-Capitolo 17-

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Talìa:Ci sono persone a cui la pioggia mette di cattivo umore

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Talìa:
Ci sono persone a cui la pioggia mette di cattivo umore. E c'è chi invece, quando piove è felice.
Io non sono una di queste persone.
Ma mi si scioglie il cuore quando il bimbo alle mie spalle che ride piano, mi dice che non ha mai incontrato nessuno che ami sul serio la pioggia.
Probabilmente suo fratello non ama niente sulla faccia della terra e per un esserino della sua età dev'essere davvero noioso.
A parte questo mi soffermo ad osservare l'espressione del piccolo attraverso lo specchietto.
Assomiglia molto a Deian.
Non credevo nemmeno che avesse un fratello.
Mi stringo nelle spalle per il freddo che sento, mentre lancio un'occhiata furtiva al gigante che guida seduto al mio fianco.
Lui non mi degna di uno sguardo. Come al solito.
Mi domando come faccia ad essere sempre nel posto giusto al momento giusto.
Accidenti a lui.
Erano giorni che non lo vedevo, in realtà nella mia testa non avrei voluto incontrarlo mai più, ma quando mi sono accorta di lui pochi minuti fa il mio cuore è esploso di gioia.
Un'emozione odiosa che non ho mai provato con nessuno.
Come se non aspettassi altro da giorni, come se il mio corpo si fosse riacceso all'improvviso.
È davvero un fallimento sapere che basta un solo secondo per mandare a quel paese il lavoro fatto in questi giorni per cercare di dimenticarlo.
-Perché camminavi sotto la pioggia?- La vocina del bimbo mi riporta con i piedi per terra.
È molto curioso.
-Ero andata a trovare la mia migliore amica Dani quando durante la strada di ritorno l'autobus ha bucato e mi ha lasciata a piedi sotto la pioggia.
Divertente, vero? Come se non bastasse il cellulare ha deciso di abbandonarmi e di non funzionare più da un momento all'altro.-
Teo ridacchia e Deian mi interrompe.
"Stai tremando." La sua voce, questa maledetta voce mi toglie il fiato per qualche secondo mentre lo guardo attivare il riscaldamento.
Punto gli occhi su di lui che continua a guardare la strada.
Lo trovo bellissimo.
Bello e irraggiungibile.
Ma io ho sempre avuto un debole per le cose impossibili.
Infilzo i denti nel labbro inferiore per evitare di dire o commettere qualche stupidata e torno a guardare il bambino alle mie spalle.
Avrà circa dieci anni.
"Come ti chiami?" Domando per sciogliere la tensione. Deian si schiarisce la voce, sospirando pesantemente.
"Teo, e tu?" Ha lo stesso sguardo di suo fratello.
E anche lo stesso taglio di capelli.
"Talìa, piacere." Gli sorrido e lui ricambia ma in modo strano. Sembra triste.
"La strada è allagata." Dice di punto in bianco Deian, facendomi accigliare per il modo brusco in cui frena l'auto.
"Cosa?" Domando prima di puntare lo sguardo fuori dal finestrino. E mi rendo conto che la strada è realmente bloccata.
Delle macchine della polizia stanno avvisando i cittadini che almeno per oggi non sarà possibile accedere all'altra parte della città per motivi di sicurezza.
I pompieri stanno lavorando alle loro spalle per raccogliere i residui dei rami d'albero caduti grazie alla tempesta.
Non capisco.
Io abito esattamente in quella metà di città, maledizione.
"Dove stai andando?" Una mano mi afferra il polso quando sto per scendere dall'auto.
Subito ritraggo il braccio come se mi fossi scottata, mentre sollevo lo sguardo e fisso Deian in modo irritato.
"Che cosa stai facendo?" Allarga le narici mentre mi guarda dall'alto con quegli occhi maledetti.
"Sto andando a chiedere informazioni per quanto riguarda la strada di casa mia, visto che non vorrei mai dover dormire in mezzo alla strada come una senzatetto." Non appena pronuncio queste parole il suo dito preme sul pulsante di sicurezza per bloccare tutte le portiere.
"Non osare scendere da questa macchina. C'è la polizia." Fa inversione mentre sgrano gli occhi.
Che cosa?
"Sei impazzito? E io come faccio a tornare a casa mia Deian?!" Un secondo dopo, circondati da un silenzio imbarazzante Deian non si fa problemi a premere il piede sull'acceleratore.
Che disgraziato.
"Ferma questa macchina!" Incomincio ad urlare contro di lui.
"Deian!" Insisto mentre sul suo volto si dipinge un mezzo sorriso.
"Ho una casa a pochi minuti di distanza da qua. Ci sei già stata ma tu non te lo ricordi, perché eri drogata." Mi dice prima di passare una mano tra i capelli e afferrare una sigaretta dal pacchetto in modo irritante.
-C'è un bambino con noi Deian.- Lo ammonisco.
Ovviamente non mi ascolta e accende la sigaretta in tutta tranquillità.
"Mi stai consumando." Fa lo spiritoso perché lo sto fissando.
La tregua che c'era tra di noi, dunque, giunge al termine.
"Mi stai dicendo che dovrei dormire a casa tua stasera? Ti sei completamente rimbambito razza di..?!" Digrigno i denti per non prenderlo a schiaffi davanti a suo fratello, mentre la sua voce pesante mi interrompe sul più bello.
Sento il mio viso andare a fuoco dalla rabbia.
È uno stronzo.
"Preferisci dormire in mezzo alla strada come una senzatetto?" Ripete le mie stesse parole facendomi imbestialire ancora di più.
"Quindi.. dato che anche casa nostra si trova da quell'altra parte della città, dormiremo tutti insieme nella tua nuova villa stasera?" Domanda Teo precedendomi e rivolgendosi a Deian.
Chiudo gli occhi, prima di incrociare le braccia al petto e ingoiare la sfilza di parole che vorrei urlare a suo fratello senza ritegno.
Non posso crederci.
Questa sì che è sfiga.
"Vuoi dormire con Talìa?" Chiede a Teo ridendo sotto i baffi.
"Dormirò con la mia nuova amica e nel tuo letto matrimoniale, visto che a casa nostra non me lo permetti mai."

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