//..Elisa..//
Guardo il fumo fuori uscire dalla mia bocca, mentre nelle mie orecchie rimbomba l'album 'La nave fantasma' di Mostro, in questo momento in riproduzione c'è 'Gatto nero' un opera d'arte a parer mio, tutti i testi di Giorgio sono incisi sul mio cuore, oltre che sulla mia pelle dai tatuaggi con i titoli di ogni album.
In questo momento sta pure diluviando ed è notte, non saprei dire con precisione l'ora, ma credo siano più o meno le 1.00.
Io ho un legame molto stretto con la musica, la pioggia e la notte, non ringrazio mai, ma queste tre cose non smetterò mai di ringraziarle.Ringrazio la notte per avermi ascoltata.
Ringrazio la pioggia per avermi capita.
E sopratutto ringrazio la musica per avermi salvato la vita.La pioggia sulla mia pelle è fantastica, continuo a camminare in questo bosco, finchè ad un certo punto mi fermo, aspetto che la canzone finisca e stoppo la playlist, faccio un tiro e spengo il mozzicone della sigaretta.
Prendo il telefono e ci penso un po' finchè non decido di mettere 'La belva', sempre di Mostro, ovviamente, tolgo le cuffie e alzo il volume al massimo, appoggio il telefono ad un sasso, premo play e la canzone inizia.
La canto, la canto ad alta voce, fancuolo tutti, fanculo il mondo, questa canzone per me è davvero straziante, sembra mia al cento per cento.
Una volta finita di cantare con tutta la voce che ho noto che sto piangendo.. Elisa Cooper non piange mai, ma.. sto piangendo.
Mi siedo per terra, non m'importa se il terreno è bagnato, la pioggia continua a colpirmi incessante, ma godo di questa sensazione.
Resto qui finchè la luce non si fa strada davanti ai miei occhi, la pioggia ha smesso di cadere e il mio telefono si è spento.
Torno a casa e metto il mio telefono in carica, oggi ho saltato le lezioni, ma tra poco ci sono gli allenamenti e non ho intenzione di saltarli.
Finisco l'ennesima birra della giornata e vado davanti l'armadio estraendo la maglia e i pantaloncini di basket, gli butto nel borsone 'Mental preosioner' e ci aggiungo le cuffie, la mia palla da basket, la boraccia e un coltello.
Non mi preoccupo di darmi una sistemata nonostante sia ancora fradicia e orrenda.*
Quando esco dagli spogliatoi i primi occhi che attirano la mia attenzione sono quegli di Matt, percorre tutto il mio corpo, alla fine si concede ai miei occhi.
//..Mattia..//
Cosa le è sucesso? È distrutta, tralasciando l'aspetto, i suoi occhi sono più spenti del solito, non riesce più a tenere a bada i suoi fantasmi, ci guardiamo negli occhi, ma non è più la stessa cosa, non mi guarda più con gli stessi occhi, mi guarda come sta guardando tutti in questo momento, sta pensando che sono come tutti gli altri e ha ragione, l'ho trattata di merda senza ascoltare la sua versione e ora che la so.. dio, sono stato un imbecille, mi sento proprio una merda, ma per quanto vorrei aiutarla, non posso fare niente,
i sensi di colpa mi stanno tormentando, ma l'orgoglio è altrettanto alto...
Ho imparato a non legarmi ad una persona, a tenere tutti a distanza, perchè mi è stato tolto tutto.
Mia madre è morta in un incidente stradale quando io avevo nove anni, mio padre ha fatto sempre ricadere la colpa su di me, perchè ero con lei e non sono riuscito a fare niente.
Potevo salvarla, spingerla, avvisarla, urlare il suo nome, ma sono rimasto paralizzato senza fare assolutamente niente, non ce l'ho fatta, in quel momento l'unica donna che ho amato in tutta la mia vita è morta al colpo davanti ai miei occhi e io non ho fatto assolutamente niente.
Questa cosa l'ho pagata, mio padre ha iniziato ad alcolizzarsi, il suo hobby preferito era picchiarmi in qualsiasi momento della giornata con qualsiasi cosa, pentole, le bottiglie di birra vuote o piene, ecc.
Mi sono rimasti molti segni, sono finito anche in ospedale più volte, ma non ho mai detto ai dottori la verità, perchè tutto quello che mio padre mi faceva me lo meritavo, anzi, mi meritavo anche di più delle violenze fisiche e psicologiche che subivo, perchè aveva ragione lui, sono una persona di merda, un annualità, una disgrazia, la persona che ha rovinato le nostre vite e che continua a rovinare quella degli altri, sono un fottutissimo mostro.
Mia sorella? Beh, dopo la morte di nostra madre è andata in cura e da allora non ho più avuto notizie da lei, probabilmente sa che è colpa mia, sono certo che mi odia, le volevo un sacco di bene e lei me ne voleva a me, ma io non lo meritavo.
Non merito neanche di chiamare lei mia sorella e la donna che è morta mia madre.
Quando Chris si è presentato con quella cartella e quei fogli non riuscivo a crederci, ma la cosa che mi si è piombata addosso nel cuore come un macigno fu quando lessi 'Morte di Cassandra Vaila, si sospetta che Elisa Cooper sia stata alla guida' allora mi crollò il mondo addosso.
"Non ho nessuna denuncia sul aver ucciso una donna con l'auto".
Forse non stava mentrndo, no, sono sicuro non lo stava facendo, glielo si leggeva nei occhi, in più era nel bel mezzo di un attacco di rabbia e stava cercando di trattenersi, non sarebbe riuscita a pensare ad una bugia.
Quei suoi occhioni verdi non hanno più un aria di sfida, sono vuoti, vuoti di tutto, vorrei avvicinarmi e abbracciarla, ma..ne va del mio orgoglio e non farei niente per ferirlo..giusto..?
Distolgo lo sguardo, non riesco più a guardarla, quando lo rialzo lei sta sorridendo amaramente, prende un pallone e inizia ad allenarsi.
Forse non ci sarà mai un finale tra me e El, non ci deve essere, dovevo allontanarla molto prima, non l'ho fatto, ma adesso ho la possibilità di farlo,o forse questo è il finale della nostra storia, due anime tormentate che non si incontreranno mai.
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orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)
ChickLitElisa e Mattia vanno al secondo anno di college. Lisa è introversa, agressiva e ama stare sola. Matt è il solito ragazzo popolare, pieno di amici e stronzo. El e Tia sono similmente diversi... gli opposti si attraggono o respingono? Entrambi sono te...