orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)

Capitolo 44

//..Mattia..//

La suoneria di un telefono mi invade l'orecchie interrompendo il primo sonno tranquillo della mia vita dopo tanto tempo.
Elisa si sveglia subito dopo di me e, senza divincolarsi dalla mia presa sulla sua vita, allunga un braccio verso il suo telefono e lo prende, si sfrega un polso sui occhi per poi girare lo schermo e leggere il nome della persona che la cercava alle 5.00 del mattino: era un numero sconosciuto.
El sbadiglia, appoggia la schiena sul mio petto, che aderisce perfettamente ad essa, e apre la chiamata portandosi il telefono all'orecchio.
<<Pronto?>> Chiede lei, non riesco a sentire quello che la persona dall'altro capo del telefono le sta dicendo, ma la sento irrigidirsi sempre di più, non parla, solo ascolta.
<<Vaffanculo>> fa lei e chiude la chiamata.
Si alza e si passa con un gesto frustrante le mani sul viso, mi alzo e le prendo i polsi invitandola ad allontanare le mani da esso, lei lo fa e mi guarda <<non devi rimanere, non farlo>> dice guardandomi nei occhi come se mi stesse ordinando di lasciarla sola contro tutto lo schifo che la circonda e

per la prima volta vedo una lacrima solcare il viso di Elisa Cooper.

Aspetto che essa scenda fino ad arrivare alle sue labbra e lì sparisce.
Le prendo il viso tra le mani accarezzandolelo

<<non me ne andrò El, non commetterò lo stesso errore>>

affermo in un filo di voce, se me ne andassi

non me lo perdonerei mai.

Nella mia vita ho sempre lasciato che tutti se ne andassero fottendomene, mi sono allontano io non curandomi di ferirli, ho sempre tenuto le distanze da tutti, il motivo non lo so, forse.. paura? Paura che tutta la merda che mi circoda entrasse nella loro vita, che mi affezionassi troppo a loro, perchè io

ai 'per sempre' non ci ho mai creduto, ai 'ti amo' non ci ho mai creduto, ai 'ti voglio bene' non ci ho mai creduto..

perchè questi sentimenti gli prova davvero solo uno dei due e a quel punto mandi tutto a fanculo, ma sta volta no, potrò fare pure una cazzata, ne potrò uscire distrutto anche più di come lo sono ora, ma

non la lascerò, lo giuro sul mio orgoglio e, come ormai saprete, non farei mai nulla per ferirlo.

Mi pento di tante cose nella vita, ma

se questa cosa che sto facendo è un errore so che non me ne pentirò comunque.

//..Elisa..//

Matt mi abbraccia e io affogo la testa nella sua maglietta per impedirmi di piangere.
Sei forte El, sei forte.
Elisa Cooper non piange mai.
Non mostrarti debole, non lo fare.
Il suo profumo di menta e mare mi invade le narici e mi fa lo stesso effetto che ho sempre creduto mi facessero la droga e l'alcool, anche se so che è una reazione contraria: mi calma.
Quando ci stacchiamo gli sorrido per farli credere che vada tutto bene.
Ci risdraiamo sul divano e lui si addormenta mentre io cerco di farlo, fallendo.

Questa chiamata è l'inizio di qualcosa che avevo sperato non si presentasse mai più.

*

<<Buongiorno picollina>> fa Mattia schioccandomi un bacio sulla fronte.
Chiudo gli occhi con forza cercando di abituarmi alla luce mattutina.
<<Smettila di chiamarmi così>> gli ordino mettendomi seduta.
<<Hai ragione.. bambina>> risponde lui divertito, alzandosi in piedi e scompigliandomi i capelli, ricevendo da me un fantastico dito medio.
<<Che ore sono?>> Chiedo mentre mi avvio al bagno e inizio a sciaquarmi la faccia.
<<Le 7.00>> mi informa entrando in bagno.
<<Tra un ora c'è scuola..>> affermo con aria scocciata ed esasperata.
Tia ride e la sua risata mi fa sorridere, poi mi abbraccia da dietro affogando la testa sull'incavo del mio collo <<mi sei mancata..>> afferma in un filo di voce che probabilmente crede che io non abbia sentito, gli scompiglio i capelli e gli rispondo <<anche tu>>.

*

<<El, ti sta suonando il telefono!>> Mi informa Mattia.
Lo raggiungo con lo spazzolino in bocca e mentre mi infilo un calzino, lui sembra divertito da questa mia visione e gli do una gomitata sulle costole mentre mi porge il telefono e lo prendo.
<<Topo, sono sotto casa tua, dove sei finita?>>
<<Sto scendendo sgorbio>> rispondo al mio migliore amico e chiudo la chiamata.
Finisco di lavare i denti, mi infilo i calzini, gli stivali e scendo seguita da Matt.
Intravedo l'auto di Fin e mi avvicino, lui è appoggiato sul coperchio, mi sorride e mi abbraccia <<spero tu abbia passato una pessima nottata>> gli do uno pugno leggero sulla spalla in risposta e lui ride, poi nota Mattia e il sorriso gli si spegne <<non avrete dormito insieme?>> Mattia lo saluta con un gesto col capo e dandogli una pacca sulla spalla e ridendo risponde alla sua domanda <<mi sa proprio di sì amico>> poi si siede al posto del passeggero.
Fin mi guarda scioccato <<El.. sta scherzando, vero?>> <<Ho tanto da raccontarti amico mio>> dico mentre lui scuote la testa in segno di 'no' come se non ci credesse.
<<E io ho tutto il tempo per ascoltarti>> afferma lui serio e ovviamente io gli racconto tutto, lui ha saputo, sa e sempre saprà tutto di me, sensa eccezioni,

mi fido di lui più di qualsiasi altra persona o cosa.

*

Mi da un colpetto leggero sulla testa <<mi farai impazzire e compiere un omicidio un giorno di questi>> afferma circondandomi le spalle aprendo la portiera del passeggero e guarda Mattia male <<tu dietro, sono sicuro che non riuscirò ad averti affianco sensa aver la tentazione di accoltellarti da un momento all'altro>>.
Tia alza le mani in segno di resa e si accomoda nei sedili posteriori, mentre io mi siedo nel posto in cui era seduto prima e Fin alla guida, in cui fa cadere la testa sul volante esasperato e un 'bip' lungissimo si fa largo nell'aria, quando la rialza io mi sto mordendo il labbro cercando di non ridere, lui mi punta un dito contro <<tutto questo è colpa tua stronzzetta del mio cuore, se non fosse per te io non avrei mai avuto il pensiero di assassinare una persona>> afferma indicando i posti dietro dove era seduto la persona con cui ho dormito la notte.
<<Cosa?>> Chiede Matt sbarrando gli occhi.