei paesi piccoli come Altariva, e allora meglio la verità; se non altro per evitare che la gente, lavorando di fantasia, finisse con l'ingigantire ancora di più gli avvenimenti, ricamandoci sopra storie fantasiose. E poi lui e Leonardo si conoscevano da anni, erano amici fin da bambini. A lui non voleva mentire. 

«Sicuramente un soldato» intervenne Piero «ogni tanto qualcuno di quei disgraziati rispunta fuori. O magari un escursionista che si è perso.»

A Leonardo bastò guardare il viso di Lorenzo per capire che non credeva a quelle ipotesi. 

Un brivido improvviso gli percorse il corpo, scacciando il brevissimo sollievo recatogli dalla consapevolezza che nulla di irreparabile era accaduto a qualcuno dei suoi compaesani e amici.

Ossa. Vecchi resti, rimasti a dormire sotto alla terra e alle foglie per decenni. Dall'epoca dell'ultima guerra...o dall'epoca della scomparsa di Maria?

Le storie circolavano, ad Altariva, ma il bosco era bravo a proteggere i propri segreti. E se alla fine, stanco quanto lo era lui di omertà e misteri avesse deciso di aprire uno spiraglio, un piccolo scorcio di verità su una vicenda che troppi avevano scelto di dimenticare?

Nuove voci, provenienti dal bosco, si aggiunsero alla cacofonia di suoni che aveva rotto la quiete del luogo.

«È meglio che tu non stia qui, adesso» gli disse Lorenzo «ti riaccompagno alla strada.»

Leonardo avrebbe voluto restare, avrebbe voluto vederle, quelle ossa. Era irrazionale, sapeva che non avrebbero potuto sciogliere il dubbio che lo rodeva. Erano soltanto ossa.

Di buon grado accettò che Lorenzo lo allontanasse dalla scena. Quando però furono a portata di orecchio domandò: «Come fai a sapere che non è un escursionista? Te l'ho letto in faccia che non credi all'ipotesi di Piero.»

Lorenzo scosse il capo. «Mi conosci troppo bene.» 

Abbassò la voce: «i tecnici dovranno effettuare ulteriori analisi, ovviamente, ma le ossa erano sepolte e di certo sono qui da un bel po'. Fino a pochi anni fa queste zone non erano così frequentate dai turisti, e comunque non ci risulta nessuna denuncia di scomparsa.»

«Potrebbe essere un soldato, però» azzardò Leonardo.

L'amico esitò ma, alla fine, gli diede una risposta che confermò le sue peggiori paure.

Sotto allo sguardo indifferente degli alberiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora