-Capitolo 21-

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Deian:Mi sveglio di soprassalto, totalmente madido di sudore

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Deian:
Mi sveglio di soprassalto, totalmente madido di sudore.
Quando gli occhi si spalancano scrutano rapidamente la stanza in cui mi trovo.
L'aria finalmente abbandona i miei polmoni e crollo di nuovo sul cuscino.
Ho fatto un sogno che non era diverso dagli altri.
Li faccio spesso ultimamente ed è angosciante.
Realizzo che non era altro che un incubo, ma al tempo stesso mi accorgo di avere la maglia bianca completamente sporca di sangue.
Aggrotto la fronte.
Che cazzo è successo? Questo sangue non è mio.
Probabilmente ieri sera ero talmente fatto da non non rispondere delle mie azioni.
Non appena afferro il cellulare però la situazione è subito più chiara, ho dieci messaggi da parte di mio fratello in cui ribadisce di essere preoccupato perché stavolta nostro padre è davvero incazzato con me.
Adesso ricordo qualcosa.
Gli sto rispondendo ai messaggi quando il mio volto improvvisamente si indurisce per un rumore in particolare.
Mia nonna è in casa mia.
Sento i suoi tacchi contro il pavimento.
Sospiro.
Ho acquistato questa villa per avere un po' di privacy e stare solo, non voglio nessuno tra i cazzo di piedi.
Decido di alzarmi dal letto nonostante i giramenti di testa e di raggiungere la sala da pranzo.
Mia nonna come immaginavo è seduta intorno al tavolo a sorseggiare la solita tazza di caffè fumante.
"Tua madre ha invitato Katia a casa tua, tra poco sarà qui. Tuo padre invece è sul punto di farti fuori questa volta, hai ammazzato tutti i suoi uomini ieri sera. Decidi cosa è peggio per te." Dice senza nemmeno guardarmi, ma con un ghigno divertito sul viso.
Mi passo una mano tra i capelli intanto che la donna di servizio attraversa la sala e mi saluta a testa bassa.
Il mio sguardo improvvisamente scivola sulla pistola che ho lasciato sta notte sulla credenza di marmo, sono sicuro che mia nonna l'abbia vista. La ripongono nel pantalone.
"So che sono il tuo preferito." Dico accomodandomi difronte a lei e addentando una fetta biscottata.
I suoi occhi schizzano su di me alla velocità della luce e io le sorrido falsamente.
"Hai fatto fuori quegli uomini nella maniera più raccapricciante possibile. Alcuni di loro erano senza testa e sono stati ritrovati in mare, avevano una croce incisa sul petto, l'unico malato di mente che fa queste cose sei tu. Quella croce è la tua firma Deian." È una donna brillante, l'ho sempre saputo.
"Non credo di volerti elencare tutti i crimini che hai commesso stanotte. Potresti finire nei guai con la polizia, sei troppo arrabbiato ultimamente, devi calmarti." Il suo tono di voce è preoccupato quando inclina la testa e allunga una mano sul tavolo per afferrare la mia.
Annuisco facendo un'espressione del tutto serena e ritraendo la mano. La vedo sospirare e chiudere gli occhi.
Non me ne frega un cazzo di quello che dice.
Credevo che fosse chiaro a tutti.
Ma nonostante sia una gran rompicoglioni so che lei è l'unica persona a cui importi veramente di me e dei miei fratelli. Lei non è mai stata come il resto della famiglia.
Questo devo riconoscerglielo.
"È per quella ragazza, non è vero?" Non appena sento questa frase la tensione nei muscoli si triplica e divento rigido all'improvviso,
Sento un vuoto doloroso al petto.
La guardo mentre lei esita con quel sorriso compassionevole che le si allarga sulle labbra.
Sembra dispiaciuta.
"Ti manca?" Sussurra.
Io serro la mascella.
"No, la detesto." Continuo a fare colazione e a guardare il centro del tavolo.
"Con me puoi parlare Deian.. tua madre mi ha raccontato cosa è successo due settimane fa."
"Nonna, con chi credi di avere a che fare? Pensi davvero che io che stia male per una donna?" Sputo una risata falsa.
"Si lo penso." Ribatte lei incrociando le braccia al petto, mentre il mio sguardo si spegne di nuovo dentro il suo.
Sospiro per non perdere la pazienza.
Il problema è che lei mi conosce meglio di qualsiasi persona sulla faccia della terra e anche se provassi a mentirle sarebbe inutile.
Ancora prima che lei possa prendere parola mi alzo dalla sedia facendola stridere contro il pavimento, ma la sua mano afferra in tempo la mia per trattenermi.
Questa donna non sa che cosa sta rischiando.
"Mi dispiace molto tesoro, ma tu sai come funzionano queste cose tra di noi. Io lo so che sei ferito e deluso, e so altrettanto che per te Katia non sarà mai quella ragazza, ma alla fine era una storia impossibile. Lei non è come noi."
Ad un certo punto sento le guardie bussare alla porta.
Ma mia nonna sta aspettando una risposta da parte mia.
"Sembri diverso." Aggiunge con gli occhi che le brillano. Io invece sono una bomba ad orologeria che è pronta ad esplodere da un momento all'altro.
Sarà per la coca di ieri sera ma non riesco a star tranquillo.
"Mi sono stancato di ripetere sempre le stesse cose, non voglio più sentir parlare di quella ragazza perché giuro su Dio che se qualcuno prova di nuovo a farlo, questa volta lo faccio fuori." Ho i nervi scossi, non ce la faccio più.
Faccio stridere la sedia contro il pavimento e con un'occhiata faccio capire a mia nonna che il discorso è terminato.

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