-Capitolo 16-

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Deian;"Siediti Deian

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Deian;
"Siediti Deian. E calmati!" Mio fratello Santo chiude la porta dello studio, mio padre invece è immobile mentre cerco di rimanere indifferente davanti a questa conversazione.
Ha la stessa espressione annoiata di ogni giorno.
Sta fumando un sigaro ed è seduto dietro la sua scrivania. È un uomo del cazzo!
"Santo, apri questa cazzo di porta." Fa un caldo insopportabile, non ho voglia di stare a sentire nessuno oggi.
Tanto meno queste stronzate.
"Per quale motivo non vuoi sposare Katia? È una bella ragazza, ha avuto una buona educazione ed è di famiglia! Sarà perfetta al tuo fianco." Mio padre parla come se ciò che stesse dicendo fosse la cosa più normale del mondo.
A me sinceramente non frega un cazzo delle sue tradizioni. Non sposerò nessuna donna se non sarò io a volerlo.
E mi fa incazzare perché lui meglio di chiunque altro sa che cosa significhi essere obbligato a comportarsi in un determinato modo.
Ha sposato mia madre per volere di suo padre.
A diciott'anni anni non poteva farci niente, ma adesso si. Potrebbe evitare la stessa sorte ai suoi figli se solo volesse.
Se ci amasse come un padre.
Il fatto è che lui è esattamente come mio nonno. A lui non importa davvero di me, ovviamente finge il contrario per le apparenze, ma io sono al corrente di tutti i vantaggi che potrebbe avere se solo sposassi mia cugina.
So che sono anni che ci gira intorno.
"Dove vuoi arrivare? Che cosa vuoi ottenere con questo matrimonio?" Chiedo e lui rivolge un cenno con la testa verso l'orologio sul polso.
Stamattina indossa un completo elegante di colore grigio. Continua a sistemarselo come se avessi un disturbo compulsivo e questa cosa mi innervosisce.
"Delle volte bisogna fare dei sacrifici nella vita, figliolo. Lascia che ti dica una cosa. Questa è l'unica strada per un futuro migliore per la nostra famiglia, per il nostro cognome e per il potere."
La stanza improvvisamente diventa silenziosa e non riesco a trovare un modo per discutere con lui, se non ridergli in faccia.
Sto cercando davvero un senso, ma non lo trovo.
"Deian, o sei con me o sei contro di me. Non c'è molta scelta." Mi guarda e il suo volto è di nuovo inespressivo, vuoto.
Con una mossa brusca ribalto completamente la scrivania sul pavimento, facendo avvicinare Santo che subito mi afferra per le braccia e mi allontana da nostro padre.
Che cos'è questa storia adesso? Con lui o contro di lui? Non capisco.
Se non sposerò Katia sarò tagliato fuori dagli affari?
"Avevi già previsto tutto questo, non è così? Nella tua mente del cazzo questa storia era già stata scritta." Improvvisamente incomincio ad urlare e tutto di nuovo tace mentre lui mi guarda e sembra che non mi abbia sentito.
Ma so che in realtà tutto questo lo fa arrabbiare.
"Non alzare la voce con me!" Contrae appunto la mascella e continua a fumare il suo maledetto sigaro. Cerco di dimenarmi dalla presa di mio fratello perché oggi sono arrivato al limite della sopportazione.
Nonostante i suoi maltrattamenti, nonostante l'inferno che mi ha fatto passare nel corso di questi anni io non ho mai toccato mio padre, ma ci sono così tante emozioni che sono passate inosservate dentro di me, questioni che la maggior parte della gente non vede e non mi capisce.
Adesso sono stanco.
"Calmati cazzo!" Mio fratello mi strattona fino a quando non si ritrova con le spalle premute contro il muro.
"A questo coglione importa solo dei suoi interessi. Tu da che cazzo di parte stai Santo? Della mia o dalla sua? Perché sappi che dovrai fare una scelta." Le mie parole lo turbano parecchio e fisso i suoi occhi confusi.
All'improvviso però il suo sguardo si sposta le mie spalle, l'attimo dopo percepisco qualcosa di freddo posarsi sulla mia nuca.
E un piccolo brivido mi attraversa la spina dorsale mentre lascio andare mio fratello.
Sento l'odore del suo schifosissimo profumo al pino.
"Siete più vergognosi di quanto immaginassi." Mi volto di spalle e mi accorgo che mio padre mi sta puntando la pistola alla testa.
Non so perché ma gli sorrido.
Ma oltre a questo non c'è risposta, nessun movimento da parte mia.
Rimango semplicemente a guardarlo dritto negli occhi per qualche secondo.
"Sparami." È l'unica cosa che esce dalla mia bocca. Tutto questo è assurdo.
"Sei sempre stato uno stronzo ribelle, Deian." Incomincia a parlare mentre Santo cerca di farlo ragionare.
"Io non ti ho cresciuto per diventare questo genere di uomo." Incrocio i suoi occhi e la frustrazione è evidente sul mio viso, visto il modo in cui mi esamina.
Perché dentro di me sapevo che sarebbe successo prima o poi, era solo questione di tempo e gli affari si sarebbero spaccati a metà. La famiglia si sarebbe spaccata a metà.
Per tutti i giorni della mia vita ci ho pensato.
Ma in questo momento non riesco a calmarmi, non riesco a dire niente, è più difficile di quanto pensassi.
Il suo braccio intanto si stende ancora di più verso di me e sospiro.
"Rispetto e lealtà. Non ricordi razza di ingrato?" Per la prima volta lo sento ridere di gusto mentre i suoi occhi diventano lucidi.
"Tu mi hai cresciuto seguendo delle leggi papà, mi hai cresciuto come una robot per i tuoi affari, perché sono il tuo successore. E io te l'ho lasciato fare, ma c'è una grande differenza tra il lavoro e la vita privata.
Tu lo sai meglio di me, giusto?" Lui sa a che cosa mi riferisco. Questo uomo ha avuto molte relazioni al di fuori di casa nostra, e so che era innamorato di una donna in particolare e che lei è morta.
Mia mamma non ne sa nulla, nemmeno Santo, credo.
"Hai ragione, ma ci sono delle priorità nella vita e le nostre non sono di certo le donne. Te l'ho già detto Deian, devi prendere delle decisioni perché non sempre la vita va come vorresti. Bisogna fare dei sacrifici." Quando abbassa la pistola la porta dello studio improvvisamente si apre e Teo appare a canto a mio padre.
Sento il petto esplodere.
"Esci da qua Teo!" Esclamo con il respiro affannoso.
"Perché state litigando? Deian? Stai bene?" Ha uno zigomo viola.
Sto per rispondergli quando nostro padre gli circonda la spalla con il braccio, prima che Santo riesca ad afferrarli la mano e portarlo fuori da qui.
"Deian tu sei in cima alla mia lista. Sei la mia spalla destra, l'uomo più leale e forte che ho al mio fianco, ma delle volte assomigli così tanto a tua madre che mi fa paura pensare di dover lasciare tutto questo a te." Stringe mio fratello e non hai intenzione di lasciarlo, mette resistenza quando cerca di venire verso di me.
Guardo Teo che ha il volto spaventato.
Questa è la stronzata più ridicola che abbia mai sentito.
"Comportati da bravo ragazzo e lascia perdere le distrazioni. Adesso pensa a convincermi a lasciarti il mio posto, e poi ne riparleremo.
Voglio delle dimostrazioni Deian. E niente più scenate di questo tipo.
Questa volta sei graziato perché comprendo la stanchezza e il nervosismo per il viaggio in Russia, ma la prossima volta non sarò così clemente con te, nè con nessun altro ragazzo o ragazza che proverà a metterci i bastoni tra le ruote.
Tu sei uno Scalise.
Hai il sangue nero e una determinazione che fa spavento.
Ritorna in te porca puttana!
Non lasciarti ingannare da qualche bel volto Deian, perché sappi che se dovessi provare di nuovo a mandare a puttane i nostri piani io lo scoprirei e credimi che non sarebbe piacevole per nessuno.
Né per te, né per chi ti circonda."

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