Deian:
Scendo le scale della terrazza e mi precipito in giardino. Talìa sta ancora ballando con quel coglione di Thomas.
Non ci posso credere.
Ma che cazzo le passa per la testa?
"Deian, la tua donna ha la musica nel sangue." Sento dire. Prima che possa raggiungerla, mia cugina Delia piomba difronte a me. Sta muovendo le mani e i fianchi al ritmo di questa canzone ridicola.
Ma come cazzo sono conciate tutte quante? Che cosa sono questi fiori finti tra i capelli?
Smetto di pormi domande e sorpasso mia cugina con una spallata.
Raggiungo quel traditore di Thomas che adesso sta applaudendo alla madre di mia figlia, elogiando i suoi movimenti.
Ne ho piene le palle di questa storia.
"Ehilà cugino, abbiamo scoperto una nuova dote di Talìa." Si rivolge a me, sorridente.
Quando lo fisso adirato il suo sorriso si spegne e fa un passo all'indietro.
"Che ti prende?" Assume una postura rigida.
Senza pensarci due volte gli afferro il collo e stringo la presa intorno alla sua gola.
Davanti a tutti lo scaravento contro il cancello del giardino.
Pochi istanti dopo il mio coltellino svizzero è premuto contro la sua gola.
"Deian che cazzo fai?" Chiede confuso.
Alle nostre spalle le donne si avvicinano.
Mi scollego totalmente dal resto del mondo e premo la lama contro la sua pelle, nonostante lo senta scalciare nel tentativo di liberarsi dalla mia presa.
Il bastardo trema come un cane.
"Deian? Maledizione, ma che cosa stai facendo?"
Poi la voce di Talìa giunge le mie orecchie e faccio un passo all'indietro.
Ma sono incazzato. Sono troppo incazzato con lei per rendermi conto della situazione, perché ha deciso di ridicolizzarmi in questo modo e davanti a tutti.
"Deian, stavamo solo ballando!" Dice ovvia.
Non rispondo.
"Ma porca di quella puttana non stavamo facendo niente di male." Replica Thomas con voce strozzata e il viso pallido. Ha ancora la lama puntata contro la gola.
"Tu conosci cosa mi fa incazzare. Allora perché mi sfidi Thomas?" Ringhio trattenuto.
Questa volta mi fissa negli occhi.
"Lo stai facendo ancora." Un rivolo di sangue gli cola sulla camicia quando la lama entra in profondità nella pelle. Lo sento mugolare.
"Deian! Si può sapere che cazzo ti prende?" Talìa si affianca ed è arrabbiata. Mi strattona per portarmi via ma non la calcolo minimamente.
Una parte di me vorrebbe aggredire anche lei, ma anche se potessi non lo farei mai.
Lo sanno tutti.
"Vattene in casa Talìa." Le vene e i muscoli del collo palpitano ad una velocità mostruosa sotto ai vestiti per la voglia di pugnalare questo imbecille.
Quando finalmente gli tiro i capelli all'indietro per farlo inginocchiare, sento prendermi dalle braccia.
"Deian che cazzo fai? È nostro cugino, calmati." Adrian mi immobilizza e mi allontana da Thomas trascinandomi in casa.
"Non toccatemi cazzo." Mi dimeno come un pazzo.
Che cazzo vogliono tutti? Per quale motivo mi guardano in questo fottuto modo?!
"Rilassati Deian. Non stavano facendo niente di male." Le dita di mio cugino Adrian afferrano la mia nuca per cercare di calmarmi, a costo di rischiare di essere ferito.
"Quel coglione ha messo gli occhi sulla mia ragazza!" Grido e lancio il coltellino sul pavimento.
"Thomas? Stiamo parlando dello stesso ragazzino di diciannove anni?" Trovo il padre di Adrian alle mie spalle che mi fissa come se fossi fuori di testa.
Io non mi sbaglio. So quello che ho visto.
"Non è un ragazzino, sta crescendo e.." Non termino la frase che i miei occhi si posano oltre la grande finestra del salotto che affaccia al giardino.
E vedo Talìa.
La figura esile della mia ragazza è inginocchiata all'altezza di Thomas, che è seduto su una sedia del giardino con il respiro affannato.
Loro due stanno parlando. Non capisco.
Poi lei gli stringe la mano e gli tampona il sangue della ferita.
Sbatto le palpebre e il mio respiro rallenta.
"Deian mi stai ascoltando?" Sussurra qualcuno alle mie spalle. Ho la sensazione che le voci siano lontane, come se tutto si fosse ridotto alla scena davanti ai miei occhi.
Senza scollare lo sguardo da Talìa mi avvicino alla finestra.
Voglio pensare che sia un'allucinazione.
Ma lo sguardo profondo e ingenuo della madre di mia figlia trova il mio, e sorridendomi in modo malizioso, afferra il viso di Thomas.
Sbatto le mani contro la finestra.
Mi sento un animale in gabbia.
In questo momento non sembra più la mia dolce Talìa, non è lei.
Che cosa sta facendo?
No. C'è qualcosa che non va.
"Deian che cazzo fai? Stai spaventando i bambini." Santo adesso è accanto a me, ma non guardo né ascolto nemmeno lui.
Le labbra di Talìa si stanno avvicinando a quelle di Thomas che sembra non desiderare altro. Riesco a vedere soltanto questo.
Poi si baciano.
Non so esattamente cosa succeda intorno a me, ma la stanza in poco tempo è un caos.
-
"Tu, vieni con me!" Mi intima mio padre, cercando di separarmi dalle braccia di mia nonna.
Non capisco. Ho svolto tutti i compiti che mi ha assegnato stamattina.
Mi sono allenato a colpire il bersaglio, sono andato a caccia con il nonno e ho aiutato Santo a ricucirsi la ferita.
"Perché?" Rispondo piangendo.
I suoi occhi accusatori non mi fanno paura, ma non voglio allontanarmi dalla nonna.
"Lo sai benissimo Deian! Sei un bambino troppo appiccicoso cazzo. Questa è colpa di tua madre e di chi la asseconda!" Fissa mia nonna con disprezzo che per un istante allenta la presa intorno al mio braccio.
"E smettila di piangere! Va' da tuo fratello maggiore e impara da lui." Con uno strattone papà mi spinge lontano dalla nonna.
Non capisco perché lo faccia, ma non voglio che torni di nuovo a farmi del male come l'altra volta.
Ho ancora la pelle bruciata dai suoi mozziconi di sigarette.
"D'altronde non mi stupisco. Con tutte queste attenzioni che ti danno non mi sorprendo che tu sia tanto diverso da tuo fratello."
-
Sento dei rumori in lontananza. Le mie mani sono totalmente ricoperte di sangue.
"Deian, che ti prende amore?" Una sagoma corre in salotto e il mio cuore scoppia dalla rabbia.
Ho la testa in fiamme.
"Fratello va tutto bene." È di nuovo Santo che mi afferra le braccia e mi schianta contro il muro quando mi dimeno come un animale.
I cocci di vetro sono sparsi sul pavimento. Anche il mio sangue.
L'ultima cosa che percepisco nella confusione è un ago che entra nel mio collo, e gli occhi di Talìa in preda al panico che mi guardano.
Poi le palpebre lentamente si chiudono. Mi sento debole.
Qualcuno mi sta baciando la fronte.
"Andrà tutto bene amore. Starai meglio."
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STAND BY ME.
RomanceIl figlio di uno dei trafficanti di droga più potenti al mondo e una giovane ragazza dei bassifondi Siciliani, proveranno ad ingannare il proprio amore a causa delle differenze sociali e delle obiezioni delle famiglie, per rendersi conto più tardi d...