Capitolo 54

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//..Mattia..//

El sta fissando quel tipo e nei occhi di lei vedo la stessa nostalgia presente nei occhi di lui...
<<Posso?>> Le chiede lui aprendo le braccia come per chiederle un'abbraccio, Lisa lo guarda con freddezza per qualche secondo, non accetterà, Elisa non abbraccia nessuno se non Fin e Carol, il tempo di formulare questo pensiero che la vedo annuire e alzarsi in piedi, irrigidisco la mandibola e chiudo le mani in due pugni talmente stretti che mi sbiancano le nocche.
Voglio sapere chi cazzo è questo qua.

//..Elisa..//

Aaron mi cinge la vita e, dopo qualche secondo di esitazione, circondo il suo collo con le braccia, non sono abituata a questo contatto con lui, ma sono anni che non lo vedo e non posso negare che lui sia stato parte importante della mia vita.
<<Ti da fastidio se ti prendo in braccio?>> Mi chiede non sciogliendo l'abbraccio.
<<Non esageriamo>> lo ammutolisco, ma lo sento ridere sulla mia spalla <<non sei cambiata per niente>> afferma con un filo di sollievo nella voce <<caratterialmente però, perchè fisicamente ti ho riconosciuta solo grazie allo sguardo e al tuo atteggiamento>> aggiunge e così facendo anche a me si incurvano le labbra all'in sù <<siamo sulla stessa barca allora, d'estetica sei tutt'altra persona, di carattere, da quel che sembra, no>> dico liberandomi dal suo abbraccio.
Mi siedo sul mio migliore amico così da lasciare spazio anche a Carol e Aaron per sedersi.
Appena mi siedo Fin si avvicina al mio orecchio <<El non fare stronzate>> mi ricorda truce, so l'odio che prova per il ragazzo che non vedo da anni, visto che io e lui siamo entrati nell'inferno assieme e nessuno dei due ne è ancora uscito, almeno io non ancora, ma ci sto provando..lui invece non sembra esserne uscito.
Si lascia ricadere sul divano e con un sorriso pone una domanda così tanto famigliare nonostante gli anni passati <<la uno, la due o la tre?>> Guardo il ragazzo appena tornato con in mano la mia birra, me la porge, la prendo e la stappo con le chiavi che ho in tasca, ne bevo un sorso e gliela passo <<la uno>> dico nel mentre con un sorriso che lo contagia <<mi sei mancata>> ammette con un sorriso nostalgico <<anche tu>> lo dico in un sussurro, cercando di non farlo sentire nè a lui nè agli altri, ma Aaron mi tira una gomitata amichevole sulle costole <<che dichiarazioni impressionanti da parte di Elisa Cooper>> afferma divertito <<anche io cosa?>> Chiede poi speranzoso, ma io lo guardo freddamente facendo finta di non capire <<eh?>> Faccio dopo un po' e lui sembra esserci rimasto male anche se nasconde immediatamente questo sentimento e mi ritrovo a ripensare che nonostante il tempo siamo rimasti incredibilmente simili.

*

<<Ecco il tuo resto>> la ragazza che consegna le pizze mi consegna delle banconote con un sorriso e portando all'in dietro i capelli neri che sono terribilmente simili a quelli di qualcuno, anche gli occhi..ah basta.
Me lo devo togliere dalla testa.
<<Tienilo come mancia, sei stata veloce>> le dico impassibile, il sorriso le si estende ancor di più arrivando agli occhi <<grazie! Sai, ho bisogno di soldi per le cure..mie in realtà..>> amette mentre il suo sorriso diventa amaro <<e trentacinque dollari di mancia mi fanno più che piacere>> aggiunge per poi salutarmi con una mano <<ei>> la richiamo, lei si rigira verso la mia direzione <<quando hai finito il turno puoi venire qui, tanto la festa durerà finchè tutti si addormenteranno sbronzi da qualche parte e penso tu abbia lavorato tanto e un po' di svago non ti fa certo male>> affermo con freddezza, ma sincera, si vede che è stanca e che si sta impegnando molto.
Nel viso di lei si fa strada un'espressione simile a quella di una bambina che mangia la sua torta preferita <<certo! In realtà il mio turno finisce ora, passo a casa a cambiarmi e arrivo>> dice saltellando sul posto, inizia a correre, ma poi si ferma quando io stavo per richiudere la porta <<mh..non è che potrei avere.. il tuo numero, ecco.. sai? In caso mi dimenticassi l'indirizzo>> Chiede impacciata, ci penso e alla fine decido di accettare.

*

Quando torno rimango scioccata nel vedere il ragazzo dai cargo verdi per terra, con il naso sanguinante e alcuni lividi sparsi qua e là, mi giro verso Carol e lei mi fa cenno di uscire così da potermi raccontare tutto lontane da occhi indiscreti, acetto accigliata e mi avvio per uno dei bagni della casa seguita dalla mia migliore amica.

*

Chiudo la porta alle mie spalle e guardo la rossa davanti a me pronta ad ascoltarla.
<<Mattia>> dice soltanto e io nel mentre sono sempre più confusa.
<<Mattia cosa?>> La esorto a continuare accendendo una sigaretta nonostante lei storga il naso per il fumo.
<<Appena te ne sei andata Aaron, che poi mi devi spiegare come lo conosci, ha iniziato a parlare con Fin di non so cosa, erano entrambi molto seri, ma sinceramente non riuscivo a capire di cosa stessero discutendo, ad un certo punto fanno il tuo nome e Francisco..>> deduco sia il nome del ragazzo con i cargo verdi <<ha chiesto sia ad Aaron che a Fin se si stessero sentendo con te, Aaron ha risposto con un 'no' secco mentre Fin dopo averlo guardato male dall'alto al basso ha negato anche lui di frequentarsi con te>> continua la rossa agitando le mani presa dal racconto, io e lei siamo proprio l'opposto e questa ne è una delle innumerevoli prove: lei amante dei gossip a me non potrebbe fregar di meno, ma finchè c'entra Mattia...
<<Poi lui ha sorriso maliziosamente al suo amico sibilando con la bocca un 'sta notte allora è mia' e poi è sucesso tutto..BOOM, BADACUM, WOOOH..>> fa lei e io alzo un sopracciglio divertita <<non siamo in un film d'azione o un horrot Ca, non credo ci siano state esplosioni e fantasmi>> affermo avvicinandomi e scompigliandole la chioma rossa dopo aver spento la sigaretta, lei fa una smorfia indispettita <<volevo dare un po' di enfasi al racconto..>> afferma come se le avessi rovinato il divertimento <<fino al 'sta notte è mia' non ho esagerato niente, poi Mattia si è scagliato su di lui sussurandoli minaccie incomprensibili al mio orecchio, ma penso che Francisco le abbia sentite. Tia si è fermato dopo pochi colpi affermando che il resto glielo avrebbe dato in caso ti si fosse avvicinato, sembrava una minaccia..>> ci pensa lei con aria da bambina <<andiamo di là Ca, ho preso una pizza, solo per te, ai funghi, la tua preferita>> affermo deviando il discorso e passandole un braccio sulle spalle in un abbraccio a cui lei ricambia entusiasta <<sì, andiamo, ho una fame che non puoi neanche immaginare>> afferma prendendomi per il polso e correndo verso la stanza dove ci trovavamo prima, nel mentre la mia testa è ferma ad una domanda: perchè Matt ha reagito così? Pensavo si fosse dimenticato di me o che non gli fosse mai importato, nel senso: lo vedo sempre in giro con ragazze diverse...

orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora