-Capitolo 14-

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Talìa:"Avanti, seguimi!" Santo mi tiene stretta a lui mentre mi conduce fuori da questa villetta sul mare

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Talìa:
"Avanti, seguimi!" Santo mi tiene stretta a lui mentre mi conduce fuori da questa villetta sul mare.
È circondata da moltissimi uomini.
"È la casa in cui mio fratello vuole venire ad abitare. L'ha già comprata. Tu che ne pensi?" È completamente fuori di testa a domandarmi una cosa del genere in questo momento.
Lo sono tutti ormai.
O forse sono io che ho sempre vissuto in una campana di vetro senza rendermi conto che il mondo è più folle di quanto pensassi.
Alessio è morto. Ed è stato proprio Deian a farlo fuori.
Suo fratello nel frattempo mi trascina in una macchina nera. Tutto è silenzioso mentre guida, e mi ritrovo a chiedermi che cosa dovrei fare.
Forse scappare.
"Sai perché Deian gli ha sparato?" Mi domanda ad un certo punto.
Sollevo lo sguardo che è annebbiato dalle lacrime, prima di incontrare il suo attraverso lo specchietto.
Una sensazione di agitazione mi attanaglia.
"No." Sussurro.
"Oltre ad averti drogata, tu hai filtrato con quel coglione tutta la sera. Deian ha guardato le telecamere una volta che ha scoperto quello che ti aveva fatto." Mi confessa turbandomi.
Una lacrima mi riga la guancia e lui rotea gli occhi al cielo.
"Se lo meritava. Non farne un dramma." Sono completamente fuori di testa.
Oddio. Non posso crederci.
Ma che cosa sta dicendo?
Strappare una vita, per gelosia?
"Va tutto bene biondina. Mio fratello si è preso una sbandata per te. Credo che volesse soltanto proteggerti, non l'ha ucciso." Il battito cardiaco rallenta quando cerco di metabolizzare ciò che mi ha appena detto.
"Non l'ha ucciso?" Ripeto sgranando gli occhi.
Santo scuote la testa, accendendo una sigaretta l'attimo dopo.
Sono troppe cose, mi sta esplodendo il cervello.
Nel disperato tentativo di lasciarmi alle spalle questa giornata assurda, alla fine mi addormento perché sono stremata.
Ma mi sveglio poco dopo con un urlo, mentre sento che due mani calde mi stanno sollevando in aria.
Sgrano gli occhi, incontrando il suo sguardo.
Il silenzio cala tra di noi e mi rendo conto che Deian mi sta trasportando in braccio per ben quattro piani di scale.
Mi ha raggiunta di nuovo.
"Ti sto portando a casa. Hai la febbre." Mi fa molto male la testa.
Lo guardo cercando di metabolizzare queste parole. Credo di essere a metà tra il sonno e lo stato cosciente.
Una volta che chiudo e riapro gli occhi, Deian si sporge in avanti e la mia schiena sprofonda sul materasso di quello che credo sia il mio letto.
La mia mano scivola automaticamente sulla sua guancia.
Voleva prendersi cura di me.
Lui voleva difendermi.
"Tra qualche ora arriveranno i tuoi genitori." Mi fa presente, scansandosi dal mio tocco.
Sbatto le ciglia.
È possibile che non mostri mai nessuna reazione? Nemmeno quando ha sparato ad Alessio.
Rabbrividisco al ricordo.
"Come fai a saperlo?" Gli domando e lui si rimette dritto, infilando le mani nelle tasche della tuta grigia.
È maledettamente stupendo. E sinceramente non riesco a immaginare quanto sarebbe bello averlo dentro di me.
Lasciarmi sporcare dalle sue mani e provare la sensazione di essere l'unica nella sua testa.
Deian ha ferito per me.
Per quanto sia malata e sbagliata la sua mente, lui ha voluto fare del bene nei miei confronti.
E io queste cose le apprezzo dalla vita.
"Sono stati invitati a pranzo da qualche parente. La tua amica, Daniela, ti ha coperta e ha finto che stanotte fossi andata a dormire a casa sua. Ho letto il messaggio che ti hanno inviato."
Rimango silenziosa a studiarlo con gli occhi, prima di distendere il braccio e afferrare la sua mano.
Non ho paura di lui.
E devo aver davvero perso la testa, lo so maledizione.
Lo faccio sedere accanto a me e una volta vicini, mi metto a cavalcioni sopra di lui.
Profuma, come al solito.
Sinceramente non so il perché, ma ho bisogno di lui in questo momento.
"Perché non mi hai detto la verità?" Mi guarda, immobile prima che io avvolga le braccia intorno al suo collo e mi appoggi con la testa sopra la sua spalla.
Mi sento così tranquilla adesso.
Se ci penso mi fa molto strano che un ragazzo si trovi in casa mia.
Sopratutto uno come lui.
Un tipo che nemmeno un'ora fa ha sparato davanti ai miei occhi.
Io non sarò mai una ragazza normale, questa è la verità, perché la mia mente ha già assimilato ciò che è successo senza alcun trauma.
È molto strano.
Io penso che sia dovuto al fatto che avendo vissuto circondata dalla malavita sin da bambina, io mi sia abituata a certi turbamenti.
"Di quale verità parli?" Chiedo ignorando i pensieri.
Lui posa lo sguardo sulla foto appesa alla parete della mia camera. Faccio lo stesso e mi rendo conto che sta fissando un'immagine dove sono ritratta io da bambina, e avevo il cancro.
Ed ero quindi senza capelli. Scuoto la testa perché è questione passata.
Non mi va di parlarne.
Infatti quando torno a fissarlo mi sembra di vedere il suo sguardo addolcirsi.
Posa poi la fronte contro la mia, intanto che chiude gli occhi e fa dei respiri profondi.
"Non dovremmo più vederci." Mi dice e sento che si irrigidisce.
Il mio stomaco trema a queste parole. Tanto che sollevo la testa di scatto, cercando disperatamente il suo sguardo.
Sta combattendo una lotta contro se stesso.
Perché non si lascia andare ai sentimenti?
Non è questo che vuole?
"Che cosa stai dicendo?" Non appena termino di parlare, Deian afferra bruscamente il mio viso tra le mani e mi bacia zittendomi.

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