//..Elisa..//
Stavo andando a tutta velocità, ma non ci sono stati rischi di incidenti, purtroppo, mi capita spesso di guidare ubriaca e drogata, ma quando dovevo svoltare verso destra c'era una macchina che occupava tutta la strada, era stata parcheggiata in mezzo alla strada in orizzontale, ma seriamente? Probabilmente era stato fatto da dei ragazzini per creare conflitto, quando intravedo tre ragazzi che avranno più o meno tutti 21 anni mi stupisco della loro infantilità.
Suono il clacson, loro si girano con un ghigno divertito, probabilmente questa auto avrà i vetri oscurati, si avvicinano alla auto con la stessa espressione di un bambino che è riuscito a farsi comprare le caramelle.
Abasso il finestrino e gli fulmino con lo sguardo guardandoli uno ad uno male dritto nei occhi <<volete vedere come ve lo tolgo quel sorrisino dalla faccia? Eh?>> Sbotto.
Il loro sorriso si spegne in un baleno e nei loro volti si forma un espressione preoccupata <<El..Elisa..Cooper..?>> Chiede uno dei tre, è alto, magrolino e ha gli occhi verdi, lo guardo dall'alto al basso per metterlo a disagio <<no, davvero? Non l'avrei mai detto? Elisa Cooper? C'è Elisa Cooper? Giura?>> Chiedo con tono ironico, spazientito e seccato.
Tutti e tre balbettano delle scuse e io sto per perdere la pazienza <<VI VOLETE MUOVERE O DEVO PASSARE SOPRA ALLA VOSTRA AUTO?>> Dico fuori di me <<sì, sì, scusa, adesso vado>> balbetta il secondo ragazzo, è moro, basso, ma ricoperto di muscoli.
Mentre il secondo ragazzo sposta l'auto il terzo, un ragazzo alto, con i capelli che gli arrivano alle spalle, biondi e lisci, occhi marroni mi guarda preoccupato <<Elisa, ti prego, perdonaci>> dice in un sussurro con tono supplichevole, in tanto l'altro ha levato l'auto, non rispondo al terzo e sfreccio verso casa mia, non mi sarei vendicata con loro, ma si meritano di avere almeno l'ansia che lo faccia.*
Quando arrivo a casa mia vedo alcune auto della polizia e un poliziotto che esce da casa mia con mio fratello che ha le manette ai polsi, esco dall'auto e mi avvio verso Chris <<che cazzo è sucesso?>> Gli chiedo, lui si guarda attorno per farmi capire che non può dire tutto davanti alla polizia <<potreste avere almeno la decenza di lasciarci soli almeno due secondi?>> Chiedo io <<per salutarci>> aggiunge mio fratello per convincerli, i poliziotti ci invitano ad accomodarci in auto a parlare mentre loro stanno fuori, così sono sicuri che Chris non scappi, lo facciamo e una volta assicurati che non ci siano telecamere e non ci stiano sentendo lo invito a parlare spazientita.
<<Dovevo compiere un affare>> inizia lui <<che genere di affare?>> Lo interrompo <<omicidio, vendetta>> specifica, sbuffo rumorosamente cercando di trattenermi dal urlarli i peggiori insulti e mandarlo io stessa in carcere a calci nel culo, ripunto lo sguardo nel suo facendoli un gesto di mano invitandolo a continuare <<si tratta di William Cail e parlo in presente perchè sarai tu a dover compiere l'atto essendo che la polizia mi ha preso ad un secondo dal premere il grilletto, è ancora vivo, ma non lo sarà per molto>> <<mi prendi per il culo?>> ringhio a denti stretti <<El, guarda che è per colpa dei suoi genitori se i nostri sono in carcere, hanno fatto il doppio gioco>> <<E CHE CI MARCISCANO IN CARCERE>> sbotto io <<non puoi dire questo>> dice Chris con tono duro <<non posso? Ti rendi conto della vita di merda che facciamo per colpa loro?>> Gli chiedo con acidità <<vita di merda? El, abbiamo soldi, il rispetto, la gente ci teme, NON CI HANNO FATTO MANCARE UN CAZZO DI NIENTE>> Afferma lui arabbiato, sorrido con amarezza <<un cazzo di niente eh? Hai ragione, dei genitori assasini, rapitori, spacciatori, stupratori, la più grande mafia del mondo, non ci hanno fatto mancare niente, perchè io ero felice a 5anni di dover stare zitta quando vedevo corpi senza vita e i nostri genitori con le mani sporche del loro sangue? Perchè io ero felice di vedere tutti i giorni a casa nostra poliziotti e i nostri genitori quando loro scoprivano qualcosa con una pistola in mano puntata sulla testa degli agenti mentre premevano il grilletto? Ero felice di vedere i miei coetanei piangere perchè i loro famigliari erano morti e quando tornavo a casa non mi sorprendevo nel sapere che gli assasini erano, indovina un po'? Mamma e papà, ero felice nel vederli vendere droga? Ero felice nel sapere che rapivano persone? Ero felice di sapere che erano dei violentatori di merda? ERO FELICE NEL VEDERE TE DIVENTARE PROPRIO COME LORO?>> Dico con rancore, mio fratello mi guarda furente <<sei incoerente Elisa, mamma e papà non hanno violentato noi quindi non dovrebbe fregarti, ti droghi e ubriachi dalla mattina alla sera, picchi gente a sangue, hai infinite denuncie e vieni a criticare noi?>> <<Io non sono come voi, la maggior parte delle denuncie che ho è per colpa vostra, non ho fatto niente di quello per cui sono accusata, se no sarei già dentro>> ringhio a denti stretti.
<<Hai ragione, ma non puoi farci niente, sei una di noi, sei come noi, sei una Cooper>> indica la collana che ho in collo <<non sono come voi>> <<sì invece, sei una cammorista proprio come noi e ne dovresti andare fiera e ringraziare mamma e papà>> <<fottiti Chris>> sbraito, il mio telefono in quel momento squilla, ho intenzione di ignorarlo, ma mio fratello lo prende e sorride, che cos'ha da sorridere? Gira il telefono e vedo la figura di Fin apparire sullo schermo, Chris chiude la chiamata <<lui non sarà felice di sapere che tu hai negato di uccidere un ragazzo di cui i genitori hanno tradito i nostri sbattendoli in carcere, è un bravo ragazzo, ma non ha avuto dei buoni genitori, chissà cosa penserebbe se gli trovasse davanti?>> Lo guardo in cagnesco <<sono in carcere, non è possibile se gli trovi davanti>> si sdraia sui sedili continuando a guardarmi nei occhi con un ghigno <<dovresti sapere che niente è impossibile>>.
Gli vuole fare uscire se non faccio quello che mi sta chiedendo e gli dirà dove si trova, il solo pensiero mi fa rivoltare lo stomaco.
In quel momento un poliziotto bussa al finestrino invitandoci ad uscire, lo facciamo e una volta fuori guardo Chris con tutto l'odio del mondo <<non puoi farlo>> dico tra i denti ringiando, lui sorride <<sì che posso>> <<Fin non c'entra un cazzo>> sbotto senza urlare per paura che gli agenti ci sentino visto che siamo all'esterno, un poliziotto prende mio fratello facendolo allontanare da me, lui mi sorride con soddisfazione <<il tuo amico sarà felice di rincontrarli>> a quel punto non riesco a trattenermi, mi butto addosso a lui e gli tiro un pugno colpendolo in pieno viso, non se lo aspettava e dalla potenza del colpo cade a terra sfuggendo dalla presa del poliziotto, mi metto sopra di lui e comincio a picchiarlo senza freni, ho la vista annebbiata dalla rabbia e dal rancore.
STAI LEGGENDO
orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)
ChickLitElisa e Mattia vanno al secondo anno di college. Lisa è introversa, agressiva e ama stare sola. Matt è il solito ragazzo popolare, pieno di amici e stronzo. El e Tia sono similmente diversi... gli opposti si attraggono o respingono? Entrambi sono te...