-Capitolo 38-

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Talìa:Quello sguardo triste è di nuovo nel mio cervello

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Talìa:
Quello sguardo triste è di nuovo nel mio cervello. Impresso lì, e non mi da tregua.
È stato così strano rivederlo ieri.. ho avuto come l'impressione di non esserci mai persi di vista realmente. Come se quel malinteso si fosse ridotto al nulla più totale, inghiottendosi gli sbagli, i nostri passi falsi.
Sicuramente il carcere è un buon modo per schiarirgli le idee, ma sta soffrendo.
Nella mia mente viaggia il ricordo di quegli occhi tormentati che mi fissavano gridandomi tutto il loro dolore. Gli occhi di chi mi ha fatta innamorare per la prima volta e che mi faranno sempre battere forte il cuore.
Deian non merita tutto questo.
"Lui ti manca?" Questa domanda mi perseguita da ore.
Stamattina ho mentito a Erik, ma la verità è che lui non ha mai smesso di mancarmi e credo che non smetterà mai di farlo, potessero passare anche dieci, vent'anni.
C'è qualcosa che ci lega.
Infondo.. se ci siamo incontrati quella sera ci dev'essere una ragione.
"Ottimo, possiamo cominciare Talìa." Fisso la dottoressa Manfredi che mi ha gentilmente fatta accomodare nel suo studio privato, e che adesso sta collegando i vari fili dei suoi macchinari per la visita ginecologica.
Ho camminato trenta minuti a piedi per raggiungere il suo maledettissimo studio, quindi sono super affaticata ma quando lei lo nota mi porge gentilmente un bicchiere d'acqua fresca.
La ringrazio.
"Quindi loro sono le tue amiche?" Domanda poggiandosi contro la scrivania e indicando le mie migliori amiche alle mie spalle, prima di allungarle la mano e presentarsi.
Probabilmente le avrà scambiate per delle psicopatiche di prima categoria visto il modo in cui la fissano.
"Migliori amiche." La correggo e lei annuisce.
È una donna giovane, avrà circa trent'anni ed è molto carina e semplice.
Mi ispira molta fiducia ad essere sincera.
"È la migliore sul campo, di lei possiamo fidarci." Ribadisce Dani sottovoce per la millesima volta, facendomi roteare gli occhi al cielo.
Mi stanno mettendo a disagio da quando siamo arrivate accidenti a loro!
"L'hai già detto! Chiudi quella boccaccia adesso!" Ribatte Michelle colpendola con il gomito, la dottoressa ci guarda divertita.
"Siete emozionate ragazze? E tu Talìa.. come ti senti? Come procede questa gravidanza?" Cominciamo a chiacchierare e rimango incantata dal modo professionale con la quale si pone nei miei confronti.
Esamino anche questa stanza perché sono curiosa di natura. È caratterizzata da un color simile alla crema mentre i mobili sono bianchi e nuovi.
Continuo a guardarmi intorno.
Dev'essere una professionista, non una ciarlatana come tutte le altre finte dottoresse della città. Cerco di convincermi che sia così.
Per quanto sembri tranquilla in realtà sono agitata più che mai.
Dani per tutto il tempo infatti mi stringe la mano che sta tremando, Michelle invece è in assoluto la più nervosa delle tre.
Continua a gironzolare per la stanza, tenendo d'occhio ogni singola mossa della dottoressa per assicurarsi che tutto venga eseguito correttamente.
Mi viene da ridere per la sua premura ma mi trattengo.
"Hai molte nausee?" Continua a domandarmi la dottoressa.
"Qualche volta.." Ammetto.
"Invece la fame è aumentata molto, gliel'assicuro dottoressa mangia tutto ciò che è commestibile per lei, tra un po' anche le sue stesse dita." Spalanco la bocca.
"Come osi, traditrice?!" Non posso credere alle mie orecchie. Michelle sta mentendo, sto facendo la brava sotto questo aspetto!
"Devi dire la verità alla dottoressa, se non riuscirai a regolarti con il mangiare finirai per allargarti sui fianchi." Sto davvero per strangolarla seduta stante, se non fosse per il cellulare di Dani che comincia a squillare incessantemente prima che possa alzarmi dalla sedia.
Ci penserò dopo ovviamente, adesso ho bisogno di serenità per godermi ogni cosa.
Sto per conoscere il mio bambino e intorno a me ci sono entrambe le mie migliore amiche a darmi la forza di cui ho bisogno, al momento non mi interessa di nient'altro, nemmeno se cascasse il mondo.
Quando la dottoressa mi fa accomodare sul lettino comincia ad intasarmi di domande, svegliando ancora di più la mia agitazione.
È partito tutto da stamattina, prima che andassi a trovare Erik all'ospedale e prima che mamma mi sottoponesse ad un interrogatorio.
Ha cominciato a chiedermi se andasse tutto bene perché ero pallida come un fantasma, ribadendo che secondo lei ho bisogno di una visita accurata di controllo.
È difficile nascondere certe verità qualche volta.
E il fatto di non averla vicino in un momento del genere mi distrugge completamente, lei è sempre stata la mia confidente, oltre al fatto che è pur sempre la mia mamma.
Dico sul serio, lei è colei che c'è sempre stata in tutti i momenti della mia vita, belli o brutti, quindi la sua presenza in alcune circostanze è inevitabile che mi manchi.
"Adesso ti spalmo questo gel, sarà un po' freddo." Mi avvisa la dottoressa prima che Michelle le lanci un'occhiata un tantino diffidente.
Annuisco fissandola alcuni istanti.
Mi ha parlato di acido folico, vitamine, non ho capito niente.
"D'accordo." Rispondo con un mezzo sorriso prima di alzare la maglietta.
Poco dopo comincia a maneggiare uno strano macchinario sul mio ventre, spostandolo a destra e a sinistra ma con estrema calma.
Mentre rimaniamo tutte in silenzio noto che la dottoressa di tanto in tanto si concentra ad osservare un monitor che inizialmente ritrae un qualcosa di scuro, ma nel momento in cui sto pensando al peggio ecco che lei sposta il macchinario lateralmente e una sorta di puntino bianco dalla forma non definita compare sullo schermo.
"Molto bene.. eccolo qui il tuo bambino!" Esclama facendomi battere forte il cuore.
Stringo la mano delle mie migliori amiche mentre sollevo leggermente la testa per osservare meglio l'immagine più bella del mondo.
Non posso crederci.
"Oddio.." Mi sfugge dalla bocca.
I miei occhi si riempiono di lacrime.
"Ragazze state vedendo anche voi?" Sono senza parole, letteralmente incantata da quel minuscolo fagiolino che mi sta cambiando la vita.
È dentro di me.
Lui è dentro la mia pancia.
Non riesco a spiegare quello che sto provando.. ma è come se in questo momento lui fosse la mia priorità, la mia cosa bella nel momento peggiore della mia vita.
"Si Talìa.. è-è incredibile." Non so chi delle due mi stia accarezzando i capelli ma è tutto perfetto adesso.
"Congratulazioni." Dice la dottoressa.
Poi il suo battito giunge alle mie orecchie. Sembra un treno in piena corsa che va a ritmo con il mio cuore.
Tum, tum, tum, tum, tum.
Le lacrime mi rigano le guance e d'istinto porto le mani davanti al viso.
"Come sospettavo sei incinta di tre mesi e mezzo Talìa, se tu sei d'accordo possiamo approfondire la visita per scoprire il sesso del tuo bambino."
"Certo, ovvio che lo voglio." Mi asciugo le lacrime e la vedo sorridere dolcemente.
"Te l'ho domandato solo per sapere se volessi aspettare il tuo fidanzato." Improvvisamente mi rabbuio.
Mi tornano in mente i suoi occhi tormentati e per la prima volta anche qualche breve scena di noi due al mare con Teo. Quando eravamo sereni.
Probabilmente quelli sono i ricordi più felici che ho con lui.
Tiro su con il naso per poi spostare lo sguardo verso di soffitto bianco.
Immagino il mio Deian spennellare le pareti della stanza del nostro piccolo, di azzurro o di rosa.
Improvvisamente mi sento sola, ho una voglia matta di urlare e piangere per la disperazione.
"Nessun padre, siamo noi tre e il fagiolino in questione." Risponde Mish incrociando le braccia al petto.
"Già, sa come sono gli uomini difronte a certi problemi. Se ne vanno in giro a testa alta senza il benché minimo senso di colpa, lasciando a noi donne il lavoro sporco ovviamente." Guardo Dani come se volessi schiaffeggiarla.
Ovviamente non mi va di aprire il discorso e la dottoressa lo capisce al volo, perciò si limita ad annuire senza fare domande.
Se soltanto sapesse chi diavolo è il padre di questo bambino ci caccerebbe al 90% a calci nel sedere.
È ovvio, perché tutti lo conoscono per il mafioso assassino che non ha pietà per nessuno, lo temono moltissimo.
Ma non conoscono la verità.
"Ma come può essere ancora innamorata di lui dopo tutto quello che le ha fatto?" Sento le due more cominciare a borbottare tra di loro come due zabette, mentre si allontanano di qualche metro da me.
"Non dire questo Dani, sappiamo tutte e due quello che hanno passato insieme."
"Sono d'accordo ma cazzo, la sta lasciando sola in un momento del genere. Lui dovrebbe essere presente alla prima visita del bambino, è una responsabilità di entrambi, che piaccia o meno."
Basta. Non voglio più sentir parlare di questo.
"Smettetela adesso. Cosa volete, che mi venga una crisi nervosa?" Alzo la voce indispettita e loro si cuciono immediatamente la bocca.
Oggi mi stanno facendo perdere le staffe.
"Talìa cerca di non muoverti altrimenti non riesco a proseguire con la visita." Rammenta la dottoressa facendo ammutolire anche me.
Incenerisco tutte e due con un'occhiataccia, prima di tornare a concentrarmi sullo schermo.
Ho voglia di un mega panino al kebab per smorzare tutta questa tensione. Dani come al solito mi legge nel pensiero e non appena si avvicina nuovamente, mi rassicura promettendomi una cena per scusarsi.
Sa esattamente come tranquillizzarmi in certi casi.
"Ragazze, ci siamo..!" Esclama la dottoressa poco dopo, lasciandoci tutte e tre con il fiato sospeso. Preme degli strani bottoni sul monitor, poi ingrandisce l'immagine e il mio povero cuore esplode di nuovo dalla felicità.
Il mio tesoro è bellissimo. Lo vedo.
"Si muove in continuazione ma.. credo proprio che lei stia bene." Non credo di aver capito bene, tanto che scuoto la testa confusa.
"Lei?" Urliamo tutte e tre all'unisono con gli occhi sbarrati. La dottoressa Manfredi annuisce con un debole sorriso.
"È una bellissima bambina, guarda.. si vede molto bene adesso." Indica un punto nello schermo che non riesco a comprendere bene perché ancora una volta le lacrime stanno annebbiando la mia vista ma Dani e Michelle cominciano ad urlare dalla felicità e l'attimo dopo scoppio anche io tra un singhiozzo e l'altro.
Sono troppo emotiva.
Sembro una pazza fuori controllo in questo momento ma tutte queste emozioni mi stanno mandando in pappa il cervello.
È una bambina. La nostra bambina, mia e di Deian.
Lo sapevo, me lo sentivo.
"È sicura che sta bene vero? Ed è sicura che si tratta di una bambina? Non è troppo presto per scoprire il sesso, dottoressa?" Le mie amiche bombardano la povera ragazza di domande che ridacchia sotto i baffi mentre preme un tasto per stampare le foto dell'ecografia.
"È tutto molto chiaro ragazze, state tranquille."
Fisso lo schermo, sbalordita.

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