-Capitolo 28-

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Vi avverto!
È un capitolo abbastanza HOT!🔥🔞
Quindi non voglio essere responsabile di possibili infarti.🤣❤️
Se volete potete passare direttamente all'ultima parte, che è quella dei dialoghi importanti per capire la storia!🫶🏻

🤣❤️Se volete potete passare direttamente all'ultima parte, che è quella dei dialoghi importanti per capire la storia!🫶🏻

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Deian:
Affondo la lingua tra le cosce di Talìa.
Sembra una dea in questa posizione, con i capelli sparsi sul cuscino e il corpo arrossato dai miei solchi.
La sento ansimare e muoversi come una biscia quando premo la lingua sul suo bottone gonfio, liscio.
È così soffice che delle volte ho persino paura di toccarla.
Non vorrei rovinarla con le mie mani sporche di crimine.
Lei è la purezza in persona per me, un qualcosa che non vorrei mai macchiare.
La guardo e penso che in lei ho ritrovato quella vita che cancella le altre vite passate, quella che ti fa dire: non voglio nient'altro che questo.
Ma se rifletto, non la merito.
Molte volte avrei voluto presentarmi a casa sua e farla fuori per togliermela dalla mente, sono stato davvero egoista.
Avevo anche pensato ai modi più gentili per ucciderla, per non farle provare dolore.
Sono un bastardo.
Io sono un assassino, uno scarto della mafia che non si merita la felicità di Talía.
E non cambierò mai.
"Cazzo..!" Esclama lei voltando la testa di lato, infilando i denti e gemendo nel cuscino che le regge la testa quando le succhio il clitoride.
Noto che prova a mandare le mani tra i miei capelli.
Subito le afferro entrambe i polsi mantenendola ferma, in modo da riuscire a svolgere al meglio il mio lavoro e lei si arrende a me, inebriandomi con il profumo dolce di chi si è appena lavata con un bagnoschiuma alla vaniglia.
Se ci penso, non ho mai tenuto il conto di quante ragazze mi sono scopato durante la mia vita.
L'ho fatto duramente, senza pietà. Ma questa volta è decisamente diverso.
C'è altro, non è soltanto sesso con lei.
Quando sentivo Adrian parlare dell'intimità con Chantal non riuscivo a comprendere cosa volesse dire, perché io non ho mai amato nessuno in vita mia.
Ora credo di sì. Ne sono quasi convinto.
"Deian.. voglio di più." Alzo lo sguardo e vedo la testa della mia Talìa tirata all'indietro, sul materasso, e quella bocca insolente spalancata, proprio come chi sta cercando di prendere aria ma invano.
Mi fa impazzire vederla in questo stato.
Lei è mia. E ho intenzione di farle scoprire tutti i piaceri del sesso.
Quando glielo dico la vedo sollevare il bacino come se mi stesse chiaramente urlando che lo vuole dentro.
Sta ansimando, è sudata ma le sue labbra riescono a trovare le mie in un modo talmente selvaggio da farmi infuocare gli occhi.
Senza farmelo ripetere affondo due dita nel suo centro bollente e lei urla mentre trema tutta sotto di me.
La scopro fradicia, bagnata al massimo della potenza e più elastica questa volta.
Incomincio a spingere le dita dentro e fuori. La respiro, ci divoriamo a vicenda e la sento ovunque.
Il rumore dei suoi umori che sfregano con la mia pelle mi fa andare fuori di testa.
Cristo.
Sto per esplodere.
E anche lei, mi basta vedere il suo petto agitato per capire che c'è quasi, stasera però non voglio farla venire subito, ho intenzione di farle conoscere le pene dell'inferno.
"Perché ti sei fermato?" Chiede insoddisfatta, fuori controllo.
Me l'ha data, ormai è mia e decido io quando e come infilarglielo.
Estraggo le dita dalla sua fessura e dopo essermi steso sul suo corpo, trascino quest'ultime dentro la sua bocca come un pervertito, costringendola a succhiarmele con avidità.
Talìa non se lo fa dire ad alta volte che subito capisce che cosa deve fare.
Lecca e succhia lentamente, ma fino in fondo.
Che brava ragazza. È intelligente.
Seguo il suo movimento con le labbra bagnate e schiuse, mentre la immagino con il mio cazzo in gola e con le lacrime agli occhi per la violenza delle mie spinte.
"Vuoi giocare?" Sibila cattiva portando la bocca nell'incavo del mio collo.
La guardo stupito per la sua domanda carica di malizia.
Non ho mai permesso a nessuna donna di comandare su di me, ma quando la sua mano afferra delicatamente il mio fallo e comincia a procurarmi piacere, mi lascio andare.
Mantengo il peso portando le braccia ai lati della sua testa per non schiacciarla e lei svolge il suo lavoretto di mano.
Fa su e giù, prima adagio e poi più velocemente fino a farmi quasi venire.
Le ringhio all'orecchio che vorrei scoparla fino a non farla più camminare, afferrandole i fianchi con una tale forza da farle male.
Poi d'un tratto si ferma.
Cerco disperatamente il suo sguardo.
"Ora che cosa vogliamo fare? Sai.. sono aperta ai suggerimenti.." Alza le spalle sollevando anche un sopracciglio, e allargando ovviamente le gambe toniche.
Brutta stronza.
"Te lo mostro subito." Contraggo la mascella per la frustrazione.
Con una mossa rapida quindi ribalto la situazione e la trascino sulle mie gambe.
Le afferro i capelli lungi in pugno e spingo la sua dolce faccina contro il mio uccello.
Talìa tenta di ritrarsi quando si ritrova davanti a qualcosa che non aveva mai visto da così vicino prima d'ora.
"Succhiamelo." Le ordine freddo.
Lei sgrana gli occhi.
"Non credo che ti meriti tanta gentilezza da parte mia. Sbaglio?" Subito assume una postura rigida, di chi sta cercando di avere il coltello dalla parte del manico ma non ci riesce.
Sono io che comando, soprattutto a letto.
"Succhia ti ho detto, Talìa."

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