Buon fine e inizio anno nuovo a tutti!🥂🎇
Deian:
Il naso perfetto di Talìa si arriccia, così come le dita davanti al ventre che muove in continuazione per la tensione.
Per un momento rimango in silenzio perché non riesco ancora a credere di averla ad un passo di distanza dopo tutti questi mesi, è ciò che ho sempre sperato, ma anche ciò che non ammetterò mai. Per questo motivo non riesco a smettere di guardarla.
L'stante dopo ecco che la sua voce incazzata mi riporta con i piedi per terra.
"No, no e no. Voi non sapete nemmeno quello che state dicendo.. Cosa dovrei dire ai miei genitori esattamente? Che sono in attesa da mesi, che.. che volete che mi sposi a tutti i costi, che adesso sono conosciuta come la 'futura sposa Scalise?' Li verrebbe un collasso, come minimo." Comincia a straparlare mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Mi gratto la nuca.
"Ci sono troppe questioni irrisolte, partiamo da questa e vedrai che le cose si sistemeranno prima o poi." Propone mia nonna cercando di ristabilire l'ordine e la calma.
Ma in questo momento è impossibile, non c'è equilibrio, ognuno di noi è arrabbiato l'uno con l'altro, quindi è inutile.
Sospiro pesantemente perché è una situazione di merda questa.
"Le state mettendo pressione." Cominciano a discutere tra di loro e decido di raggiungere il giardino per fumarmi una sigaretta in santa pace.
C'è troppa confusione in questa casa stasera.
Sollevo il cappuccio della felpa grigia, per poi accomodarmi sotto il gazebo e portare l'accendino vicino alle labbra.
"Possiamo pensarci una volta tornati da Cuba?" La sua voce spezzata sembra perseguitarmi.
È una cazzo di ombra questa ragazza.
"È meglio affrontare subito le cose." Dico di getto per levarmela dai piedi, ma la sento ridere sotto i baffi.
Quando scatto gli occhi su di lei il sorriso le si spegne lentamente.
Cazzo. Non può essere così sexy anche in una situazione del genere.
"È divertente sentirlo dire proprio da te." Si sbarazza della giacca per poi gettarla sulla sedia accanto alla mia. Improvvisamente rivela due tette magnifiche che riesco a malapena ad intravedere sotto quell'ammasso di tessuto scadente.
Ma ce l'ho già duro. Sono cresciute.
Sento i muscoli in tensione e il sangue pompare velocemente nelle vene.
Trattengo il respiro e lei lo nota.
"Cosa volete da me Deian? Perché non mi lasciate andare? Tanto a te non importa niente.. quindi per quale motivo vi ostinate a tenermi con voi?" Sussurra e il mio cuore comincia a battere forte.
È davvero questo che pensa?
"Sei stupida." Dico passando una mano sul viso, strofinandola per il nervosismo, ma non sono sicuro che mi abbia sentito.
Sto stritolando la canna tra i denti quindi l'accendo, per evitare di spappolare del tutto l'unica cosa in grado di svuotarmi leggermente il cervello stasera.
La sua presenza però è più opprimente di quanto immaginassi. Vederla lì, in piedi davanti a me, incinta grazie alle mie virtù e indifesa.. mi devasta.
Infatti rimango in silenzio a fumare la mia canna.
"Deian!" Urla e subito si trascina difronte a me.
Ma che cazzo sto combinando?
Perché mi sento così perso e confuso?
"Guardarmi! Ti sto parlando!" La sua mano mi sfiora il polso e improvvisamente allungo il piede per alzarmi in fretta e furia, come se dentro di me si fosse appena innescato un meccanismo di difesa.
Mille ricordi mi tornano in mente facendomi a pezzi come sempre.
"Perché cazzo non parli con i tuoi genitori e non racconti che questo figlio che aspetti è di Erik? Loro sarebbero contenti, o sbaglio?" Urlo prima che la sua bocca si spalanchi.
Digrigno i denti mentre la mia ombra alta la travolge del tutto.
"È un miracolo che quel coglione sia ancora vivo." Mormoro senza alcun filo logico e la bionda strappa la canna dalle mie mani, arrabbiata.
"Non mentirò più ai miei genitori, perché questo non è quello che voglio! E nemmeno quello che vuoi tu." Mi fissa intensamente negli occhi, facendomi vibrare l'anima e il cuore.
"Lo so, non provare a negarlo. Tu vuoi quanto me questa bambina." Scuote la testa prima che tenti di sorpassarla.
Allora se lo ricorda, si ricorda di quando le promisi di prendermi la responsabilità di occuparmi di loro.
Il fatto è che sono testardo e impulsivo, lo so. Faccio cose avventate.
Poi appena sento che mi sto affezionando troppo a qualcuno inizio ad allontanarmi per paura di starci male, per paura di soffrire, finendo per uccidere lentamente le altre persone.
Forse ho paura che possa capitare qualcosa nella mia vita che sia, come dire.. vero.
"Hai troppo cuore Talìa. Ma le persone come te vivono male." Le dico cercando di convincerla del fatto che molto cose sono cambiante, deviando il discorso.
"Non ci riesci.. non riesci proprio a vivermi. Ma che cos'è che ti spaventa di me da scappare e fuggire via in questo modo?" Non deve piangere davanti a me.
Quando succede divento teso e lei comprende al volo il mio malessere. Infatti china il capo verso il basso per poi tornare ad osservarmi con una luce diversa negli occhi.
Più decisa e grintosa.
Questo lato di lei mi fa impazzire.
"Non dire stronzate, vai a dormire. Domani vedremo come risolvere questa situazione." Bisbiglio cercando di riprendermi la mia canna per sballarmi il più possibile.
Voglio stare solo e fumare per andare a dormire serenamente.
Talìa però l'allontana da me e se la porta proprio sotto il naso per annusarne l'odore.
"Fa schifo questa merda. Ti rovina i polmoni e non solo, lo sai?" Gliela strappo dalle mani, spegnendola poi nel posacenere sul tavolo.
La uccido con lo sguardo.
Questa femmina è bipolare.
"Che cazzo fai?" Ringhio infastidito e lei sorride in modo malizioso mentre asciuga quello che ne è rimasto dell'unica lacrima che ha versato.
"Ti dà fastidio che mi faccia del male?" Alza e abbassa le sopracciglia per poi trascinare le braccia lungo i fianchi.
Il tono con cui si rivolge a me mi manda in bestia, ha sempre fatto uscire il lato peggiore di me, sin dall'inizio.
La rabbia in un istante mi avvelena i pensieri, mi si accumula come un catarro che a lungo andare mi impedisce di respirare.
Una brama selvaggia di forti sensazioni.
D'istinto avvolgo le dita intorno alla sua gola, leccandomi le labbra per la vicinanza con il suo volto angelico.
Merda, profuma moltissimo. Sa di mamma.
Aveva ragione Teo.
"Che cos'accadrebbe se decidessi di non sposarti, Mmh?" Odio quando fa queste domande del cazzo.
La detesto.
Potrei ucciderla se soltanto volessi e lei nemmeno se ne accorgerebbe.
"Che ti cederei a qualcun altro. La vendita fa parte del mio settore, sono molto esperto in questo lo sai?" Continuo a stringere ma senza esagerare.
I suoi occhi dunque cadono dritti sulle mie labbra, prima di farla indietreggiare fino a sbatterle i glutei sodi contro il tavolo.
Spingo il bacino contro il suo ventre e la sento sussultare, prima che la sollevi in aria e la costringa a sedersi e ad aprire le gambe per me.
Proprio come i vecchi tempi.
La ballerina del mio locale che si sottomette soltanto al capo.
"Lasciami Deian! Ma che cosa fai?!" Mi spinge dal petto.
"Ti potrei vedere al primo barbone che trovo dietro l'angolo della strada. O a qualche sultano arabo." Chiudo gli occhi quando glielo dico all'orecchio e annuso l'odore dolce della sua pelle che si è appena accapponata, memorizzandone in silenzio ogni dettaglio.
"Non credi nemmeno tu a quello che stai dicendo. Sei soltanto un bugiardo e un grandissimo figlio di puttana che è bravo a mentire." Quando riapro gli occhi sta sorridendo ad un soffio dalle mie labbra assottigliate.
Un sorriso finto e intriso di rabbia.
"Moriresti piuttosto che vedermi tra le braccia di un altro." Prosegue, posando l'indice sul cappuccio della mia felpa per scoprirmi i capelli.
La situazione si è appena ribaltata.
Talìa mi stuzzica con quello sguardo intenso, provocante. In questo momento soltanto Dio sa che cosa le farei se soltanto non fosse incinta e così inacidita.
Probabilmente però troverei ugualmente il modo di ingravidarla. Ormai è lei che ho scelto come donna per mettere al mondo i miei figli.
"Ne sei così sicura? Non mi conosci e non mi conoscerai mai piccola Talìa, né mi capirai." Sposto i suoi capelli dietro la schiena che sono lunghissimi e lucenti.
"Allora perché non mi vendi subito?" Domanda con un sussurro a malapena udibile, mentre osservo le sue guance tingersi di rosso.
"Perché sei la madre di mia figlia. L'unico motivo per la quale ho appena deciso di sposarti è questo." Talìa apre gli occhi di scatto e io mi ritraggo di un passo per riprendermi da questo stato di trance.
Ho preso una scelta.
E non mi interessa di quello che pensano gli altri.
Le cose andranno come dico io.
"Cosa?" Cerca disperatamente i miei occhi che si posano in un punto non definito alle sue spalle.
È spaventata.
Lei ha paura di me. Perché?!
"Non montarti la testa, bionda. A me non frega un cazzo di queste pagliacciate ma la mia famiglia è particolarmente credente, e io sono stanco delle loro rotture di coglioni. Faremo questo cazzo di matrimonio, ma fino allora sarò libero." Mi siedo difronte a lei che mi fissa come se avesse appena adocchiato un alieno.
Probabilmente è sconvolta.
"Preferisci il barbone?" Domando sbuffando il fumo in sua direzione.
Vedo il suo sguardo infiammarsi di rabbia. Ora più del solito.
"Oh.. di gran lunga. Ma siccome sono particolarmente intenzionata a metterti i bastoni tra le ruote, accetterò la proposta.
In questo modo avrei molti vantaggi e sarei anche sotto la vostra protezione, non credi che l'unica a guadagnarci qualcosa in questa storia sia proprio io?" È piccola e fastidiosa.
Non so ancora come cazzo sia riuscito a mantenere la calma finora, ma chiunque si sia permesso di parlarmi e di comportarsi in questo modo nei miei confronti a quest'ora si trova al cimitero.
Lei è fin troppo privilegiata.
Ma lo confesso, sono stato io a volerla rassicurare di questo. Va bene così.
"Pensala come cazzo ti pare, io me ne vado a dormire." Mi alzo appunto dalla sedia e in un secondo me la ritrovo davanti agli occhi.
Stringo i pugni.
"Ah, un'ultima cosa futuro marito. Il discorso di essere liberi fino al matrimonio vale anche per me." Il mio stomaco si ribalta.
"A Cuba ognuno per la sua strada, chiaro? Fingeremo di non conoscerci per vivere questa esperienza fino in fondo. Una volta che torneremo dal viaggio parleremo con i miei genitori e organizzeremo questo finto matrimonio."
"Pensi davvero di comandare su di me? Qua l'unico che prende le decisioni sono io. Se decido di non partire, domani ti spedisco in mezzo alla strada, proprio a dove vieni. Se decido di torturarti e di toglierti la vita, domani sei sepolta sotto terra. Ti è chiaro questo?" Glielo dico e scoppio a ridere per il modo in cui crede anche solo lontanamente di essere alla mia altezza.
Sta giocando con il fuoco, lo capirà.
"Non hai la più pallida idea di quante cose dovrai imparare per essere una moglie degna di me. Verrai istruita Talìa." Vedo le sue sopracciglia sollevarsi per lo stupore.
"Ti porterò alla follia, mi supplicherai di risparmiarti fino a quando non avrai imparato le lezioni." Sfioro i suoi capelli e le blocco i movimenti quando tenta di dimenarsi.
"Lezioni?" Domanda ingenuamente.
La graffio con il coltellino che ho appena estratto dal pantalone, e con la quale sto giocando proprio vicino al suo collo.
Spaventata, mi eccita da impazzire.
Ma ancor di più quando la vedo sanguinare a causa mia.
"Smettila!" Ansima.
Con il pollice raccolgo un rivolo di sangue dal suo collo pulito, spalmandoglielo sulle labbra.
La mia Talìa si lascia fare quello che voglio perché è totalmente spaventata da me.
"Dovrai imparare a cucinare, a pulire, ad accettare le mie proposte, a sostenermi e specialmente a non rispondere a nessuno degli uomini presenti nella casa. Sopratutto a tuo marito." Sorrido da psicopatico.
Mi tolgo la felpa per poi gettarla ai suoi piedi, lo stesso faccio con la pistola ma sbattendola contro il tavolo.
Il tonfo che ne deriva la fa spaventare, ma i suoi occhi sono fissi sui miei addominali tatuati.
"Adesso lavami questa felpa e lucida la pistola, dopodiché potrai andare a riposare nella camera degli ospiti per il viaggio. Partiremo domani mattina. Buonanotte anche a te Talìa."
E adesso? Cos'accadrà a Cuba tra i nostri protagonisti?😏❤️
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STAND BY ME.
RomanceIl figlio di uno dei trafficanti di droga più potenti al mondo e una giovane ragazza dei bassifondi Siciliani, proveranno ad ingannare il proprio amore a causa delle differenze sociali e delle obiezioni delle famiglie, per rendersi conto più tardi d...