-Capitolo 7-

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Talìa:Vedo bigliettoni di soldi volare ovunque sul palco

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Talìa:
Vedo bigliettoni di soldi volare ovunque sul palco.
Sia per me, sia per le ragazze al mio fianco che ballano in modo spinto. Sono tanti ma nessuna di noi li raccoglie per il momento, perciò rimango anche io al mio posto e continuo a ballare.
È una canzone sensuale.
Quando chiudo gli occhi la sento rimbombare dentro di me. Nel cuore.
Se prima non ero troppo entusiasta di questa esibizione ora mi sento a mio agio, mi sento stranamente accettata da tutta questa gente che fa apprezzamenti.
Non dovrei.
Mi dovrei sentire sporca, eppure mai nessuno mi ha guardato in questo modo.
Per una sera non sono Talìa. Non ho un'identità.
Sono una ballerina qualunque.
Sento il mio corpo bruciare quando poggio la schiena contro il palo e mi inarco per il pubblico.
I loro occhi vagano su di me, osservano ogni dettaglio con le pupille dilatate.
Ma quando d'un tratto incrocio un paio di pozze nere come la morte mi si irrigidisce tutto, persino lo stomaco.
Lui è nella sala VIP e mi sta guardando.
È vestito in modo così sexy stasera che per un momento mi sento accaldata e sottomessa dalla risata cupa che sputa dalla bocca.
Ci sono altri ragazzi vicino a lui, probabilmente saranno i suoi amici, oppure qualche cugino proprio come lo è il compagno di Chantal.
Faccio un altro giro intorno al palo.
Lui non ha intenzione di scollarmi gli occhi di dosso, mi tiene sotto controllo come un falco, così lo faccio io e sposto lo sguardo.
Quando la canzone termina Chantal mi fa un cenno con la mano di scendere dal palco, la raggiungo nella zona bar osservando di tanto in tanto le reazioni di tutta questa gente che mi guarda e propone cose strane.
Declino tutto con gentilezza, anche se adesso mi sento di nuovo un pesce fuor d'acqua.
"Ma che cazzo Talìa, tu sei nata per il ballo!" Esclama Chantal porgendomi un drink tra le mani.
Le sorrido lievemente.
"Oh grazie.." Ansimo e lei sghignazza per poi spostare lo sguardo alle mie spalle.
Non so perché, ma prima di voltarmi so già di chi si tratta.
Ovviamente è lui. Che, con le mani dentro le tasche e la camicia sbottonata che lascia intravedere la grossa collana d'oro, si avvicina sfacciatamente a noi. Ha tutta l'aria di essere pronto a schiacciarmi e ridurmi in poltiglia con una sola mossa.
È cattivo. Spietato. Glielo si legge in faccia.
E quando si ferma davanti a me ha il piercing alla lingua stretto tra i denti, mi sta osservando dall'alto.
Mi sento male solo a guardalo perché è maledettamente sexy.
È una strana sensazione, ma provo piacere in tutto il corpo quando ho i suoi occhi addosso, mi sento protetta e rispettata da questo mafioso.
"Quindi tu balli la lap dance? Non me l'avevi detto Talía." Mi parla cautamente ma allo stesso tempo mi guarda in modo strano e penso che ci sia altro che voglia dirmi.
In ogni caso scuoto la testa.
"In realtà no, in pratica.. si." Mi mordo il labbro scuotendo le spalle. Ho appena scoperto anche io di essere portata per questo tipo di ballo.
"Chantal, puoi andare grazie." Le dice lui senza scollarmi gli occhi di dosso. Lei poggia una mano sulla mia spalla e molto graziosamente mi accarezza in segno di apprezzamento.
"Talìa dovrebbe fare almeno tre esibizioni a serata come le altre ragazze. È molto brava Deian e il pubblico è impazzito per lei." Deian? Si chiama così questo tizio arrogante e spaventoso?
Deian.
Sussulto improvvisamente quando la sua mano tatuata mi afferra per un braccio e mi attira con forza verso di lui.
Non so che cosa stia succedendo, ma i miei occhi cercano disperatamente i suoi mentre mi tiene ferma.
Che costa sta facendo?
Accidenti, ha un profumo buonissimo.
Per un momento mi perdo in questa fragranza talmente intensa da stordirmi profondamente.
"Ragazze! Offro un giro di tequila a tutte quante!" È soltanto quando una voce traballante grida, che mi riprendo da questo stato di trance e faccio un passo all'indietro.
Non ci impiego molto per capire che Deian mi ha appena protetta, anche perché la sua mano non mi ha ancora lasciata andare.
Ma i miei occhi non possono fare a meno di sbarrarsi per questa vicinanza con lui, con questo tizio che mi mette i brividi solo a guardarlo.
C'è una connessione strana tra di noi. Non credo di essere l'unica a percepirla.
Sono molto confusa.
Sto cercando di pensare a una mossa quando mi rendo conto in ritardo che un tizio ubriaco sta barcollando proprio dietro le mie spalle, e che ora ha appena urtato pesantemente un tavolo pieno di bicchieri finendo per crollare sul pavimento insieme ai cocci di vetro.
Sussulto.
Poi succede tutto molto velocemente, due guardie corrono verso di lui e dopo averlo sollevato di peso da terra lo trasportano fuori dal locale.
"Chantal, stai bene?" Le domanda Deian in modo premuroso.
Così premuroso che per un secondo mi fa sciogliere.
Poi torna arrabbiato.
Lei annuisce portando una mano in grembo. La mia bocca si spalanca automaticamente.
"Sei incinta?" Mi viene da chiederle con un'espressione scioccata in viso.
Chantal mi sorride lievemente prima di annuire e guardare Deian di sottecchi.
"Chantal non preoccuparti ci penserò io a Talìa, tu va pure da Adrian." Il modo in cui Deian evita il discordo mi lascia molti dubbi, anche perché sospira e sembra innervosito dalla mia domanda.
"Ciao Talìa, a presto." Chantal mi strizza l'occhiolino. La saluto anche io e la ringrazio prima di ritrovarmi le spalle giganti di Deian davanti agli occhi.
Sbatto le ciglia.
"Seguimi." Mi dice freddo mentre incomincia a camminare tra la gente.

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