Percorsero il tragitto a ritroso verso Altariva a tempo di record. Leonardo guidava senza quasi vedere la strada, procedendo tra curve e tornanti percorsi migliaia di volte in precedenza guidato unicamente dalla pura, semplice forza dell'abitudine, dall'istinto. Anita non ebbe il coraggio di dire nulla, atterrita dalla furia che traspariva dal volto del giovane uomo.
Leonardo era fuori di sé come mai prima di allora, nella testa un solo, martellante pensiero.
"Basta, è il momento di farla finita".
Quel giorno avrebbe ottenuto delle risposte, a qualunque costo. Basta menzogne, segreti, omissioni. Non poteva più tollerare misteri e omertà, aveva bisogno della verità come un uomo in procinto di soffocare ha bisogno di ossigeno. Aveva bisogno di una confessione, ed era determinato a ottenerla dalla sola persona che potesse sapere, l'unica ancora in vita.
Parcheggiò la macchina nello spazio antistante la Rocca. Le gomme stridettero sulla ghiaia quando si fermò bruscamente nel piazzale. Tirò il freno a mano e uscì dall'auto, chiudendosi di scatto la portiera alle spalle. Il rumore riecheggiò stridulo nello spiazzo innaturalmente silente.
Anita scese lesta a sua volta, lo raggiunse correndo e gli afferrò un braccio. Capiva quello che stava provando, comprendeva dal profondo del cuore la rabbia e l'esasperazione che lo muovevano, spingendolo inesorabilmente verso un confronto a lungo temuto ed evitato, ma sentiva anche che non era quello il modo giusto per ottenere risposte. Era una situazione delicata, andava affrontata nel modo giusto, o ogni possibilità di dipanare finalmente l'intricato mistero che li aveva avvinti e catturati sarebbe andata perduta.
Ma no, non era solo quello il motivo. C'erano parole che, una volta pronunciate, non potevano più essere ritirate, frasi che mai avrebbero potuto essere dimenticate, ferite troppo profonde per essere sanate. Capiva il bisogno di Leonardo di avere delle risposte, ma temeva che, se avesse affrontato la propria famigli a quel modo, si sarebbe aperta tra loro una incolmabile voragine, uno strappo impossibile da ricucire.
Voleva la verità tanto quanto lui, ma si trattava pur sempre della sua famiglia. Non voleva che la crociata che avevano intrapreso insieme gli costasse la perdita dei suoi affetti più cari.
«Fermati un attimo a riflettere» lo pregò «che risultato pensi di ottenere piombando qui tra capo e collo, mettendoti a sparare domande? Posso ricordarti che l'altra volta la tecnica non ha funzionato così brillantemente?»
Lui si sottrasse bruscamente dalla sua presa.
«Basta essere prudenti, basta fare domande con tatto e garbo. La verità è una sola, mio nonno ha messo incinta una poveretta e poi l'ha ammazzata e fatta sparire per levarsi d'impaccio. Suo fratello sapeva e non ha detto niente. Mia nonna non poteva non sapere cosa aveva fatto l'uomo che amava tanto. È arrivato il momento che anche lei ammetta la verità, per Dio!» esclamò furente.
Le fece la stessa domanda che lei aveva fatto a lui quando, sconvolto, si era presentato a casa sua dopo aver saputo del ritrovamento dello scheletro: «A questo punto andrò fino in fondo. Sei con me oppure no?»
Anita rimase per un momento ferma a fissarlo, studiando l'espressione inamovibile del suo viso, la fredda determinazione del suo sguardo. Era chiaro, aveva compiuto la propria scelta, una scelta dalle conseguenze dolorose, ma che era pronto ad affrontare in piena consapevolezza. Sì, era la sua famiglia, e per anni avevano coperto un assassino. Il sangue non è acqua, certo... ma se lei si fosse trovata al suo posto, sarebbe stata in grado di tollerarlo?
Sospirò profondamente.
«Sono con te» mormorò alla fine, e lo seguì all'interno della Rocca senza aggiungere altro.
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Sotto allo sguardo indifferente degli alberi
Mystery / ThrillerAltariva è un piccolo borgo immerso tra le dolci colline emiliane, un paese ricco di storia in cui tutti si conoscono tra loro. Anche in un luogo del genere, però, le cose brutte accadono, persino in un posto come questo una donna può sparire nel nu...