Con sua grande sorpresa, il prozio Giacomo aveva accettato di incontrarli il giorno successivo. La mattina, di buon'ora, lui e Anita si erano messi in viaggio. Per tutto il tragitto nessuno dei due aveva parlato. Lui era perso nei suoi pensieri, lei evidentemente lo aveva capito e aveva rispettato il suo desiderio di silenzio.
Leonardo non vedeva il prozio da... doveva essere più di un anno ormai. Il suo ruolo di figlio ribelle gli valeva qualche credito verso l'anziano signore, ma Leonardo non si illudeva. Lo zio non lo amava, al massimo lo tollerava. In fondo, per quanto avesse preso le distanze dal resto della famiglia, restava pur sempre un Bianchi e lo zio Giacomo odiava con tutto il cuore qualsiasi cosa gli rammentasse troppo da vicino le proprie origini e la propria appartenenza. Lui stesso era arrivato a disprezzare il peso ingombrante che il suo antico cognome si portava appresso, ma l'odio di Giacomo nei confronti della famiglia e delle sue tradizioni...quello era di tutt'altro genere, un sentimento totalizzante e intransigente che poco spazio lasciava alle eccezioni. Ora, forse, iniziava a intuirne le origini.
Giacomo Bianchi li aspettava seduto nella veranda. Aveva settantanove anni compiuti da poco, ma le profondissime rughe che gli solcavano il viso, sembravano renderlo ancora più vecchio. I suoi capelli, un tempo neri, erano ormai divenuti completamente bianchi. Solo gli occhi azzurri tradivano la sua appartenenza alla famiglia più stimata di Altariva.
L'uomo li fece accomodare in casa. Camminava lentamente, appoggiandosi a un bastone. Sembrava ancora più anziano e fragile di quanto non lo ricordasse. Il portamento, fino al loro ultimo incontro ancora dritto e fiero a dispetto degli anni, si era irrimediabilmente corrotto, la schiena come curvata sotto al peso di un immane fardello. Anche il viso appariva scavato, segnato da un enorme, recente dolore.
«Dunque siete qui per parlare di lei» mormorò e sorrise amaro «era pure ora che qualcuno si interessasse a lei.»
Fissò il pronipote.
«Le ossa che hanno trovato in quel bosco, vicino al sentiero che portava alla Rocca... sono le sue, non è vero?»
«Ancora non lo sappiamo con certezza» rispose cautamente Leonardo «però sì, c'è questa possibilità.»
Gli occhi di Giacomo lampeggiarono d'ira, il furore parve infondere nuovo vigore alle membra.
«È stato lui» sibilò stringendo i pugni «è stato quel bastardo di Giorgio. Ha ammazzato lui Maria.»
Leonardo non replicò. Estrasse il bigliettino trovato nel libro dalla tasca e glielo porse. Lui inforcò gli occhiali e lesse.
«Sei stato tu a scriverlo?» gli domandò alla fine il ragazzo.
Lentamente Giacomo annuì con un sospiro.
«Avevo scoperto che era incinta» ammise «e sapevo che era il figlio di Giorgio. Quel pusillanime non si sarebbe mai ribellato a nostro padre, e se lei avesse scelto di far nascere loro figlio ad Altariva sarebbe stata marchiata per sempre dall'infamia. Qualcuno doveva aiutarla. Non poteva restare in paese, non l'avrebbero mai lasciata in pace» s'interruppe, fissando negli occhi prima lui e poi Anita «non date retta a quello che vi diranno quelle vecchie zitelle acide e quei pagliacci dai cuori di pietra, Maria era una brava ragazza. Non si meritava di fare quella fine.»
«Il biglietto... quando avreste dovuto incontrarvi?» chiese ancora lui.
«Quella sera... la sera in cui è scomparsa. L'ho aspettata per ore, vicino al Ponte, ma lei non si è presentata. Ho pensato che avesse cambiato idea e alla fine sono tornato a casa. Il giorno dopo, però, nessuno la vide e nemmeno quello successivo» scosse il capo «sapevo che doveva esserle accaduto qualcosa di terribile.»
«Se lo sapeva» interloquì Anita «perché non ha detto niente? Perché non ha denunciato la sua scomparsa alle autorità?»
Giacomo la guardò sconsolato, il peso dell'antica vergogna dipinto sul viso.
«Non potevo farlo. Per la famiglia avrebbe significato la rovina. Sapevo che mio fratello doveva essere coinvolto in qualche modo. Aveva tutto da perdere. Se si fosse saputo che Maria era incinta di suo figlio, questo avrebbe distrutto il fidanzamento con Lidia. La famiglia di lei non avrebbe tollerato una tale vergogna. Sapevo che era stato lui, ma non potevo dire niente. Voi non avete idea... non potevo, semplicemente non potevo. Andava contro tutto quello che mi avevano insegnato. E poi che prove avevo? Nessuno in paese avrebbe confermato la mia storia, e alla fine nostro padre avrebbe trovato un modo per mettere a tacere tutto, come faceva sempre. Anche se avessi parlato non avrebbe fatto la minima differenza.»
«Chi stai cercando di convincere?» sbottò Leonardo «Noi o te stesso?»
Fissò quell'uomo anziano e sconfitto con un disprezzo che non avrebbe mai ritenuto possibile provare. La verità era che gli era mancato il coraggio, quella era la sola cosa che contasse davvero. E il suo odio verso la famiglia? Nient'altro che un'ipocrita farsa! Quello che davvero non sopportava era di vedere riflessa nella grandiosità della Rocca, in tutti quegli oggetti che rammentavano la grandiosa storia di famiglia, protetta con omertà e menzogne, era la vergogna del suo silenzio colpevole.
«Tu disprezzi mio padre, il nonno, il bisnonno, mio fratello... ma che differenza c'è alla fine tra te e loro? Hai avuto la possibilità di distinguerti da loro, di fare la cosa giusta. Non tanto per Maria, lei ormai era già morta, ma per Altariva, per la storia del nostro piccolo paese e soprattutto per te stesso... ma alla fine hai fatto esattamente quello che i Bianchi hanno sempre fatto: hai tenuto la bocca chiusa e finto di non sapere. Beh, adesso basta! Mi farò raccontare la verità, costi quello che costi me la farò raccontare tutta, fino in fondo!»
Senza rivolgere un'altra occhiata all'anziano parente, si precipitò fuori, seguito rapidamente da una Anita troppo sconvolta per parlare.
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Con un giorno di ritardo rispetto al solito, vi consegno gli ultimi due capitoli dell'anno.
Anita, Leonardo e i segreti di Altariva ritorneranno sabato 6 gennaio.
Ancora una volta Buone Feste a tutti/e e soprattutto a tutti/e buona Vigilia!
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Sotto allo sguardo indifferente degli alberi
Misteri / ThrillerAltariva è un piccolo borgo immerso tra le dolci colline emiliane, un paese ricco di storia in cui tutti si conoscono tra loro. Anche in un luogo del genere, però, le cose brutte accadono, persino in un posto come questo una donna può sparire nel nu...