//..Elisa..//
Guardai nei occhi la persona più importante della mia vita pronunciare quelle parole, ogni singola cosa mi si incise nel cuore, lo abbraccai come non avevo mai abbracciato prima.
Mi scese una lacrima, poi un'altra, poi un'altra ancora e così via...
'Elisa Cooper non piange mai'.<<Ti voglio bene>>
sussurai al mio migliore amico in un filo di voce e lui mi strinse ancora di più affogando la testa sull'incavo del mio collo che si bagnò, anche lui stava piangendo.
Quelle tre parole che ho pronunciato non erano banali, fu la prima volta nella mia vita che le dissi insieme ad alta voce,le dissi alla persona più giusta per esse, a quella che se le meritava anche prima, all'unica che ci è sempre stata per me.
<<Anch'io>> rispose.
Dopo un po' ci staccammo, Fin mi sistemò i capelli e posò un bacio sopra la mia nuca, poi sorrise, un sorriso sincero che non dimenticherò mai.
<<Mi fido di te, scusa per quello che ho appena fatto, ma non ci ho visto più niente, adesso devo tornare alla serata, se hai bisogno sai che ci sono>> gli arrufai i capelli e lui se ne andò, ma prima di aprire la portiera dell'auto sembrò ripensarci e si girò verso di noi puntando gli occhi su Mattia <<TRATTALA BENE AMICO, SE SCOPRO CHE LE HAI FATTO QUALCOSA SEI MORTO>> disse ridendo e Matt annuì sorridendo a sua volta.*
<<Oi, aiutami a trasportarti fino alla mia auto: l'audi nera>> dico al ragazzo disteso a terra, ma a quanto pare, nonostante i colpi forti, mi sorride e riesce ad alzarsi da solo, arriva alla mia auto e entra nel posto di fianco a quello del guidatore, dove mi siedo io, metto in moto e mi avvio verso il mio appartamento.
//..Mattia..//
Non so dove Lisa mi stai portando, ma va bene così, mi fido di lei, dopo un po' ci troviamo di fronte un appartamento nero e bianco, molto semplice all'esterno, saliamo le scale finchè El non si ferma davanti ad una porta in legno, prende un mazzo di chiavi in cui noto attaccati cinque portachiavi: una palla da basket di color argento, un microfono, un serpente nero e bianco, una luna crescente al suo primo steap e una C oro.
Lei gira la chiave nella toppa e mi invita ad entrare con un cenno di testa.
Appena imbocco la porta mi ritrovo davanti ad un salotto composto da un divano rosso sangue, un tavolino in vetro e una tv, alla destra si trovava la cucina molto semplice, un appartamento normale penserete, non vi sbagliate, ma il fatto che sia tutto, le pareti, i mobili, di color nero o/e rosso sangue non mi sembra una casualità.
<<Vivi qui?>> Le chiedo sedendomi di fianco a lei nel divano <<sì>> risponde mentre accende la televisione <<vuoi guardare qualcosa?>> Mi chiede.//..Elisa..//
Mi prende il telecomando dalle mani e spegne lo schermo, mi giro verso di lui non capendo.
<<Ti devo chiedere scusa El>> dice sfregandosi i palmi sul viso, ma guardandomi comunque nei occhi di lato.
<<Scusa?>> Ripeto, Mattia Vaila, la persona più orgogliosa del mondo mi sta chiedendo scusa?
<<Sì, sono stato un coglione>> come dargli torto, lui nota la mia espressione d'accordo con lui e mi tira un cuscino in faccia <<adesso tu dovresti dire 'no, macchè? Non è vero, tu sei fantastico, stupendo, bellissimo e sono follemente innamorata di te'>> scoppiano entrambi a ridere, dopo segue un silenzio non imbarazzante, ma molto piacevole, in quel momento mi sentivo..bene..?*
<<Non hai ucciso mia madre>>
afferma dopo un po'.
<<Tua madre?>> Chiesi non capendo, lui annuì, non sembrava volerne parlare quindi evitai di insistere, nonostante volessi davvero che lui si aprisse con me.
<<Non sei un mostro e io non dovevo neanche pensarlo, sei fantastica, bella, eccezionale,sei importante per me, mi manchi>>
gli do una gomitata e lui si mette a ridere, quanto è bello, dio...
Mi imbambolo a guardarlo e lui mi becca <<lo so che sono eccezionale e stupendo, ma non guardarmi così, se no tanta bellezza si sgualcerà a causa del tuo sguardo così intenso>> rido e dopo tanto tempo mi sento tranquilla e libera dai pensieri, in questo momento ci siamosolo io e lui
che ridiamo e scherziamo, non c'è Chris, non c'è papà, non c'è mamma, nessun'altro,
solo io e lui
che lasciamo da parte il nostro orgoglio e i nostri sensi di colpa gli dimentichiamo.
*
Stavo guardando il soffitto sorridendo quando noto che mi sta fissando intensamente, mi giro, ma non distoglie lo sguardo, poi appoggia una mano sulla mia mandibola e mi bacia, una bacio dolce che
mi fece scoppiare il cuore che, a quanto pare, c'era ancora,
gli diedi l'accesso con la lingua e lo sentì sorridere sulle mie labbra.
Mi dimenticai di tutto, tutta la mia vita in quel momento sembrava..giusta?
Mi sentivo nel posto giusto mentre Mattia aveva una mano sul mio fianco e l'altra sulla mia mascella, io ero a cavalcioni su di lui e ci stavamo entrambi perdendo in un bacio sincero e dolce, quello che era sucesso tra noi negli ultimi giorni era sparito.
In quel fottuto momento era tutto magnifico, tutto perfetto, forse fin troppo...Io, Elisa Cooper e lui, Mattia Vaila, due anime tormentate, potevamo permetterci un momento di sola felicità?
Pensai di sì, mi addormentai su quel divano tra le sue braccia.
Quanto mi sbagliavo, il peggio non era ancora arrivato,il nostro passato non aveva ancora finito di bussare alle nostre porte.
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orgoglio e sensi di colpa (THE SIBLES)
Literatura FemininaElisa e Mattia vanno al secondo anno di college. Lisa è introversa, agressiva e ama stare sola. Matt è il solito ragazzo popolare, pieno di amici e stronzo. El e Tia sono similmente diversi... gli opposti si attraggono o respingono? Entrambi sono te...