-Capitolo 45-

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Talìa:"Deian ma si può sapere dove mi stai portando?" Cerco di abbassare la bandana che mi copre gli occhi, prima di scoppiare a ridere per il modo in cui le sue dita cominciano a solleticare i miei fianchi

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Talìa:
"Deian ma si può sapere dove mi stai portando?" Cerco di abbassare la bandana che mi copre gli occhi, prima di scoppiare a ridere per il modo in cui le sue dita cominciano a solleticare i miei fianchi.
Abbiamo appena fatto l'amore sulla spiaggia ed è stato fantastico, ma sono ancora un tantino stordita.
"Stai tranquilla bionda, non voglio ucciderti." Il suo corpo è premuto contro il mio, lui mi regge e mi conduce nella giusta direzione finché d'un tratto non si blocca di colpo facendomi barcollare per il contatto con il suo petto possente.
Finalmente non devo più preoccuparmi di allontanarmi da lui. È strano, ma è così.
"Vuoi forse uccidermi?" Brontolo schiarendomi la voce ma questa volta non ricevo alcuna risposta da parte sua.
Segue una lunga pausa di silenzio prima che una vampata del suo profumo mi faccia capire di averlo ancora al fianco, poi la bandana mi viene rimossa dagli occhi e lentamente intravedo la luce del sole.
Sbatto le palpebre, mettendo a fuoco la vista.
Improvvisamente le figure delle mie migliori amiche compaiono difronte a me in carne e ossa. Mi guardano in modo strano, quasi come se fossero sotto effetto di qualche stupefacente per l'euforia che sprizzano da tutti i pori.
Santo cielo. Non posso crederci.
Le ragazze corrono verso di me e io sorrido.
"Sorpresa!"

Deian:
Mi trovo seduto in terrazza insieme ad Adrian con la vista che affaccia sul mare, stiamo facendo colazione e siamo soli. Stamattina le ragazze hanno deciso di andare sul lungo mare a passeggiare tra donne così noi né approfittiamo per riferirci le novità del momento.
"Nessuno dovrà sapere di Jonas. Per quanto Fatima sia in lite con lui è pur sempre suo fratello e sono stati legati in passato." Abbasso gli occhiali da sole sul naso per poi sbarazzarmi della canottiera e rimanere con il costume di marca.
"Non puoi nasconderle una cosa simile a lungo, prima o poi scoprirà che il suo gemello è morto."
"La mafia non ha pietà, e anche lei lo sa bene Adrian. Capirà." Finisco il caffè e mi accendo una sigaretta, afflosciandomi sulla sedia per rilassarmi.
Non mi importa che cazzo diranno se si tratta di compiere determinate azioni per la sicurezza della mia famiglia.
Jonas era una spina nel fianco che ho dovuto eliminare proprio come ho fatto con i serbi quando mi hanno attaccato nella mia città.
Mentre rifletto il mio sguardo ricade sulla chioma bionda che scopro essere sdraiata sul materasso, in mare.
Sta ridendo e scherzando con le sue amiche ed è bellissima con quel costume verde a due pezzi.
La mia Talìa. La amo alla follia.
E sono contento che le ragazze si siano riunite, almeno lei potrà trovare la serenità di cui ha bisogno e distrarsi.
Ultimamente i problemi si erano incollati a lei come zecche, e io sono stato quello più spiacevole.
Non me lo perdonerò mai. Mai.
Adesso ho soltanto intenzione di farle vivere una vita dignitosa.
La osservo mentre si accorge dei miei occhi su di lei. Pochi minuti dopo la ritrovo già alle mie spalle, ancora bagnata fradicia.
Posa le mani fredde sulle mie spalle abbronzate, per poi avvicinare la bocca all'orecchio e cominciare a stuzzicarmi.
Le dita pitturate lentamente raggiungono il petto e infine i miei addominali, eccitandomi come riesce a fare soltanto lei.
"Buongiorno amore. Come mai ho l'impressione che mi stessi spiando?" Sibila soffiando sulla mia pelle che si accappona.
Amore. Chi mai mi ha definito in questo modo?
Suona strano e nascondo il sorriso morendomi il labbro inferiore.
Sono sempre stato un essere immondo agli occhi di tutti.
"D'accordo, vi lascio soli sposini." Adrian alza le mani in segno di resa facendo ridacchiare Talìa che fa una smorfia.
Quando siamo soli ne approfitto per attirarla sulle mie gambe e lasciarle un bacio a stampo.
Ha le guance arrossate per via del sole ed è completamente naturale stamattina. La trovo ugualmente bellissima e glielo dico, mentre poso sul tavolo di legno il succo all'ananas che stava sorseggiando.
Adesso si, la vedo felice.
"Come state stamattina?" Indico il suo ventre sporgente che ogni giorno cresce sempre di più prima di posarci la mano sopra.
E un brivido trapassa la spina dorsale.
Ma come ho potuto?
Come ho potuto causarle tanto dolore?
Lei ha sempre voluto offrirmi un futuro migliore, una famiglia da proteggere e l'affetto che mi è negato sin da bambino. Mi odio per questo.
Lei e nostra figlia sono tutta la mia vita.
Io vivo per loro.
"Noi bene, tu piuttosto? Stanotte ti ho sentito parlare al telefono con Santo." Sposto lo sguardo alle sue spalle per poi sospirare.
Nel frattempo gioco con il laccio del suo costume.
"I soliti problemi. Adesso godiamoci l'ultimo giorno di vacanza." Il suo sguardo è subito nel mio e annuisce, ma so che non è del tutto convinta.
Oltre al fatto che è una donna estremamente brillante, ha imparato a conoscermi e sa che c'è qualcosa che non va.
Questa complicità, il fatto che lei capisca di avere individuato un discorso che non voglio aprire e che lo rispetti, non è cosa per tutti.
"A proposito di Santo.. io e lui.. ecco.. abbiamo discusso quando eri in prigione." Con il dito le sollevo il mento, accarezzando la pelle liscia e pulita per sentirla sotto i polpastrelli.
Lei sbatte le ciglia mordendosi l'interno della guancia.
"So già tutto. E avrete modo di parlare una volta tornati in Sicilia." Le dico.
"Anche tu e Fatima avrete bisogno di un confronto. Io so che tu conosci la verità per quanto riguarda quella storia dell'arresto e so che proprio per questo motivo a malapena le rivolgi la parola. Hai sempre saputo, sin dal primo momento che era stata lei a.." Il mio dito si posa velocemente sulle sue labbra, interrompendola prima che di avventare la bocca contro la sua e zittirla.
La divoro con tutta la voglia che ho di lei.
"Basta parlare del passato Talìa." Insieme abbiamo deciso di mettere da parte le seccature del passato e di rincominciare da capo una volta e per tutte. Dopotutto ci meritiamo un po' di pace.
Ci siamo fatti delle promesse per non soffrire più e anche per la serenità della bambina in arrivo.
Le cose sono cambiate.
E devono scorrere in questo modo per non riaprire vecchie ferite.
Un po' come se ci fossimo concessi una seconda possibilità di riviverci per la prima volta.
"Ti amo Deian.. ti amo così tanto." Sussurra la mia Talìa incastrando il volto nell'incavo del mio collo. Mi avvolge le braccia intorno al bacino e io ne approfitto per inalare il suo odore, stringendola di più contro di me.
Il cuore batte forte.
"Anche io ti amo Talìa. Ti amo come non ho mai amato nessuno al mondo e farò il possibile per rendere felice la nostra famiglia."
Con lei ho imparato ad amare, ho conosciuto dei lati nascosti di me che non credevo esistessero e i valori di una vera e propria donna al fianco.
Sembra così facile essere me stesso da quando lei è presente nella mia vita, da domandarmi perché ho desiderato di essere una persona diversa per tutto questo tempo. Dico sul serio.
È soltanto merito suo.
D'altronde la mia vita non vale un soldo senza di lei. Talìa è l'unica che è riuscita a dargli un senso.

Talìa:
Penso che il mare rappresenti una sorta
di costante nella mia vita.
Ricordo quando giocavo in riva travolta dal rumore delle onde, dalla spensieratezza di quegli anni felici.
Ricordo bene la noncuranza di tutto il resto, ricordo il non porsi mai problemi se non quello di scegliere il tipo di paletta da usare.
Ricordo le ore calde sotto l'ombrellone, quelle dannate ore dopo i pasti che mi costringevano a rimanere lì.
Sono passati anni e la spensieratezza è volata via,
ma è rimasto il rumore del mare che unisce passato presente e futuro.
Oggi, guardo il mare e riesco a sentirli gli schiamazzi di me e i miei amici passati che litigavano per chi dovesse salire sul materassino.
Oggi, guardo il mare e lo ringrazio per non avermi mai abbandonata.
Lo ringrazio perché in un mondo di incertezze
rimane lì e allo stesso tempo non è un attimo fermo. È un po' come la vita: anche sembrando statica continua ad andare.
E capisci di esistere quando inizia una tempesta, le onde si alzano, il cielo si scurisce e l'acqua si fa nera. Ma quando la tempesta cessa e quando torna la calma, quella calma, quella sensazione li di aver superato il temporale.
Lì ti senti vivo per davvero.
"Talìa? Ti stavo cercando dappertutto." È la voce di Dani, seguita da quella di Michelle.
Volto la testa, tornando alla realtà prima di vederle avanzare nella mia direzione, entrambe vestite di bianco come in programma per stasera.
Stiamo per andare ad una festa in città il cui tema è esattamente il bianco.
"Ei, va tutto bene?" Sembrano piuttosto euforiche di essere qui a l'Avana, ma so anche che non riescono ad ignorare la tensione che irradia i miei occhi adesso.
Annuisco semplicemente giocando con la sabbia che mi solletica il palmo della mano.
"A cosa pensi?" Mish poggia la testa sulla mia spalla prima che Dani faccia lo stesso ma sulle mie gambe.
Sospiro inclinando il capo verso la luna, facendo oscillare la coda lunga alle mie spalle.
Questo silenzio è devastante per la mia mente.
"Ai miei genitori e a cosa accadrà quando scopriranno tutta la verità." Sibilo chiudendo gli occhi.
Mi odieranno e profondamente anche.
"Sono i tuoi genitori Talìa.. ti capiranno." Dice Dani.
"No, mai. Voi non avete idea di quanto odino la malavita." Io sono il loro disonore, la vergogna della famiglia. So già che penseranno questo, prima ancora che parli con loro.
"Ormai sei intrappolata in una situazione impossibile. Ti sei innamorata di un boss della mafia e presto darai alla luce sua figlia. Non ti chiuderanno la porta in faccia vedrai. Sei la loro figlia, l'unica figlia che hanno."
Trascino una mano sul ventre e accarezzo il mio tesoro più grande.
"Ho paura." Entrambe adesso mi guardano con un'espressione compassionevole.
"Ascolta Talía, Deian è leggermente psicopatico e.. mmh.. qualche volta anche serial killer, ma credimi quando dico che a prima vista chiunque supporrebbe che muore per te e che farebbe di tutto per proteggerti.
Tu sei il suo punto debole, la sua eccezione.
La vostra storia d'amore è leggenda cazzo, ci pensi? Nessuno avrebbe scommesso un soldo su di voi." Le lascio un pizzicotto sul braccio prima di scuotere la testa in modo divertito.
"Lui non è come pensate. Non lo conoscete." Dico continuando ad osservare le onde del mare.
"Ma avete ragione. Morirebbe pur di proteggermi. E io farei lo stesso per lui." Adesso anche io faccio parte di questo sistema, di questa famiglia.
Sto per addentrarmi nella vita di una delle più grandi organizzazioni criminali del mio paese.
Molto presto anche io sarò uno di loro.

Amici eccomi di nuovo qui con un nuovo capitoloooo!Manca pochissimo alla fine e io mi sento già male all'idea di dover salutare i nostri protagonisti

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Amici eccomi di nuovo qui con un nuovo capitoloooo!
Manca pochissimo alla fine e io mi sento già male all'idea di dover salutare i nostri protagonisti..😭❤️

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