//..Elisa..//
Guardo l'orologio e noto che mancano ancora 30minuti alla fine degli allenamenti, vado sulle panchine, intravedo delle bottigliette, ne prendo una e mi avvicino al bastardo che ho appena fatto svenire, gli lancio il contenuto della bottiglia addosso, che per sua fortuna era acqua, si sveglia stordito <<alzati, dobbiamo finire gli allenamenti>> dico avviandomi a prendere la palla <<Cooper non puoi allenarti in queste condizioni>> ammicca al sangue che non a smesso di scendere <<per oggi saltano>> annuncia <<no, oggi non saltano, io sono nelle condizioni di allenarmi, se Liam o qualcun'altro non ci riesce può anche andarsene>> gli rispondo seria, non ho intenzione di saltare un allenamento, è uno dei pochi, anzi, pochissimi motivi per cui questa vita un senso ce l'ha.
Il coach mi guarda stupito e fa un cenno di acconsento, per poi farne un altro per avvicinarmi a lui <<avete una pausa si 30minuti che recupereremo alla fine, quindi oggi finiamo più tardi>> annuncia, tutti annuiscono e spariscono negli spogliatoi mentre io mi avvicino al coach.
<<Elisa..>> incomincia con tono esasperato <<io ti adoro, sei forte, ci servi nella squadra, prendi questo sport con serietà e a cuore e sono sicuro che i campioni nel mondo del basket alla tua età non avevano neanche la metà della bravura che hai tu>> <<grazie coach>> le parole che mi ha appena detto sono tra le più belle che io abbia mai sentito.
<<Chiamami col mio nome, ti prego, che mi sento vecchio>> fa lui con una faccia buffa <<grazie Val>> mi correggo.
<<Comunque, dicevo, io ti voglio in squadra e se continui così non andrà a finire bene, non puoi fare rissa con un tuo compagno>> afferma, faccio una smorfia scocciata <<ma andiamo, l'ha sentito? Se lo meritavo quel bastardo>> <<hai ragione, se lo meritava, ma è sucesso ad allenamento e probabilmente il preside domani ti convocherà nel suo ufficio, tranquilla, io ti difenderò, dobbiamo ribadire più volte che ti ha colpito prima lui okay? Ora vai, tra 20minuti riniziamo, puntuale Collins eh>> <<va bene>>.
Vado nel mio "spogliatoio", lo metto tra virgolette perchè in realtà non c'era uno spogliatoio per le ragazze, quindi hanno svuotato la stanza dove tenevano gli attrezzi in cui, non so il perchè, ma c'era una doccia e un lavandino, non mi faccio domande, va bene così, e ci hanno aggiunto una panchina e un armadietto.
Mi avvicino allo specchio e noto che il mio labbro ha sanguinano talmente tanto che a mala pena sul viso e sul collo, dal labbro e in giù, si intraveda la mia palle, sorrido e incomincio a sciaquarmi per togliere il sangue prima che si secchi.
Quando ho finito prendo il mio asciugamanino e lo sfrego sul viso e sul collo, la doccia la farò dopo la fine degli allenamenti.
Qualcuno bussa alla porta <<chi è?>> <<Uno psicopatico che ha intenzione di ucciderti>> conoscerei quella voce tra mille.
<<Allora non ti apro>> <<dai smettila piccola, posso entrare? Rispondi se no entro e non me ne fotte un cazzo se sei nuda, anzi ne sarei felice>> dice il ragazzo dietro alla porta <<che schifo>> commento <<entra>> aggiungo.
Matt si concretizza dentro la stanza, si siede di fianco a me che sto maneggiando col telefono <<levalo>> dice prendendomelo dalle mani, assomiglio gli occhi <<non ci metto tanto a farti fare la stessa fine di Liam>> lo minaccio, lui sorride <<oh, non vedo l'ora>> poi abbassa lo sguardo sul mio telefono e fa una smorfia per poi stringerlo così tanto che le nocche gli diventano più bianche della maglia artillata che ha indosso, che gli fascia il petto perfetto che si ritrova e lo fa sembrare un dio sceso in terra, come sempre, nonostante sia sudato e abbia i capelli scompigliati, anzi, lo fanno sembrare ancora più bello, questo genere di maglia per Mattia Vaila dovrebbero essere illegali.
<<Cosa?>> Chiedo.
<<Seriamente? Che cazzo vuole questo?>> Chiede in un ringhio girando lo schermo del cellulare aperto sulla chat tra me e Marco.
<<Mi ha chiesto se volevo che mi portasse una delle sue magliette visto che la mia si è appena sporcata di sangue se non l'hai notato>> dico con fare ovvio prendendo una delle sigarette che mi ha dato sta mattina, portandomela alla bocca e accendendola, per poi succhiare e sbuffare il fumo.
Mentre fisso la nuvola di fumo Matt storce il naso dall'odore e io sorrido divertita, per poi aprire la finestra vicino a me per non darli fastidio.
<<Non la prendi la sua maglia>> mi ordina, come cazzo si permette?
<<Oh, oh, adesso che lo hai detto la prenderò sicuro>> dico alzandomi per tenerli testa, ma lui fa altrettanto e ci ritroviamo, come sempre, 1.70 e 1.90 credo, come fa ad essere così alto? Ma gli tengo comunque testa con il mio sguardo truce.
<<Perchè gli dai corda?>> Sbotta avvicinandosi a me, ci troviamo ad un soffio l'uno dall'altra, io sono appoggiata al muro, lui mi ha inchiodato ad esso, ma faccio finta di non notarlo e continuo a tenerli testa.
<<Che intendi?>> Chiedo con voce impassibile.
<<Intendo che quell'imbecille ci prova con te e tu non fai nulla per evitarlo, tu che hai insultato tutti i ragazzi che fin ora ci hanno provato>> dice tra i denti con la mascella talmente rigida che temo gli si possa spaccare.
Mi soffoco con il fumo che ho appena ispirato dopo le sue parole <<cosa?>> Chiedo tossendo, da dove le tira fuori ste cazzate? Dal buco del culo?
<<Oh, andiamo piccola, a lezione quando ti ha visto era felice e sollevato, ti ha abbracciato come se fossi la sua salvezza, avete parlato tutto il tempo e fatto non so cosa su quel foglio, in più perchè è venuto a guardarti agli allenamenti?>> fa con fare ovvio e rancoroso, ma è impazzito?
<<Era felice e sollevato perchè mi conosce quindi non sono tutti estranei per lui in quel corso e mi doveva dire una cosa, abbiamo giocato a tris sul foglio, parlavamo di cose nostre ed è venuto agli allenamenti perchè dopo dobbiamo tornare entrambi a casa sua>> rispondo, lui sembra arrabbiarsi sempre di più.
<<Mi prendi per il culo?>> Ringhia a denti stretti, irrigidendosi sempre di più <<andrai a casa sua? Perché?>> <<Sì e non ti devo spiegazioni>>.
Si allontana e si mette le mani sui capelli con frustrazione, non capisco che gli prende.
Poi con uno scatto che non mi aspettavo si riavvicina mettendo una mano sul muro tra la mia testa e le mie spalle, spalanco gli occhi e alzo lo sguardo stupita, le nostre labbra si sfiorano, ma non si toccano.
<<Tu non sai quello che dici, Marco non ci prova con me, è il fidanzato della mia migliore amica>> dico impassibile facendo attenzione per non far scontrare le nostre labbra.
<<Perfetto, vuole farsi le migliore amiche>> dice in un sussurro tra i denti.
<<Non è vero, poi cosa ti importa? Ti da fastidio?>>.
<<Sì che mi da fastidio, nessuno deve avvicinarsi a te>> dice con voce piena di rabbia, ma senza urlare.
<<Sei geloso?>> Chiedo inclinando la testa di lato e squadrandolo dall'alto al basso.<<Tu sei mia>>
annuncia.
<<Ah sì? Questa non la sapevo, ma so chetu sei solo mio>>.
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orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)
ChickLitElisa e Mattia vanno al secondo anno di college. Lisa è introversa, agressiva e ama stare sola. Matt è il solito ragazzo popolare, pieno di amici e stronzo. El e Tia sono similmente diversi... gli opposti si attraggono o respingono? Entrambi sono te...