Talìa:
Mi trovo in pista a ballare con Dani e Michelle. Sento la musica rimbombarmi nelle orecchie, il mio corpo si muove disinvolto.
Ondeggio i fianchi premendo la schiena contro quella di Michelle. Dani invece si allontana per andare a prendere da bere.
"Ti porto un drink analcolico bionda!" Urla quest'ultima cercando di sovrastare la musica.
Le faccio un gesto di approvazione e continuo a ballare insieme alla mia migliore amica.
Nonostante tutto, mi era mancato questo posto.
Non è cambiato affatto e neanche il personale a quanto pare. Riconosco alcune ballerine, in particolar modo quella stronza di Jennifer. La esamino fasciata in quel baby-doll rosso fuoco mentre scende le scale del piano superiore, proprio dove si sta svolgendo la festa di compleanno di Santo e una scarica di gelosia mi trapassa la colonna vertebrale.
Dentro la mia testa si fanno strada una serie di immagini poco piacevoli. La parte più difficile è convincermi che non siano vere.
Istintivamente scatto gli occhi verso il piano superiore, dove sono sicura che Deian mi stia osservando attraverso le finestre oscurate che affacciano al piano terra.
Io non posso vederlo ma lui può vedere me, e so che probabilmente non mi starà perdendo di vista nemmeno per un secondo.
"Eccomi ragazze!" Dani dopo un po' ci raggiunge e ci porge i nostri drink.
"Ehi che ti prende?" Domanda, probabilmente grazie alla mia espressione turbata.
Non voglio assolutamente rovinarmi la serata.
Era tanto tempo che non mi sentivo così spensierata, voglio godermela appieno.
"Nulla. È tutto apposto." La ringrazio per il drink e mi perdo in chiacchiere, trangugiando tutto il liquido fresco nel bicchiere.
Durante questi minuti balliamo come pazze scatenate. Di tanto in tanto in pista si avvicinano alcuni ragazzi che scacciamo spudoratamente, affermando di essere tutte e tre straniere e di non capire la loro lingua. Ridiamo moltissimo per le loro espressioni quando inventiamo parole inesistenti, a dire la verità avremmo continuato a farlo se improvvisamente non mi fossi sentita tanto osservata.
Un po' come se una presenza oscura fosse da qualche parte nell'ombra a fissarmi.
Una sensazione strana.
Quando mi volto verso il bancone dei drink, Jennifer è seduta su uno sgabello che mi sta osservando il lontananza.
La sala intorno a noi è nel caos ma riesco a concentrarmi unicamente su di lei.
Con il dito medio si sta pulendo gli angoli della bocca e la sbavatura del rossetto rosso, poi accavalla le gambe in modo sensuale, divertendosi ad alzare e abbassare le sopracciglia come se volesse istigarmi.
A farmi innervosire non è solo la sua presenza, ma ciò che vuole far intendere con quello sguardo malizioso.
Chiudo i pungi.
È scesa dal secondo piano e ora si trova in queste condizioni. Che cosa dovrei pensare?
"Perché quella ballerina ti fissa in questo modo?" Michelle si affianca a me e si sofferma a guardarla.
"Questa stronza sì chiama Jennifer. Quando lavoravo qui al Joia lei cercava sempre di mettermi i bastoni tra le ruote. Non le sono mai andata a genio per i sentimenti che c'erano tra me e Deian. È chiaro che ha un debole per lui e che vuole in tutti i modi infilarsi nel letto del mio ragazzo." La mia voce è intrisa di rabbia.
Dani per l'appunto la fulmina con lo sguardo.
"Credo che dovremmo tornare alla festa ragazze." La mano guastafeste di Michelle che mi trascina via dalla pista mi frena dallo schiaffeggiarla, ma nel momento in cui mi arrendo, accidentalmente, urto contro qualcosa, o forse qualcuno.
Quando sollevo lo sguardo un tizio ben palestrato e dai capelli tinti di un biondo simile al platino mi sta sorridendo.
Porta un cerchietto al naso e noto vari tatuaggi sulle braccia e sul collo.
"Oh.. scusa bambolina." Mi strizza l'occhiolino circondato dagli amici.
Mi sento avvampare e sposto lo sguardo altrove.
"È tutto okay." Gli rispondo sistemando la gonna lungo le cosce.
Tento, dunque, di sorpassarlo ma la sua voce mi trattiene.
"Sei sicura di non esserti fatta male?" Prosegue premuroso.
Sto per ringraziarlo e dirgli che sto bene ma Dani è una stronza di primissimo livello e lo incenerisce con un'occhiataccia mettendolo a disagio.
"Sparisci cazzo, prima che ti faccia sparire il suo fidanzato!" Sbraccia alle mie spalle.
Il volto del ragazzo assume un'espressione strana, l'espressione di chi ha a che fare con una psicopatica, e anche se non mi trovo d'accordo con l'atteggiamento di Dani devo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non scoppiare a ridere in questo momento.
Quando finalmente il ragazzo si dilegua guardo le mie migliori amiche che sembrano alquanto compiaciute.
"Talìa, con questo fisico stai diventando una calamita per gli uomini." Michele mi sistema la scollatura del top.
Spalanco la bocca.
"Ma se sto ingrassando come un maiale! Quale calamita?!" Strepito infastidita.
"Un maiale? Ma dico, hai visto quanto stai diventando sensuale da quando sei incinta? Non hai notato le tue curve? Le tue maledette tette?!! È logico che Deian sia geloso di te."
Ma di cosa sta parlando?
"Tu stai impazzendo amica mia." Borbotto prendendo a camminare.
Ci lasciamo alle spalle il caos e saliamo le scale.
"Sei tu che sei troppo complessata da non renderti conto che la gravidanza ti dona moltissimo. Cazzo, mia cugina era orrenda quando era incinta. Tu sei fortunata."
Quando raggiungiamo il secondo piano mi blocco di scatto, rendendomi conto che lui è qui.
Deian mi guarda. È arrabbiato.
Istintivamente sussulto.
Se ne sta appoggiato contro il muro, fuori dalla porta della saletta privata a fumare una sigaretta elettronica. Gli occhi sono come raggi infuocati che mi trapassano la pelle.
Non appena il suo sguardo però si posa sulla mia gonnallina corta ecco che si indurisce del tutto e il cuore inizia a battermi forte.
Cavolo. Non può essere così sexy anche da arrabbiato.
"Ciao." Sussurro. Come una calamita, attira il mio sguardo sul suo viso.
Stasera indossa una camicia nera leggermente sbottonata, un pantalone bianco che gli dona moltissimo e un paio di scarpe eleganti da uomo d'affari.
È impeccabile. Ha la barba rasata, gli occhi incorniciati dalle ciglia scure che mi fissano, e il taglio di capelli è fresco.
I miei ormoni stanno gridando pietà in questo momento.
"Ti stai divertendo?" È l'unica cosa che mi chiede non appena le mie amiche ci lasciano soli.
È sempre lì, con le braccia conserte a respirare intensamente, mostrandosi apparentemente calmo.
"Si, molto." Ingoio la saliva.
"Ho notato." Muove le labbra lentamente e in questo momento penso a quanto vorrei morderle.
Così, comincio a giocare l'aria con i capelli per scacciare via l'immagine erotica che mi rimbalza nella testa.
"Io.. torno alla festa." Con un colpo di tosse tento di sorpassarlo ma ancor prima che possa aprire la porta della saletta la sua mano mi blocca il movimento e barcollo.
La sue dita calde a contatto con la mia pelle mi fanno rabbrividire e quando sollevo lo sguardo, mi sta esaminando il corpo con quegli occhi freddi, in cui a volte leggo tutto l'amore che prova nei miei confronti. Ma non stasera.
Sento il profumo virile e non posso fare a meno di pensare a quanto sarebbe bello sentirlo di nuovo su di me, appiccicato ai miei vestiti e sulle lenzuola del nostro letto.
Odio ammetterlo, ma in questi giorni mi è mancato parecchio.
"Dobbiamo parlare." Arriva dritto al punto.
Non rispondo e sposto lo sguardo verso i miei stivali neri, anche se so che quando sono in sua presenza non ho scampo.
Le dita tatuate infatti raggiungono il mio mento e ancora una volta quelle pozze color carbone mi intrappolano.
Mi guarda.
Ho come la sensazione che abbia bevuto e fumato stasera.
"Ti sta bene il mio regalo." Con un cenno di testa indica il mio ciondolo che porto al collo.
"Si è molto bello. Adesso lasciami passare." Cerco di scansarmi inutilmente.
"Mi spieghi cos'avevi da dirti con quel coglione biondo?" Si avvicina maggiormente e indietreggio.
Vuole litigare ancora stasera?
"Cosa?!" Sbatto le ciglia.
"Mi stai spiando?" Le mie narici si dilatano.
"Hai capito bene. Se non vado ad ammazzarlo è perché non voglio rovinare di nuovo il compleanno a mio fratello ma stasera mi stai tentando parecchio sai?." Mi osserva dall'alto. In un attimo ha ribaltato completamente la situazione. Adesso sono io con le spalle al muro.
"E tu invece? Vorresti dirmi che non hai parlato con quella viscida di Jennifer?" Sbotto vedendolo sorridere con il piercing tra i denti.
Accidenti a lui.
"Voleva scopare. Ho rifiutato." Ammette malizioso.
I miei occhi si sgranano.
Proprio nel momento in cui sollevo la mano in aria per colpire la sua faccia tosta, il suo polso blocca il mio movimento trascinandomi entrambe le braccia sopra la testa.
La sua figura mi schiaccia nell'angolo della parete e gemo sfacciatamente.
"Sei gelosa amore?" Con il naso comincia a solleticarmi il collo, lasciandoci sopra una serie di baci che mi fanno contorcere sotto il suo tocco come una poco di buono.
Ho il suo corpo addosso al mio e cazzo, non è per niente una cosa positiva.
Tuttavia adesso voglio stuzzicarlo, lo voglio provocare.
Mi sento spericolata, quindi cerco di resisterlo e di spingerlo dal petto per allontanarlo.
"Tu puoi fare quello che vuoi Deian, tanto è quello che fai sempre. Credo che da oggi prenderò esempio da te." Dico seriamente.
Il suo sguardo cerca di nuovo il mio ma questa volta sembra infiammato dal desiderio, o forse è solo una mia impressione.
"Ah sì? E cosa vorresti fare?" La mia confessione l'ha turbato parecchio.
Ma ancor prima che possa spendere qualche parola poco gentile lo sento sospirare.
Un sospiro di stanchezza.
Non so in quale mondo parallelo io mi trovi, tuttavia la sua mano raggiunge la mia nuca e improvvisamente mi ritrovo stretta tra la sue braccia.
Sento il suo cuore battere forte contro il mio.
Poi le sue labbra sono sulla mia fronte.
"Merda." Lo sento esclamare.
Questo grosso mafioso mi sta abbracciando?
"Mi dispiace per l'altro giorno Talìa. Sono stato un coglione." La realtà riemerge ed è dolorosa ma non rispondo perché sono un tantino confusa.
"E mi dispiace aver dubitato di te, della tua lealtà. Avrei dovuto capire subito che c'era qualcosa che non andava." Mi fissa profondamente con uno sguardo diverso, più dolce.
Mi bagno le labbra con la punta della lingua.
Non cadrò più nei suoi tranelli.
"Hai aggredito Thomas, dovresti scusarti anche con lui." Gli faccio presente prima di notare le spalle di nuovo rigide.
"Lo farò." Ammette, ma non gli credo neanche un po'.
Quando glielo dico non si scompone di una virgola, anzi, non dice nulla per dimostrarmi il contrario.
"Senti.. voglio cambiare Talìa, sto cercando di cambiare alcuni lati del mio carattere per te e per Amalia. Per questo motivo ho deciso di seguire un percorso con uno psicologo." Nel profondo mi colpisce ma cerco di non darglielo a vedere.
"So già tutto Deian, ma avresti dovuto parlarne con me. Perché non l'hai fatto? Perché mi tagli fuori dalle questioni delicate? Io mi sono stancata di essere colei che c'è solo nel momento in cui le cose vanno bene. Non è questo che fa una compagna." Gesticolo nervosa.
"Talìa lo faccio per proteggerti." Esclama ovvio.
"Ma io non voglio essere protetta! Io voglio viverti Deian, voglio prendere decisioni insieme a te e voglio avere la possibilità di sbagliare. Non ho bisogno ogni singola volta di essere intrappolata in una campana di vetro."
La verità è che la nostra relazione è nata sbagliata, malata. E non mi aspetto che adesso diventi il contrario, ma perlomeno tento di tenerci uniti e di non finire per odiarci.
"Talìa io ti amo." Prende la mia mano.
"So di aver sbagliato molte cose con te ma possiamo ricominciare da capo. Io, te e Amalia." Quando si avvicina d'istinto mi scanso.
"Dopo quello che è successo sei sparito, di nuovo. Te ne sei andato e mi hai lasciato sola senza pensare a come potessi stare, a cosa pensassi! Lo fai sempre!" Lo fisso. I miei occhi diventano lucidi.
Io non voglio questo per noi due.
"Talìa ti prometto che non succederà più. Ci sto mettendo tutta la forza di volontà.
Voglio essere degno di te e prendermi cura della mia famiglia." La sua mano gigante si posa sul mio ventre.
Provo a parlargliene, provo a spiegargli che anche se gli è stato insegnato l'importanza di proteggere la propria famiglia, delle volte potrebbe succedere il contrario. Potrebbe capitare che lui abbia bisogno di noi.
Lui mi fissa e per un momento sembra quasi offeso.
"Deian, io sono stata cresciuta con un'altra mentalità. Nella mia famiglia, la cosa più logica da fare in una situazione di difficoltà è confrontarsi tutti insieme. E non mi riferisco alle riunioni strane tra uomini che organizzate, parlo di parità. Uomini e donne uniti." Ad ogni mia parola il suo corpo diventa sempre più teso.Deian:
Impiego un momento per capire di cosa stia parlando. Noi Scalise non abbiamo mai coinvolto le donne in determinate situazioni, mi sono sempre attenuto quello che mi hanno insegnato.
Ma sento che in qualche modo per lei potrei cambiare le mie abitudini. Se ci penso, glielo devo.
"In ogni caso questo non è il momento adatto per discuterne. Santo sta festeggiando il suo compleanno, dovremmo raggiungere la festa." Dice infine.
Annuisco liberando i polmoni.
Ma stasera non posso fare a meno di notare quanto sia bella cazzo.
Resto a guardarla mentre si imbarazza e arrossisce.
"Smettila di fissarmi in questo modo." Cerca di fare la dura anche se non le riesce per niente bene.
Infatti, quando mi avvicino di nuovo la brama che nutre nei miei confronti è pesante in quegli occhi.
Ha una bellezza pulita. È minuta ma forte quindi ancora una volta non demorde.
"Voglio raggiungere la festa." I suoi occhi vagano ovunque tranne che su di me.
"Io la mia festa ce l'ho davanti agli occhi."
Solleva lo sguardo e mi fissa.
Faccio lo stesso con lei.
Da quando Talìa ha queste tette?
Sarà dovuto al fatto che è incinta.
Merda. Sono durissimo per lei.
I suoi capelli biondi sono mossi e liberi lungo le spalle. Sul viso invece ha un leggero accenno di trucco ma ciò che mi porta alla follia è questa cazzo di gonnellina corta con i fiocchi laterali, abbinata agli stivali alti con il tacco che mi ricordano molto il periodo in cui lavorava qua al Joia.
Il nero le dona. La rende selvaggia ed estremamente attraente.
"So cosa pensi di me." Le sussurro a pochi centimetri dal viso. Lei sbatte le ciglia.
"Non lo so nemmeno io. Quindi non aspettarti che te lo spieghi." La tensione nell'aria si è improvvisamente triplicata, ma nei miei occhi brilla la sua determinazione.
La mia donna è una dura.
"Nessun altro uomo al mondo ti ama quanto ti amo io Talìa. Lo capisci vero?" Afferro il suo volto tra le mani e lei questa volta non oppone resistenza.
"Amo te e nostra figlia." Il mio sguardo slitta sulla pancia gonfia della mia Talìa e le palpitazioni mi esplodono nelle orecchie.
Lei mi fissa qualche secondo, facendo vagare gli occhi sul mio viso ma in particolar modo sulle mie labbra.
"C'è qualcosa tra e Jennifer?" Domanda improvvisamente.
E il mondo mi crolla addosso.
"Deian?" La vedo in difficoltà mentre sgrana gli occhi.
La sua domanda mi fa ridere ma anche agitare.
Prima era un divertimento scoparmela, ma è acqua passata.
"Siamo stati spesso a letto insieme, ma è successo tanto tempo fa, questo cosa c'entra adesso?" Che cazzo di situazione.
"Tempo fa, quando esattamente?!" Urla innervosendomi ancor di più.
"Abbassa questa cazzo di voce Talìa." La ammonisco con lo sguardo.
"Stiamo stati insieme prima di conoscerti, ma che cazzo ti prende adesso? Non ti fidi di me?" Prima d'ora non avrei mai immaginato che una donna avrebbe potuto farmi delle scenate di gelosia, specialmente per questioni riguardanti il passato.
Poi però sgancia la bomba.
"Giurami che dopo essere stato con me la prima volta, non sei stato più con nessun'altra." Si avvicina mentre io rimango immobile con lo sguardo rivolto verso il muro alle sue spalle.
Cala il silenzio e Talìa trascina le mani davanti alla bocca.
Mi sta fissando aspettando una bugia. Aspettando che le dica che non c'è stata nessun altra donna dopo di lei, ma non è così.
Le sue aspettative su di me mi rimbombano in testa e ancora una volta mi sento un fallimento per lei.
"Non ha alcun senso, in quel periodo io e te non eravamo un cazzo!" Mi giustifico prima che i suoi pugni comincino a colpirmi il petto.
Sono macchiato, un essere immondo, lei però l'ha sempre saputo cazzo.
"Non posso cambiare il mio passato Talìa, ma sto provando a cambiare il nostro futuro per vivere in serenità." Cerco di spiegarle.
Ma tutto quello che fa è una smorfia di delusione, mischiata alla rabbia.
"Io ti odio Deian Scalise. Ti odio cazzo!"
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STAND BY ME.
RomanceIl figlio di uno dei trafficanti di droga più potenti al mondo e una giovane ragazza dei bassifondi Siciliani, proveranno ad ingannare il proprio amore a causa delle differenze sociali e delle obiezioni delle famiglie, per rendersi conto più tardi d...