-Capitolo 8-

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Ps: VI RICORDO CHE SU INSTAGRAM TROVTE FOTO INERENTI AI PERSONAGGI DELLA STORIAAA❗️IG: Scrittr1ceanonima_

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Ps: VI RICORDO CHE SU INSTAGRAM TROVTE FOTO INERENTI AI PERSONAGGI DELLA STORIAAA❗️
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Talìa:
Il giorno dopo quando torno al Joia Chantal è pronta ad accogliermi all'ingresso, che anche oggi è pieno zeppo di persone.
Durante i primi minuti mi spiega alcuni dettagli delle esibizioni, e dopo avermi sistemato i capelli in una treccia bassa, sceglie al mio posto un altro baby-doll per la serata, questa volta però ricamato con il pizzo e di color panna. Lo abbina ad un paio di tacchi neri e ai brillantini sopra gli occhi che mi applica.
Sono super luminosa.
Stasera mi ha imbrattata di trucco. Ma l'ha fatto per camuffare tutta la stanchezza che mi porto dietro, visto che sono esausta dal lavoro a casa dell'anziano.
La serata dunque scorre abbastanza velocemente, così come il resto dei giorni.
Trascorre una settimana e arriva il momento di salutare il signor Dante e i suoi figli, visto che la casa di cura ha accettato la sua richiesta di inserimento.
Mi sforzo ad esserci prima che lo trasferiscano.
Lui e la sua famiglia infondo sono persone speciali. In questo momento potrebbero fregarsene e non battere ciglio davanti a me e invece si comportano come se fossi una di loro, una terza sorella.
Mi hanno sempre trattata come una di famiglia, non posso dire il contrario, ma adesso sento davvero tutto il loro riconoscimento nel salutarmi.
Ed è per questo che sono in una valle di lacrime.
Delle volte mi risulta difficile gestire le emozioni.
Santo cielo.
Glielo dico ridendo, a quel punto mi sento troppo fragile per fare o anche solo per dire qualcosa, perciò rimango in silenzio.
Loro continuano a ringraziarmi infinitamente, mentre io qualche minuto dopo li prometto che andrò a trovare il signor Dante ogni volta che ne avrò l'opportunità.
Mi sento un po' più accettata dall'umanità quando loro mi ribadiscono che ci saranno sempre per me.
Non riesco a rimanere indifferente e li abbraccio.
Durante il pomeriggio decido di prendermi qualche ora per uscire con le mie amiche e distrarmi, o almeno era quello che pensavo visto che anche loro hanno ben deciso di non collaborare nell'ultimo periodo.
Continuano a fare polemica per la questione del lavoro al Joia.
Sono davvero esausta. Non ne posso più.
Ormai è da quando ho iniziato a lavorare in quel locale che non facciamo altro che discutere.
Ma loro non capiscono, non possono farlo perché la loro vita è perfetta cazzo.
Proprio ora che le cose stanno cambiando e che sto riuscendo a mettere da parte qualche soldo per saldare il debito ed evitare lo sfratto, loro dicono di essere deluse da me.
Che cosa devo fare per vivere?
"Oh, col cazzo che io e Dani andremo avanti a coprirti con questa storia del Joia e di quei fottuti mafiosi! Tu non hai idea del guaio in cui ti stai cacciando!" Michelle mi urla addosso come non ha mai fatto prima d'ora.
"Certo! Per voi è facile parlare, non avete mai preso in considerazione l'idea di mettervi nei miei panni, nemmeno una dannata volta." Vorrei dirgli di smetterla, che sono due egoiste e che a questo punto inizio a pensare che non mi abbiano mai capita fino in fondo.
Non so da che cosa sia nato questo battibecco, ma sarò sincera, ho ancora abbastanza chiara la nostra ultima discussione e non voglio che si ripeta la stessa storia. È successo esattamente un anno fa e nessuna delle tre si è parlata per settimane.
Perché siamo testarde e orgogliose.
Non a caso andiamo avanti a discutere tutto il pomeriggio.
"Noi lo diciamo per il tuo bene Talía, hai letto che cosa dicono i giornali su quella famiglia? Tutto questo è un'assurdità. Prenderai una strada sbagliata." Michelle si volta di spalle e porta le mani tra i capelli.
"Io so badare a me stessa. L'ho sempre fatto e non capisco quale sia il vostro problema sinceramente. Non sono altro che una ballerina, io voglio lavorare, non immischiarmi nei loro affari."
Qualche ora dopo mi ritrovo di nuovo in quel covo d'orato.
Fanculo. Fanculo questa vita di merda.
"Ehi Talìa, come va? Sei triste per aver salutato il signore di cui ti occupavi?" Un volto conosciuto da poco mi fissa.
Sono nel camerino e sto chiacchierando con Camilla che è una ragazza che lavora al Joia da quattro anni ormai.
Ci stiamo truccando insieme mentre chiacchieriamo della nostra vita in generale.
Lei non mi racconta molto, mi dice solo che viene dall'Ecuador e che ha un figlio piccolo da mantenere, per questo motivo lavora per il signor Deian, così lo chiama lei.
Rimango ad ascoltarla attentamente mentre mi confessa che lui si occupa segretamente di spedire i soldi al suo bambino per assicurargli le migliori scuole e cure, visto che è disabile.
Tutto questo mi stupisce, è strano. 
Ha un cuore quell'uomo?
Questo si che è una scoperta.
Mentre spettegoliamo, nel frattempo osservo il resto delle ragazze che nel prepararsi si fanno i fatti loro e si acconciano per l'esibizione.
Inizio davvero ad apprezzare questa cosa.
Intendo che nessuna di loro invada gli spazi altrui. Anzi, sono molto attente a rispettarsi tra di loro. Anche perché quando sono triste o arrabbiata non so nemmeno io come potrei reagire con troppe persone intorno.
Ma Camilla è l'unica con cui parlo per ora, oltre a Chantal che anche oggi mi avvisa che alcuni clienti mi hanno richiesto un'esibizione extra, ovviamente ben retribuita.
"Soltanto io? E le altre ragazze? Io non ho mai ballato da sola." Lei è dell'idea che io possa diventare la carta vincente di questo locale.
Non dovrei esserlo, visto che sono l'ultima arrivata ma Chantal crede davvero in me.
Ammetto che in questi giorni ho pensato anche di andarmene, in realtà lo penso ogni secondo prima di salire sul palco. Ma poi quei soldi sparsi come coriandoli mi tentano, è come se chiamassero il mio nome ed è proprio in quel momento che tiro fuori il coraggio.
Mi fido del mio istinto.
Anche stasera, quindi entro in scena.
E azione.
Nel giro di pochi secondi ho gli occhi di tutti loro puntati addosso.
I sorrisi sui volti della gente mentre mi esibisco mi ingannano la mente.
Ci avete mai pensato?
Sembrano sinceri, eppure noi non abbiamo la minima idea di che cosa stiano pensando realmente.
Possiamo solo immaginarlo.
Mentre la musica rimbomba nella stanza faccio oscillare i fianchi in modo sensuale e arrotolo delle ciocche platino intorno alle mie dita.
Dopodiché la canzone termina e Chantal mi accompagna in una sala privata che è dedicata al poker, mi dice che alcuni ragazzi vogliono una donna che li intrattenga nella stanza, e che hanno espresso chiaramente la loro preferenza su di me.
"Talìa, non ti daranno fastidio, anche perché le nostre guardie saranno presenti per garantirti sicurezza. E poi sei fin troppo coperta rispetto alle altre ragazze. Dovrai solo ballare" Già, oggi indosso un mini abito attillato, ma che sicuramente non posso paragonare alle set di lingerie che indossano le altre ballerine.
Sotto questo aspetto mi ritengo fortunata. Chantal chiude sempre un occhio per quanto riguarda il mio abbigliamento perché sa che mi vergogno moltissimo.
E forse il motivo per la quale lei mi capisce è proprio che ci assomigliamo parecchio caratterialmente.
Dunque mi faccio coraggio ed entro nell'area VIP. Cavolo. È un ambiente molto intimo, più di quanto pensassi.
Ci sono entrata una sola volta per curiosità e mi è bastato per capire che non è il posto adatto a me.
Ha un non so che di privato ed è caratterizzata dalle luci soffuse.
"D'accordo, posso farcela.."

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