//..Elisa..//
<<Il 19 dicembre>> mi informa il giudice al telefono, che palle.
<<Va bene>> acconsento, i miei problemi con la legge sono già abbastanza numerosi e so che durante un processo è meglio presentarsi sempre, se no è come dare la conferma della propria colpevolezza.
Sbuffo, non so per cosa mi abbiano convocata, ma probabilmente l'irruzione dei poliziotti nella mia classe c'entra qualcosa, chissà cosa mi dovevano dire, merda.. spero non si tratti di qualcosa di estremamente grave di cui si hanno già tutte le prove contro di me.
Digito un messaggio veloce al mio avvocato, esco dallo spogliatoio e raggiungo il mio migliore amico in palestra, lui è già alle prese con il bilanciere, leggo il peso che sta utilizzando, ha fatto di peggio, ma comunque in così poco tempo partire con un peso del genere non gli è consigliato per la condizione in cui si trova.
<<Fin, non esagerare, non voglio che alla fine dell'ora tu tira sù il peso massimo che può contenere quel fottuto bilanciere>> gli dico dura con uno sguardo truce, lui mi guarda di lato <<ho fatto decisamente di peggio>> afferma tornando al suo allenamento.
Mi avvicino e gli poso una mano sulla spalla <<per favore>> Elisa Cooper non chiede mai, ma del suo bene m'interessa fin troppo e come io convivo con i miei atacchi di rabbia e i miei numerosi problemi anche lui ne ha tanti quanti i miei e so che è difficile abbandonarli, ma voglio aiutarlo a provarci e a riuscirci insieme, lui mi gurda e tira sù un'angolo delle labbra <<andrai a lotta sta sera?>> Chiede allora, ecco che ci risiamo: io gli chiedo di non fare qualcosa per il suo bene e lui fa lo stesso per il mio.
Sbuffo, sì, avevo proprio intenzione di andare a un'incontro di lotta illegale sta sera, ma annuisco e non ci andrò solo perchè lui non si spinga oltre al limite di allenamento come fa sempre.
Mi avvicino alla panchina, metto le cufiette e faccio partire una delle mie playlist e mentre "Attraverso la città" di Mostro si fa strada nelle mie orecchie incomincio a fasciarmi le mani con cura, infilo i guantoni, li bacio e mi avvicino al sacco da boxe.*
Dopo gli allenamenti ho accompagnato il mio migliore amico dal meccanico per controllare a che punto si trovasse la sua auto e ora lo sto accompagnando a casa di Vanessa contro voglia, non volevo ci andasse, no, non lo volevo per niente.
Accosto davanti ad una villetta bianca e faccio ricadere la testa sullo schienale della mia auto sbuffando <<quella ragazza ti distruggerà>> affermo in un filo di voce chiudendo gli occhi per il dolore che provo a quel pensiero a quel punto sento il suo tocco famigliare sui miei capelli che gli sta accarezzando in un gesto rassicurante e fraterno.*
Osservo il fumo fuori uscire dalle mie labbra per distrarmi dalla visione di Matt con Asia che gli si struscia addosso e lui non fa assolutamente niente per fermarla, so che mi ha vista e che mi sta ignorando, fa finta che io non ci sia da tre settimane, da quando quel giorno a basket non l'ho considerato.
Sarà la settima che fumo nel giro di 11minuti, ma non riesco a farne almeno, mi sembra di avere l'orticaria per quanto la mia pelle mi dia fastidio, sento un nodo in gola che m'impedisce di respirare, i miei occhi sembrano essere sottoposti ad una tortura a guardarli così e..si baciano, un bacio selvaggio e passionale, mi viene da vomitare.
Il cuore sembra si stia sgretolando ancor di più nonostante pensassi che non ce l'avessi neanche, la mia testa sembra essere andata in tilt, le mani mi tremano e ho seriamente bisogno di calmarmi per questo sto fumando eccessivamente e gli osservo stando a debita distanza da chiunque, sono in preda ad un'attacco di rabbia, sì, durante basket l'ho ignorato e gli ho fatto intendere di starmi alla larga, non è un bisogno egoistico, l'ho fatto per lui, perchè adesso so chi è suo padre e mi rendo conto che i suoi problemi del passato siano davvero molto grossi, l'hanno segnato profondamente e io sarei solo un problema aggiuntivo, cosa credevo di fare? Distruggerlo ancor di più? No, non se lo merita, non si merita che io gli causi ancor di più problemi, non si merita di avere accanto un mostro del genere, ma allo stesso tempo nel vederlo con un'altra provo un fastidio inmisurabile, cazzo...
Il mio telefono che suona mi distrae dal mio monologo interiore e dalla visione disgustosa che mi ritrovo davanti.
L'immagine di me e Fin a testa in giù su un albero lampeggia sul telefono e io apro la chiamata mentre faccio un'altro tiro <<Ei minchione>> lo saluto.
<<Ciao anche a te sposa cadavere>> risponde dall'altro capo del telefono <<oggi c'è una festa a casa di Valerio Hanck, ci sarai? Ti accompagno io>> aggiunge.
Faccio l'ultima sbuffata di fumo e faccio strisciare la sigaretta finita sul muro per spegnerla <<va bene>> acetto mentre il mio sguardo si riposa sulla biondina del cazzo che si trova sopra l'unico ragazzo che abbia mai baciato, mi soffermo proprio su di lui: i capelli neri sono scompigliati e gli danno un'aria meravigliosa mentre la stronza ci sta passando le mani, gli occhi marroni che amo da morire sono chiusi e le ciglia lunghe e nere gli ricadono sulle guance morbide, le labbra carnose e perfette sono su quelle di Asia.. la pelle chiara si sposa a meraviglia con il resto creando un contrasto spettacolare fra il nero dei suoi capelli e il marrone dei suoi occhi, i lineamenti sono semplicemente stupendi, il busto allenato è coperto da una felpa meravigliosa: quella "HARDCORE" di Mostro, le gambe invece sono rivestite da una tuta nera che gli sta a meraviglia, ai piedi indossa le Nike classiche: la Airforce.
La campanella mi risveglia dal mio stato di trance e mi avvio per la mia prossima lezione: storia dell'arte, amo questa materia sopratutto gli artisti come Vincet Van Gogh, Edvard Munch.. mi piace che siano riuscita a esternare il proprio disagio mentale attraverso l'arte, i loro quadri non sono semplicemente belli d'estetica, ma sono profondi, nascondono tutto ciò che l'uomo vuole rinnegare: i problemi, perchè agli occhi di tutti loro non erano persone "normali", solo perchè per le persone avere dei problemi mentali vuol dire essere pazzo, senza cuore, senza nulla.. ammiro i quadri di questi artisti, riesco a vedere oltre la belezza della tecnica, riesco a leggere il quadro e quello che l'artista voleva comunicare davvero: che stava male.
Fin da bambina sono sempre stata atratta dall'arte, vivevo nei musei d'arte, ammiravo ogni dettaglio di ogni singolo quadro, anche del più banale, anche di quello che nessuno conosceva, ora all'università sto continuando proprio per la strada artistica e non mi pento di questo anche se non mi assicura un futuro stabile non m'interessa, è una delle poche cose che mi aiuta a mantenere una stabilità un minimo maggiore di quella che possiedo e, a differenza di molte altre metologie che utilizzo, questa non è letale per la mia salute.
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orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)
ChickLitElisa e Mattia vanno al secondo anno di college. Lisa è introversa, agressiva e ama stare sola. Matt è il solito ragazzo popolare, pieno di amici e stronzo. El e Tia sono similmente diversi... gli opposti si attraggono o respingono? Entrambi sono te...