-Capitolo 44-

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Talìa:Un respiro lento e costante è quello che si sente nel silenzio della grande camera da letto

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Talìa:
Un respiro lento e costante è quello che si sente nel silenzio della grande camera da letto. Tutto appare immobile a quest'ora del mattino, i mobili sono illuminati dai caldi raggi solari e la figura del mio fidanzato è avvolta dal solo lenzuolo del colore della passione. Così pacifico, così calmo da sembrare disegnato da un artista.
Mi stringo a lui mentre intreccio le nostre gambe.
Ha i muscoli rilassati e l'abbronzatura che risalta maggiormente tutti i suoi allenamenti intensi che a quanto pare sono più che serviti.
Improvvisamente sospira e quando tendo il braccio per accarezzare il suo viso, in preda al caldo le sue gambe cominciano a scalciare il lenzuolo.
Rimango ad osservarlo.
Lo amo alla follia. Lo amo dal profondo del mio cuore sin dal primo giorno in cui l'ho incontrato. Ho sentito un click nella testa, quando qualcosa è scattato dentro di me, come una scintilla.
Ad oggi ci sono ancora dentro fino al collo.
_
Quando riesco ad uscire fuori dal capannone mi tocco le guance per asciugare le lacrime, e poi d'un tratto i miei occhi si bloccano sul viso perfetto del tizio dello spogliatoio.
È proprio lui.
Un ragazzo dai tratti siciliani.
I suoi occhi neri mi fissano in silenzio mentre fuma nel buio del retro del capannone.
Siamo soli.
E lui è ancora, a petto nudo, appoggiato contro la porta di emergenza.
Ha i capelli neri sistemati dal gel, con un taglio e una riga laterale che gli danno un'aria da vero duro. Ed è alto, maledettamente alto e muscoloso.
Rimango a guardarlo quando poco dopo si bagna le labbra con la punta della lingua e solleva un sopracciglio per esaminarmi in silenzio.
Il mio cuore inevitabilmente perde un battito.
"Oh.. io.." Ho la voce rotta dal pianto. Non so che cosa dire ma so solo che sto ancora tremando.
Se non ci fosse stato lui la serata si sarebbe trasformata in una vera tragedia.
Lo osservo e penso che sia davvero gigante  è spaventoso confronto ad Erik.
E anche molto bello.
Non so per quanto tempo io rimanga impalata, ma dopo un po' il mio corpo smette di tremare finalmente.
Non ho mai visto un uomo picchiare con una rabbia come la sua.
Sembrava un animale.
"Era il mio ex fidanzato." Abbasso lo sguardo verso le sue scarpe che scopro essere di marca, mentre tiro su con il naso.
_
Deian è un po' come se fosse il mio guerriero in questa vita scontrosa; la mia medicina in una vita dolorosa.
Abbiamo faticato e camminato a passi molto lenti ma adesso svegliarmi al suo fianco e con la testa poggiata contro il suo petto muscoloso che si muove a ritmo dei respiri, non mi sembra reale.
Stamattina siamo andati a vedere l'alba, è stato uno spettacolo meraviglioso, e abbiamo fatto l'amore sopra una barca proprio nel bel mezzo del mare.
"Vuoi continuare a fissarmi ancora per molto?" Un tocco delicato mi porta ad aprire immediatamente gli occhi.

Deian:
Le sue labbra sono qualcosa di paradisiaco, non riesco mai a contenermi e la divoro trascinandola sul mio corpo con poca fatica.
Successivamente il pigiama che indossa si solleva e scopre le sue cosce lisce.
Mi piace vedere le sue guance tingersi di rosso quando la mia erezione preme contro la sua intimità.
Nonostante sia passato un po' di tempo da quando abbiamo rapporti, lei non cambierà mai sotto alcuni punti di vista.
E io nemmeno.
L'ho presa stamattina, ieri notte e anche in questo momento perché non ne avrò mai abbastanza del suo corpo, nemmeno quando sarà al nono mese di gravidanza con i piedi gonfi.
"Ammetti che mi stai immaginando ancora con quel costume striminzito." Dice alludendo al bikini blu elettrico che indossava stamattina e una scarica di adrenalina mi percorre la spina dorsale.
Le stava da Dio, Cristo.
"Ti stai prendendo gioco di me?" Dei denti affilati pizzicano il suo collo, mordicchiandolo mentre Talìa sfoggia una delle sue risate più sincere.
Il secondo dopo spingo di nuovo la lingua nella sua bocca mandando le mani sotto il pigiama di seta, quando mi accorgo che non indossa la biancheria intima emetto un verso di approvazione e striscio il suo sedere sul mio fallo.
"Deian.." Boccheggia con quest'aria da selvaggia che mi manda fuori di testa.
Sembra dominante.
Ha una treccia alta che immediatamente disfo quando le mie dita raggiungono la sua chioma morbida, ma per lei niente di tutto ciò ha importanza in questo momento.
Semplicemente mi artiglia il bacino.
Sfioro allora il suo centro per stuzzicarla e lei si morde il labbro, inarcando la schiena.
Mi fissa con gli occhi che sono semi-ubriachi, e poi sorride.
"Ti amo.." Sibila facendomi battere forte il cuore.
Quel cuore che fino a poco tempo fa era congelato e probabilmente irraggiungibile.
Afferro i suoi fianchi tondeggianti e nel giro di un secondo ribalto la situazione facendola sdraiare sotto il mio corpo.
Con lentezza le spalanco le gambe, poso la bocca sul suo ventre per poi calare lentamente fino all'interno coscia e lasciare una lunga scia di saliva.
Talìa è così liscia e tonica che sembrerebbe una modella. Ha questo corpo stupendo che farebbe impazzire chiunque.
"Ti amo anche io." Soffio in mezzo alle sue gambe sentendola fremere per me.
Quando passo un dito in mezzo alle sue pieghe la scopro bagnata fradicia.
La guardo in faccia, catalogando ogni dettaglio, e con il dito raccolgo un po' dei suoi umori.
"Deian non torturarmi.." Ansima sfacciatamente con il respiro agitato.
Senza farmelo ripetere premo la lingua in quel punto preciso, giocando e torturandola con il piercing.
La sento scattare per la sensazione improvvisa.
"Deian è.. bellissimo.." Spalanca la bocca strizzando gli occhi.
Le sue dita raggiungono subito i miei capelli, che tira leggermente intanto che inarca il corpo per me.
Sembra una Dea del sesso.
Continuo a leccarla e a guardarla soffrire quando le succhio il clitoride, sputando poi il suo dolce sapore su quest'ultimo.
Quando sento che sta per avvicinarsi all'orgasmo e dopo aver visto l'eccitazione massima sul suo viso mi sollevo dal suo corpo, leccando le labbra piene dei suoi umori per baciarla nuovamente senza pensarci due volte.
Questa volta è un bacio violento e pieno di passione perché sto impazzendo.
Le nostre lingue schioccano rompendo il silenzio.
Mi scopo la sua bocca e calo le mutande per poi sbarazzarmene del tutto.
E quando premo la mia erezione contro il suo ventre la sento già agitarsi spasmodicamente.
Mi muovo fuori da lei, toccandomi sotto il suo sguardo mentre le stringo la natica con l'altra mano libera.
La respiro, mentre lei avvinghia le gambe intorno al mio bacino.
I suoi occhi sereni e scuri, la sua sincerità brutale,  tutto mi manda fuori controllo.
Afferro in mano la mia erezione dura come una pietra e la posiziono alla sua entrata facendola scivolare su e giù, in modo che la mia bambola dell'inferno senta al meglio la punta calda.
Ci guardiamo negli occhi e mi sciolgo per lei quando la pressione si accumula dentro di me.
È diversa da quando l'ho presa la prima volta, adesso è più donna, con le sue forme non troppo prosperose mi sta quasi facendo scoppiare di piacere.
Le sue mani d'un tratto finiscono sul mio petto, traccia alcune linee dei miei tatuaggi mentre mi spingo lentamente dentro di lei con micro spinte.
Poi arretro con il bacino. Mi fermo come se fossi ubriaco e la bocca della mia Talìa si schiude.
Accarezzo dolcemente i suoi fianchi.
"Dimmi che mi apparterrai per sempre." Siamo entrambe storditi, ma anche abbastanza lucidi per capire che si tratta di una domanda retorica alla quale c'è una sola risposta.
"Sempre, per sempre tua Deian." Schiaccio il bacino e irrompo nel suo corpo.
Ed ecco che la sua carne bollente si stringe intorno al mio fallo, stritolandomelo in un respiro soffocato.
Lei incastra il suo viso nell'incavo del mio collo.
Prendo a spingere con movimenti veloci e sempre più forti. Ho il pieno controllo della situazione in questo momento.
Funziona che lei grida e io le mostro la mia approvazione contro il suo seno.
Esco e affondo dentro di lei facendola rimbalzare sotto di me, lasciando che i nostri corpi madidi di sudore si uniscano senza pietà.
So che è esausta ma dovrà sempre soddisfare i miei bisogni. La scoperò ogni volta che ne avrò voglia e lei lo sa.
È un piacere intenso stare dentro di lei. Quasi irreale.
"Ti fa male?" Chiedo mentre afferro le sue gambe per portarle sulle mie spalle.
"Sono indolenzita." Lei serra le labbra guardandomi un tantino turbata.
La bacio di nuovo con passione, riprendendo il nostro rapporto in questa posizione che a quanto pare le piace eccome.
Boccheggia e urla strizzando gli occhi.
Io non aggiungo una solo parola ed esco e rientro dal suo corpo velocemente, senza perdermi alcun dettaglio del mio uccello che le allarga il centro più e più volte.
Vorrei urlarle di succhiarmi il cazzo. Di lasciare che mi svuoti nella sua bocca e che mi scopi ogni parte di lei, ma non posso farlo.
Con Talìa non riesco proprio, quindi non mi resta che immaginarlo.
Poco dopo sento già i brividi dell'orgasmo trapassarmi la spina dorsale.
Lei spalanca la bocca, il suo corpo trema del tutto e urla il mio nome.
La tensione erotica cresce sempre di più.
Le mordo il seno, succhiandole i capezzoli per sentirla gridare più forte di scoparla e di non fermarmi.
"Oddio.. continua! Deian!" Tira la testa all'indietro per poi lasciarsi andare e venire successivamente intorno al mio pene.
Anche la mia resistenza si affievolisce a lungo andare e qualche istante dopo sto già schizzando il mio seme nel suo corpo ancora agitato.
Le tengo le gambe aperte.
Mordo con forza il suo labbro e lei infilza le unghie nella mia pelle per trattenere il dolore.
Il silenzio cala tra di noi.
"Adesso mi chiederai ancora se ti appartengo?"

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