-Capitolo 31-

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E rieccomi tornata amici di wattpad❤️ ammetto di essere molto emozionata ma ci tenevo a spendere giusto due parole per tutti voi.
Grazie per chi mi è stato vicino in questo momento triste della mia vita, grazie per l'incoraggiamento che mi avete dato anche solo con dei brevi messaggi e grazie per esservi interessati tanto della mia salute.
Sono contenta e fiera di esservi entrata nel cuore (per quel poco che ci conosciamo), questo davvero mi ha sollevato molto il morale.
Adesso sto bene, posso dire di aver superato anche questa situazione e prometto che non mi lascerò più abbattere da niente e nessuno al mondo.
Sono tornata più carica di prima amici💪🏻  ammetto che mi siete mancati tanto, soprattutto il nostro Deian e la nostra Talìa.
Loro si che sono parte di noi ormaiii!
Sappiate solo che la vostra scrittrice del cuore non potrebbe mai abbandonarvi, sopratutto in un percorso tanto intenso e pieno di emozioni come questo.❤️
Grazie ancora a tutti e buona lettura!

❤️Grazie ancora a tutti e buona lettura!

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Talìa:
È trascorso un giorno. Un fottuto giorno in cui non ho notizie di Erik, né di Deian.
Non so che fine possano aver fatto quei due, ma temo davvero che questa volta Erik sia passato a miglior vita.
Non riesco a non pensare a una soluzione diversa per il semplice fatto che la mia mente ora è completamente annebbiata da tutto questo susseguirsi di incidenti.
E adesso mi ritrovo rinchiusa in questa camera da letto senza il benché minimo contatto con il mondo esterno. Gli uomini di Deian mi hanno fatto questo.
È tutta colpa sua.
Come può farmi questo? Come può permettersi di trattarmi in questo modo? Come un cane rinchiuso in una gabbia.
Deian non ha alcun diritto di comandare sulla vita delle altre persone.
Mi accorgo malapena di essermi addormentata per un po', forse per il digiuno o per la stanchezza, l'unica cosa di cui sono certa è che intorno a me tutto è confuso quando mi sveglio.
Il senso di affaticamento è sparito, ma non il dolore.
Quello credo che mi accompagnerà per sempre.
Trascorrono altre ore, ore nella quale sento solo dei passi leggeri muoversi dall'altra parte della porta, sono a casa di Deian.
Potrei tranquillamente calarmi dalla finestra, anche se al 90% mi fratturerei qualche osso.
Sto realmente impazzendo, non so più che cosa fare.
"Fatemi uscire! Basta!" Credo di star avendo un esaurimento nervoso, lo penso davvero quando batto l'ennesimo pugno contro la porta d'oro, perché tutti in questa casa fanno finta di non sentirmi a quanto pare.
Ecco. Credo proprio che questa sia la goccia che abbia fatto traboccare il vaso.
Deian ha superato il mio limite, mi ha portata alla follia.
Per il più breve dei secondi riesco ad intravedere la mia figura attraverso lo specchio della stanza.
Il mio volto è impregnato di lacrime, scarno e pallido, la testa ancora confusa e gli abiti sgualciti dal modo in cui li tiro in preda alla rabbia. Il mio sorriso sul volto invece non è più pieno di bei ricordi, è contorto da queste persone che hanno cambiato irrevocabilmente la mia vita.
Non sono più la vecchia Talìa. Lo ero prima che avessi la possibilità di conoscere Deian.
Ormai è troppo tardi. Avrei dovuto stargli alla larga e niente sarebbe andato terribilmente storto..
Mio padre lo diceva sempre, avrei dovuto credere alle sue parole. No. Non lo penso sul serio.
Sbatto le palpebre e socchiudo gli occhi mentre lo immagino in questa stanza insieme alla mamma.
La mente mi sta ingannando, sono così stanca..
Una stupida ragazza, stanca.
Non sono più in me e qualche secondo dopo mi ritrovo al centro di una camera distrutta per colpa della rabbia che mi consuma da tempo ormai.
Getto in terra ogni possibile cianfrusaglia che mi capiti sotto tiro, grido disperata e piango tutto il mio dolore finché all'improvviso non sento la serratura della porta sbloccarsi con uno scatto.
E Fatima compare davanti ai miei occhi come il mio angelo custode.
Quasi stento a crederci.
"Talìa.." Sta piangendo.
Tra le mani invece mantiene due buste gialle che hanno tutta l'aria di essere gli esiti delle nostre analisi del sangue.
Perché in questo momento non me ne importa niente? Che cosa mi ha fatto questa gente? Mi hanno resa come loro. Senza emozioni.
Mentre rifletto riesco ad intravedere la luce del corridoio, la luce della libertà che mi intima ad abbandonare questa casa il prima possibile.
Non mi sembra reale, finalmente ho il via libera.
"Io.." Balbetta lei, sembra distrutta mentre avanza verso di me.
"Mio Dio.." Continua.
Ma tutto quello che riesco a fare è studiare mentalmente un piano di fuga per raggiungere i miei genitori. Se solo sapessi dove si trova la struttura dell'antimafia..
Si, devo andare da loro e una volta che li riavrò tra le mie braccia potremmo finalmente scappare lontano, insieme, lasciandoci alle spalle tutta questa merda.
"Talìa." Mi richiama Fatima facendomi sussultare con gli occhi sgranati.
"So che non avrei dovuto aprirti la porta, mi hanno detto di non farlo ma ecco.. questo è per te. Ci tenevo che avessi i risultati delle tue analisi." Posa delicatamente la busta sul comodino accanto la porta e dopodiché fa altri due passi verso di me.
Non mi fido di lei.
Non mi fido più di nessuno.
"Sei qua per Deian? Ti ha mandata lui, Mmh? Non è vero?!" Comincio ad urlare mentre Fatima scuote la testa cadendo in questo pianto disperato che mi fa accapponare la pelle.
Faccio un passo all'indietro mentre lei trascina le dita davanti agli occhi.
Cosa le succede?
Sembra avere una crisi quando sposta poi le mani intorno la gola.
"Talía.." Si dispera mentre le lacrime percorrono i tratti dolci del suo viso. Respira molto molto male.
"Eii.. perdonami. Scusa, sono solo.. nervosa." Vado verso di lei e le poso una mano sulla spalla intanto che si sfoga piangendo.
Oddio. Sono una persona terribile, adesso mi sento tremendamente in colpa e l'abbraccio pur non conoscendola.
"Che cosa succede Fatima?" Non capisco perché stia così male. Sembra disperata.
"Sono la sorella biologica di Deian.. io.. i-io sono una Scalise."

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