Capitolo 26

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//..Elisa..//

Quando ci stacchiamo l'alba è già terminata, il sole mattutino mi acceca, sorridiamo entrambi e poi usciamo dall'acqua, raccatiamo i vestiti per dopo metterceli.
Sono già vestita e sto osservando Matt mettersi la maglietta, quando ha fatto ci avviamo per la sua moto e ci mettiamo in moto per casa mia.
<<Ci vediamo a scuola>> mi saluta lui, io gli faccio un cenno di testa prima di entrare in casa, realizzo subito l'odore di mare che porto e sorrido, sono stata al mare ed è stato fantastico, quella distesa blu è spettacolare.
Guardo l'ora: sono le 7.00, mi faccio una doccia veloce e apro l'armadio, come sempre mi cadono dei vestiti in testa: una maglietta a maniche corte verde, ovviamente, larga e lunga fino a metà coscia e un leggins nero, ma sì, indosso questi.
Truccarmi? Ma per chi mi avete presa? Probabilmente per come esco la gente mi ha visto peggio di così in giro, non ho neanche i trucchi e non ci tengo.
Mentre lavo i denti mi squilla il telefono.
<<Ei sposa cadavere, sono all'incrocio vicino a casa tua, sei pronta?>>.
<<Sisi, adesso scendo Fin-merda, ci fermiamo a prendere qualcosa al bar?>> chiedo al mio amico <<va bene>> accetta lui.
Scendo e intravedo la sua Mercedes bianca e lui appoggiato ad essa che sta facendo qualcosa al telefono <<bello 'my talking Angela', vero?>> Richiamo l'attenzione del mio amico.
<<Ovvio, è più interessante di te>> mi tiene il gioco prendendomi in giro e aruffandomi i capelli, io gli do una gomitata amichevole e lui ride.
Entriamo in macchina e accendiamo la radio, cantiamo a squarciagola mentre lui guida fino alla scuola.
Dovete sapere che Fin a scuola è quel ragazzo stronzo, bello come dio sceso in terra, che scopa ogni due per tre, giocatore di calcio e basket, menefreghista, il più popolare della scuola e pieno di amici, infatti molte ragazze mi odiano solo per il fatto che sono la sua migliore amica, io boh.
Ma per me Fin è l'imbecille che ho affianco, che sta cantando 'Radio gaga' con me a squarciagola, è il ragazzo che farebbe di tutto per me, è l'unica persona per cui stoppo la mia playlist per risponderli, l'unico per cui nel cuore della notte adrei da lui, Fin è anche il ragazzo che nel cuore della notte verrebbe da me, è il ragazzo che mi fa ridere anche quando sto male, è il ragazzo sensibile che solo io ho avuto la possibilità di vedere, che solo io ho avuto la possibilità di vederlo piangere, Fin è un gran sognatore e sono sicura che tutti i suoi sogni si realizzeranno, è l'unico che è rimasto con me nonostante la merda che mi circondava, è l'unico che si preoccupa per me, è il coglione che si è innamorato della ragazza sbagliata che non lo merita, perchè il mio migliore amico è speciale e si merita di essere la persona più felice in questo mondo, a lui darei la mia vita senza pensarci due volte, neanche una.
Fin Mevouer è l'unica persona di cui mi fido, l'unica che non mi ha mai tradita, l'unica che non mi ha mai deluso, l'unica che non mi ha mai ferito, è il mio migliore amico, è mio fratello, io sono Spongebob e lui è Patrik, io sono Darwin e lui è Gumball, io sono Simon e lui è Alvin, io sono Minnie lui è Paperina, io sono Holly e lui è Ben, io sono Doraimon e lui è Nobita, io sono Bloom e lui è Stella, io sono Sven e lui è Olaf, io sono Tom lui è Jerry, io sono Lilo e lui è Stich, io sono Timon e lui è Pumbaa.. vabbè avete capito, loro conoscono lo stronzo, bello e popolare che il mio migliore amico si fa vedere, io conosco Fin Mevouer.
Arriviamo a scuola proprio quando la canzone finisce e in coro io e lui urliamo <<RADIOOOO>> ondeggiante con le mani in aria, poi scendiamo dall'auto, oggi fa un po' freddo rispetto al solito, quindi mi stringo nelle braccia nel mentre che una folla di ragazzi e ragazze si avvicina al mio migliore amico, lui ignora alcuni e sorride ad altri, nel mentre apre i sedili di dietro da dove poi sbuca fuori con una sua felpa nera che mi lancia, la indosso e il profumo di colonia di Fin mi invade immediatamente le narici.
<<Cos'hai la prima ora?>> Mi chiede il biondo di fianco a me.
<<Non lo so>> dico prendendo il cellulare per controllare, tiro la testa all'indietro e sbuffo <<merda..>> il mio amico sorride divertito <<latino?>> Chiede, annuisco, mi accompagna fino all'aula di latino <<la partita è alle 19.00>> mi informa il mio amico prima di salutarci.
Mi siedo al solito posto in fondo, all'angolo, a sinistra, prendo le cuffie, metto i piedi sul talvolo e incomincio a dondolarmi sulla sedia, solita cosa lo sapete ormai.
'Poco prima dello schianto', ovviamente, di Mostro, dell'album 'The Illest' il volume 1, è appena finita quando Matt entra in classe, mi sorride e io ricambio, dietro di lui una chioma marrone, con ciocche ribelli, alta, occhi marroni entra in classe: il ragazzo della mia migliore amica, Marco, che ci fa qui?
Il suo sguardo mi trova e mi sorride avviandosi verso di me, mi lancia un pacchetto di 'Malboro' e un anello argento, grosso, con inciso a lato 'Rain' in corsivo, che avevo comprato l'altro ieri con lui nei negozi, ma poi lo avevo dimenticato a casa sua, afferro tutto, lui si avvicina abbracciandomi e sedendosi vicino a me.
<<Che ci fai qui?>> Gli chiedo togliendo le cuffie, tanto il mio telefono si è spento perchè ieri sera mi sono dimenticata di metterlo in carica, mettendo le sigarette in tasca e sfilando l'anello dal cartone per poi mettermelo al pollice, io ho un sacco di anelli.
<<Ho pensato che per fare medicina mi serve per forza latino per quanto cerchi di evitarlo e a quanto pare le seconde e le terze vanno nella stessa classe, ero felice di questa notizia, almeno ci sei tu>>.
Mi tolgo la penna dalla bocca per scarabbocchiare un foglio quando il professore si mette a spiegare, dopo un po' io e Marco ci mettiamo a giocare a tris e, ovviamente, vinco sempre io.
Marco sbuffa all'ennesima perdita.
In tutto questo Tia non smetteva di guardarci, ma non ci guardava normalmente, sembrava che volesse uccidere il ragazzo al mio fianco, gli ho lanciato un paio di occhiataccie e ho girati gli occhi al cielo molte volte, cosa voleva?
Marco mi distoglie dai miei pensieri <<ti devo dire una cosa>> mi informa con uno sguardo stranamente triste <<dimmi>> gli dico accigliandomi <<non qui, dopo scuola hai allenamento?>> Faccio 'sì' con la testa <<va bene, vengo ad assistere, dopo andiamo insieme a casa mia, a orario di lavoro ti accompagno io e ti aspetto lì, poi ti porto a casa a prepararti per la partita di calcio di Fin, ok?>> <<Va bene>> dico guardandolo dubbiosa, è strano, non vedo quello sguardo preoccupato e triste da parte sua da troppo tempo, cosa sarà sucesso?

orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora