Capitolo 29

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//..Mattia..//

<<Ah sì? Questa non la sapevo, ma so che

tu sei solo mio>>.

Okay, è ufficiale: Elisa Cooper mi farà uscire pazzo.

//..Elisa..//

Lo vedo mordersi il labbro inferiore cercando di trattenere un sorriso, seguo quel movimento e mi lecco le labbra d'istinto, i suoi occhi seguono il movimento della mia lingua e continuano a fissarmi le labbra e.. il mio telefono squillò.
Matt, che ha ancora il mio telefono in mano fa una smorfia irritata e mentre lo alza dice <<ti giuro che se è quell'imbecille di Marco..>> si ferma e guarda lo schermo <<mi correggo: ti giuro se è quell'imbecille di Fin lo amazzo>> io rido, lui si acciglia ancor di più continuando a guardare lo schermo <<almeno credo sia Fin>>.
Gli tolgo il telefono dalle mani e rispondo alla chiamata.
<<El, tutto okay?>> Mi chiede la sua voce preoccupata al telefono.
<<Sì, non mi hai fermata Fin, sei stato fantastico, davvero>>.
<<Sì..mi ci son dovuto impegnare, ma meglio quello che..>> si fermò, ma io capii: se lui mi avesse fermata quasi sicuramente mi sarei andata a drogare o alcoolizare, visto che a causa del ritorno di mio fratello avevo bisogno di sfogarsi e oltre le droghe e l'alcool, la lotta..lui sa che mi aiuta.
<<Comunque io non torno agli allenamenti di basket, devo andare a quelli di calcio prima della partita e non posso mancare, lo sai, sono il capitano>> mi informa lui.
<<Lo so>>.
<<Ma non sai che voglio una torta ai frutti di bosco da quella pasticceria infondo alla strada, vicino a casa tua, dio.. è buonissima, devi comprarmela come premio dopo-partita>> dice il mio migliore amico.
<<Oh oh, da quando scusa? Brutto cafone, non solo mi abbandoni a basket e devo venire a subire la tua partita, ma vuoi pure che ti compri una torta? Scordatelo imbecille>>.
<<Così mi offendi>> risponde lui con finto tono offeso <<in più sono la persona più affascinante, importante, stupenda, magnifica, perfetta della tua vita>>.
Mi metto ridere <<presuntuoso>>.
<<Almeno così mi hai memorizzato sul telefono>> dice Fin.
Spalanco la bocca, allontano il telefono dall'orecchio e noto che sullo schermo c'è la foto allo specchio del camerino, del centro commerciale, di Fin con me sulle sue spalle che facciamo il medio allo specchio: la sua foto profilo, poi sotto c'è scritto 'sei in chiamata con.. LA PERSONA PIÙ AFFASCINANTE, IMPORTANTE, STUPENDA, MAGNIFICA E PERFETTA DELLA TUA VITA' ma che cazzo..? Adesso capisco perchè Matt non era sicuro fosse Fin, non c'era il suo nome a lampeggiare sullo schermo.
<<Ma seriamente?>> Chiedo al mio amico riappogiando il telefono all'orecchio <<l'hai cambiato sta mattina vero?>> aggiungo.
<<Ovvio stellina>> conferma lui ridendo <<ma vogliamo competere con il fatto che io ho: io e te, a testa in giù, sopra un albero, la notte, vestiti matchati, bella foto a proposito, sono un fregno, con sotto scritto 'sei in chiamata con.. LA RAGIONE DELLA TUA VITA'?>> Aggiunge, lo so cosa state pensando: ma è la verità, come potevo non rubargli il telefono per memorizzarmi così?
Sbuffo <<ma è la verità>> mi difendo.
<<Anche quello che ho scritto io lo è>>.
<<Comunque hai il posto in prima fila al centro, sto obbligando Cheroh a tenertelo>> mi informa.
<<Okay, a dopo stronzo>>.
<<A dopo stronza>>.
<<Originale>> commento.
<<Sempre>> risponde, poi chiudo la chiamata.
Matt mi sta guardando, tossisco <<per cosa eri venuto?>> Chiedo.
Prima che rispondesse qualcuno bussa alla porta, Tia impreca, è la seconda volta che ci interrompono.
<<Oi, El, ci sei?>> È Marco.
Vedo Mattia irrigidire la mascella e stringere i pugni.
<<Entra>> ordino a Marco che lo fa.
Appena dentro guarda Matt stranito <<che ci fa lui qui?>> Mi chiede.
<<Che ci fai tu qui?> mi precede Tia.
<<Sono venuto a prestare ad El la mia maglia>> risponde Marco incerto, facendola vedere.
<<Non ne ha bisogno>> risponde Matt.
<<Invece sì>> lo contraddico io, non perchè voglia la maglia di Marco, ma perchè odio il fatto che Mattia risponda al posto mio, Marco me la lancia, poi esce <<ci vediamo dopo Lisa, se vuoi oggi puoi dormire da me, Laice ha detto che le farebbe piacere, è stata lei a chiedermi di invitarmi e il resto della famiglia vuole che tu venga>> <<no, scusa Marco, non posso, di a Laice, Jake e Cail che passerò un'altra volta>> lui mi sorride e annuisce.
Quando mi giro Mattia ha lo sguardo di fuoco, appoggio la maglia che Marco mi ha dato sulla panchina <<ti piace così tanto contraddirmi?>> Mi chiede <<sì, moltissimo>> rispondo.
<<Hai dormito altre volte da lui?>> Chiede.
<<Sì, più di quelle che pensi, perchè? T'interessa?>> Lo provoco.
Lui sembra pronto a una crisi isterica <<sapevo che avevi dormito da Fin spesso e lo capisco, è il tuo migliore amico e ho capito che avete seriamente un rapporto di fratellanza>> per questa sua affermazione ne sono felice <<ma Marco? Mi hai mentito sul fatto della verginità?>> Ringhia avvicinandosi a me che non mi schiodo dal posto, siamo ad una distanza pericolosa, di nuovo.
Rido <<che cazzate ti vengono in mente?>> Ritorno seria <<è il fidanzato della mia migliore amica, ma non è mio amico, come sanno tutti in questa scuola, io ho solo due amici: Fin e Carol>>.
Mi guardò senza capire.

//..Mattia..//

Non sto capendo, se non è suo amico e non è il suo fidanzato, chi è Marco per Elisa?
El mi scansò e prese una maglietta dalla sua borsa, non avrebbe messo quella di Marco, l'aveva detto solo perchè io le avevo imposto di fare qualcosa e sinceramente aveva ragione: non potevo dirle cosa fare, ma sono accecato da un sentimento per me nuovo, non so cosa sia..

//..Elisa..//

Mancavano ancora 10minuti agli allenamenti, andai in bagno e mi misi una delle mie magliette, stranamente mi capitò in mano proprio una di quelle di basket con su scritto 'Marikys': il nome della squadra, il mio numero e il mio nome.
Decisi di uscire a fumare, presi la felpa di Fin e me la misi visto che la maglia era a canottiera e fuori c'erano massimo 11°C, uscii, mi appoggiai ad un albero e presi una sigaretta accendendola, ad un certo punto un particolare attirò la mia attenzione: nell'auto di Fin, nel posto del passeggero c'era qualcosa, mi avvicinai, i vetri oscurati mi impedivano di capire cos'era ma vidi qualcosa luccicare.
Scrissi un messaggio a Fin dove gli chiedevo dove avesse messo le chiavi dell'auto, lui mi rispose che erano nel suo armadietto, di cui io avevo le chiavi, come lui le aveva del mio, entrai a scuola e mi diressi nel suo armadietto, ma quando passai davanti al mio ebbi un brutto presentimento, pensai di aprirlo, ma decisi che lo avrei fatto dopo, se quello che avevo visto nell'auto di Fin era quello che pensavo, dovevo prenderlo prima che qualcuno lo vedesse.
Arrivai all'armadietto di Fin e lo aprii, presi le chiavi e andai all'esterno, buttai la sigaretta ormai finita a terra e aprii l'auto, poi aprii lo sportello dove di solito mi sedevo io, lì c'era quello che temevo: un coltello con il manico nero, lo presi all'istante e lo girai alla ricerca di quello che purtroppo trovai: all'angolo vicino al manico c'erano incise due lettere in un corsivo elegantissimo:

E. C.

orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora