OTTAVO INTERLUDIO

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Aveva fatto tutto il possibile per nascondere la verità ai propri genitori. Se suo padre l'avesse scoperto...no, non voleva nemmeno pensarci. Di certo non le avrebbe mai consentito di tenere il bambino. C'erano donne in paese che sapevano come liberarsi di una gravidanza indesiderata, l'avrebbe costretta a rivolgersi a loro. O forse no. Forse, semplicemente, l'avrebbe reclusa in casa, fino al termine della gravidanza, e poi le avrebbe portato via suo figlio.

Quanto a sua madre...non era sicura di cosa avrebbe fatto sua madre. Magari avrebbe capito l'affetto che già la legava a quel bambino non ancora nato, ma non era certa che sarebbe stato sufficiente a impedirle di rivelare la verità al marito. Dopotutto anche lei aveva ostacolato a ogni passo il suo amore.

Alla fine però, nonostante i suoi sforzi, a discapito di tutto il suo impegno, sua madre aveva capito.

L'aveva vista, quel mattino, accucciata per terra in preda alla nausea e aveva capito.

Lei non aveva nemmeno provato a negare. Era stufa di nascondersi, e ormai non aveva più denso farlo. Presto lei e Giorgio sarebbero stati insieme e niente e nessuno avrebbe più potuto dividerli. Avrebbero cominciato una nuova vita insieme, avrebbero legittimato agli occhi del mondo il loro amore con il matrimonio. Al loro bambino avrebbero dato quello che loro non avevano mai avuto: una famiglia unita e amorevole.

A quella donna debole, che per tutta la vita aveva visto succube dell'autorità del marito, aveva detto la verità. Lo aveva fatto con una cupa soddisfazione, con una gioia quasi feroce.

Tutto si sarebbe aspettata, ma non quella reazione.

Per tutta la sua vita non avrebbe mai potuto dimenticare l'espressione di smisurato orrore che aveva visto dipingersi sul volto della madre.

La soddisfazione provata l'aveva abbandonata di colpo, mentre nel cuore si facevano strada stupore e apprensione.

Dopo un istante di silenzio che le era parso durasse una vita anche sua madre aveva parlato, ripagando la figlia con la stessa moneta. Verità per verità. Volesse il cielo che non l'avesse mai fatto!

Per via di quella verità imprevista e imprevedibile se ne sarebbe andata da Altariva senza Giorgio, proprio come aveva deciso in un primo momento. A causa di quello che aveva saputo da sua madre avrebbe cresciuto il bambino da sola. Il bambino. Per quanto orribile fosse la verità che sua madre le aveva raccontato, non poteva assecondarla, non poteva annientare quella piccola vita.

Per quello stesso motivo però, prima di andarsene per sempre, avrebbe detto la verità a Luigi Bianchi, l'uomo che era la causa della sua infelicità, l'uomo che diciotto anni prima in preda ai fumi dell'alcol aveva stuprato sua madre. L'uomo che, in realtà, era suo padre.

Doveva sapere quanta infelicità aveva causato, quanto dolore. Non le rimaneva altro, ormai, solo quella piccola soddisfazione. La verità urlava dentro il suo cuore, e lei le avrebbe dato voce.

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Come sapete gli Interludi sono capitoli particolarmente brevi, e di solito quando ci sono capitoli brevi li pubblico a coppie, ma sempre di sabato. Avendo percepito una certa impazienza e dal momento che ci stiamo avvicinando alla conclusione di questa storia ho deciso di cambiare tattica, e di anticipare al mercoledì la pubblicazione di questo interludio...ci rivediamo sabato con il prossimo capitolo e la rivelazione di un ultimo mistero irrisolto!

Sotto allo sguardo indifferente degli alberiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora