Proprio come Lorenzo aveva immaginato e temuto, la notizia si diffuse con subitanea rapidità, come sempre accade nei piccoli centri. Piero, ancora scosso dall'inatteso ritrovamento, al bar, davanti a un bicchiere di buon liquore forte lo aveva raccontato a un amico, che lo aveva detto a un amico che lo aveva riferito a un altro amico. In un attimo tutti avevano saputo.
Silvia lo aveva scoperto nel pomeriggio da Ombretta, una maestra in pensione che andava a trovarla ogni volta che suo figlio maggiore, corrispondente estero per una rivista, partiva per un nuovo viaggio, per farsi preparare un amuleto protettivo da fargli portare con sé. Prima ancora che glielo dicesse però Silvia sapeva già che qualcosa era cambiato. Quella mattina presto, mentre se ne stava seduta nella sua stanza speciale, avvolta dal fumo degli incensi, aveva avuto una delle sue intuizioni. L'equilibrio era mutato, l'ultimo tassello del puzzle aveva finalmente trovato la sua collocazione nel disegno cosmico.
Non appena Ombretta le raccontò di quelle ossa, Silvia, proprio come Leonardo, non ebbe dubbi: erano le ossa di Maria, lo sapeva, lo sentiva. Fu felice che sua nonna Lucia non fosse vissuta per vedere quel giorno, per vedere confermate tutte le sue peggiori paure sulla sorte di quella ragazza sfortunata e sola.
Silvia conosceva perfettamente il luogo in cui i resti della donna erano finalmente riemersi dopo tutti quei decenni di oblio, quel punto particolarmente impervio che si trovava vicino a un antico sentiero. Dismesso da anni, certo, ma all'epoca della scomparsa di Maria era una via sicura per giungere alla Rocca evitando le strade più battute. Sua nonna non le aveva insegnato solo a leggere le carte e a preparare talismani; l'aveva condotta con sé tra i boschi e gliene aveva svelato i segreti palmo a palmo. Pietro conosceva le zone migliori per i tartufi, il vecchio Walter serbava gelosamente il segreto delle bolate migliori, ma sua nonna le aveva tramandato segreti altrettanto preziosi circa le erbe selvatiche e i loro usi.
Quante volte si erano avventurate per quel sentiero dismesso alla ricerca delle erbe giuste, quelle che servivano per preparare gli antichi rimedi che la nonna soleva accompagnare alle più moderne medicine acquistate in farmacia? E per tutto quel tempo lei era rimasta lì, vicina e irraggiungibile, a svanire un poco di più mentre terra e vermi ne consumavano i resti.
Alla polizia sarebbe occorso del tempo, ma alla fine avrebbero confermato quello che lei già sapeva dentro di sé. Altariva era un sempre stato un paese tranquillo. C'erano stati dei morti al tempo della guerra, ma a un occhio esperto non sarebbe occorso molto per distinguere le ossa di un uomo, di un soldato, da quelle di una giovane donna da poco diciottenne. Nessun altro era scomparso, a Altariva o nei dintorni. Nessuno. Solo Maria.
Del tutto inaspettatamente si sentì pervadere da un brivido di eccitazione, una scarica elettrica che le attraversò la spina dorsale.
Non c'era tempo di aspettare i risultati delle ricerche e dei test sulle ossa. La verità aveva atteso anche troppo a lungo di venire alla luce e gli inquirenti certo non avrebbero avuto fretta di risolvere un delitto vecchio di sessant'anni. Anche di questo era sicura.
Non era stato un incidente, non poteva esserlo stato, Maria era stata ammazzata e ora la sua voce si sarebbe unita a quella di altre cento donne come lei che dal buio dell'oblio chiedevano giustizia.
Non avrebbe mai permesso che la sua voce, così a lungo soffocata, rimanesse ancora inascoltata. Agli altri non importava, forse, ma a lei sì. Era suo preciso dovere rispondere al richiamo dei dimenticati, restituire loro una storia, una dignità.
Per farlo, però, a sua volta avrebbe avuto bisogno di aiuto. Le occorreva qualcosa che accelerasse il lavoro della polizia, che costringesse i paesani a ricordare quello che a tutti i costi volevano dimenticare e che mettesse i ragazzi sulla pista giusta. Una testimonianza oggettiva e imparziale. Per fortuna sapeva chi avrebbe potuto fornirla.
Sua nonna non era stata la sola a Altariva ad avere a cuore il destino di Maria, né l'unica a preoccuparsi dopo la sua scomparsa. C'era ancora qualcun altro, in vita, che non sarebbe rimasto ad aspettare in silenzio. L'avrebbe chiamata e poi avrebbe parlato con le sue amiche e con le altre donne. Erano in molte a doverle riconoscenza e, anche se non era sua consuetudine, era venuto il momento di riscuotere un po' di quei favori.
Non appena ebbe accompagnato Ombretta alla porta tornò in casa, prese il telefono e compose quel numero che conosceva così bene.
Lei rispose al quinto squillo.
«Zia Giulia? Sono Silvia. Ho bisogno che tu mi faccia un enorme favore.»
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Sotto allo sguardo indifferente degli alberi
Mystery / ThrillerAltariva è un piccolo borgo immerso tra le dolci colline emiliane, un paese ricco di storia in cui tutti si conoscono tra loro. Anche in un luogo del genere, però, le cose brutte accadono, persino in un posto come questo una donna può sparire nel nu...