Capitolo 10

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//..Elisa..//

<<El-..>> le parole gli muoiono in bocca e capisco, oh no, no, no <<non provarci, non vomitare qui, se no mi finisce tutto addosso>> dico spalancando gli occhi si scatto, poi continuo <<dai, aiutami, andiamo in bagno>> lo fa o almeno ci prova, ma appena imbocchiamo la porta del bagno, non riusciamo ad arrivare al wc, che vomita, chiudo gli occhi mordendomi l'interno della guancia, ma non mi scanso, penso che sia già abbastanza umiliante per lui questa situazione e non voglio vederlo cadere a terra, quando ha finito riapro gli occhi <<merda..>> dico continuando a reggere il suo braccio tra le mie spalle e guardando il suo vomito per terra, su di lui e su di me, che schifo.
<<Perchè lo stai facendo?>> mi dice con la testa penzolante abbassata, gli occhi socchiusi e stanchi, i capelli che li ricadono sulla fronte e il corpo che cerca di mantenersi in piedi aiutandosi da me, come può essere così bello pure in questo stato?.. ignoro la sua domanda <<hai ancora?>> mi guarda nei occhi, poi riabassa la testa e annuisce, arriviamo al wc e vomita per minuti interminabili mentre io lo guardo accovacciata di fianco a lui, una volta che ha finito me lo fa capire con un cenno di testa, annuisco, li porto un bicchier d'acqua che prende riluttante, gli costa tanto che qualcuno lo veda in questo stato e che lo aiuti, lo so, ma so anche che ne ha bisogno.
<<Devi andare sotto il getto>> dico ammiccando alla doccia <<no>> dice secco scollandosi di botto da me tanto che ha un giramento di testa, lo riprendo di scatto rimettendo il suo braccio attorno alle mie spalle per trattenerlo, riluttante si lascia trascinare in doccia, decido di aiutarlo almeno a togliere la maglietta, perchè, sai com'è? Diciamo che era sporca di vomito, appena la togliamo ingoio un groppo di saliva, dio mio.. si, avevo immaginato che avesse un bel fisico, lo vedevo tutti i giorni a lezione e allenamento, l'avevo visto in spogliatoio senza maglietta il primo giorno di selezioni, ma non ci avevo fatto tanto caso probabilmente perchè ero troppo impegnata ad arrabbiarmi, in più fino a 30minuti fa stavo studiando i suoi tatuaggi, anche quelli che la maglietta un po' stroppiciata in fondo lasciava intravedere, come la rosa, ma..porca puttana..
Mi obbligo a distogliere lo sguardo, quindi lo guardo in viso, i suoi occhi marroni mi stanno guardando, i capelli li ricadono sulla fronte, le labbra carnose sono socchiuse e non riesco a fare a meno di chiedermi come faccia ad essere stra fottutamente bello anche in questo stato? Qualsiasi altra persona al mondo al suo posto, ridotto in questo stato sarebbe stato osceno, ma lui..lui anche così sembra un dio greco, cazzo, questa cosa mi farà uscire pazza.
Dopo infinite opposizioni da parte sua, mi sono accertata che avrebbe fatto la doccia esco dal bagno e lo lascio fare.
Vado giù a prendere una fetta di pizza, sono le 3.00 e non ho cenato, diamine.
Appena finita la pizza sento il mio telefono vibrare, lo prendo e il nome di Fin appare sullo schermo, cavoli, mi sono dimenticata di avvisarlo, mentre mi riavvio alla stanza di Mattia, rispondo alla chiamata.
<<El, dove cavolo sei finita?>> <<scusa Fin, mi sono dimenticata, puoi andartene>> ci sono dei secondi di silenzio che non capisco e appena imbocco la porta della sua stanza e chiudo la porta dietro di me finalmente sento il mio amico parlare con voce preoccupata <<stai facendo sesso con qualcuno?>> <<cosa? No, ma sei fatto? Ti pare? Ci tengo alla mia verginità, imbeccille>> dico scandalizzata, ma come diavolo gli è venuto in mente? <<Ok, ok, scusa soldato>> dice lui con voce sollevata, scherzosa e ridendo, poi aggiunge <<vabbè, adesso vado, domani mi spieghi, buonanotte El>> <<notte Fin>>.
Appena alzo lo sguardo lo vedo, è seduto all'angolo del letto, con solo dei pantaloni del pigiama addosso, mi sta guardando, noto i suoi capelli ancora un po'umidi, gli asciugamani accanto che avrà usato uno per coprirsi e l'altro per asciugarsi i capelli e capisco che l'ha fatta seriamente la doccia, si sdraia sul letto senza dire niente.
Decido di andare in bagno, dopotutto il motivo che mi ha spinto ad andare lì è pisciare e non la riesco più a trattenerla, una volta fatto guardo il mio vestito pieno di vomito e decido di farmi una doccia, avevo spento la luce della sua stanza prima di entrare in bagno, amo il buio e so orientarmi abbastanza bene con esso, riesco ad arrivare al suo armadio e prendo una maglietta a caso visto che non riesco a vederle, quando torno in bagno rimango a bocca aperta, wow.. è quella di Mostro del pezzo "Cani bastardi" io la volevo comprare ma era sold out, in più è la prima persona che "conosco" a cui piace Giorgio, che per me è davvero un artista importante, era l'unico che riusciva a capirmi anche solo con dei testi, mi ha salvata.
Sorrido guardando quella maglietta e immaginandola adosso a lui.
Finita la doccia contemplo la maglietta, poi la indosso e la osservo nel mio riflesso allo specchio, non è sicuramente la mia taglia, mi sta enorme nonostante io prenda già vestiti oversize, ma la amo comunque.
Odoro di menta e mare, odoro di lui, mi sono sempre chiesta come fa a profumare di mare anche in inverno.
Non so il perché ma inspiro profondamente quel profumo e sorrido. La stanchezza mi starà dando di matto.
Esco dal bagno e accendo la luce per valutare dove poter dormire, per fortuna lui non si sveglia, lo guardo, è rilassato e questa versione di lui mi smuove qualcosa, avrò probabilmente il mal di pancia domani, se no non so dare altre spiegazioni.
Noto un divano a 3 posti a lato della stanza, per oggi dormirò lì, copro bene con le coperte Mattia, non voglio che appena si svegli mi vomiti di nuovo addosso non perché è ubriaco, ma perchè è malato, spengo la luce e mi avvio per il divano, mi sdraio e lo fisso nel buio, ripenso alle immagini di questa sera e a quelle degli altri giorni, i suoi occhi che si sono induriti quando gli ho accennato sua sorella o quelli che ha normalmente, in cui io l'ho visto..l'ho visto quel dolore, quello che lui cerca di nascondere, quello che solo chi ha sofferto come noi può vederlo nonostante la maschera, non so a cosa sia dovuto, ma l'ho visto.
Così terribilmente simile, ma diverso dal mio.
Da quei fottutissimi stupendi occhi in cui ho visto pure..i sensi di colpa, che però erano diversi dai miei, ma allo stesso tempo..simili.
Alla sua testardaggine, al suo orgoglio, al suo essere strozo, al suo essere indifferente, al suo essere provocatorio, alla sua freddezza.

Così spaventosamente diversamente simili.

orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora