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Avanzo ancora di qualche passo e arrivo a casa, prendo le chiavi dalla tasca dello zaino e apro la porta. Non sembra che mio padre sia in casa, non ho visto la macchina e c'è silenzio totale, meglio così. Vedo che ci sono dei sacchetti gialli sul tavolo, deve aver fatto la spesa. L'unica cosa che voglio adesso, è togliermi questa aranciata schifosa e appiccicosa dal corpo. Salgo le scale e metto lo zaino in camera mia appoggiato al muro, prendo dell'intimo pulito e due asciugamani per poi andare in bagno. I vestiti sono tutti macchiati di aranciata e puzzano, credo di bagnato. Che schifo. A pensare a Becka mi viene voglia di spaccarle la testa per terra. Che cosa vuole da me? Non mi sembra di aver detto chissà che cosa a Louis per allarmarla così tanto. È solo un'insicura e di questo ne sono certa, non so se sta con il moro, a questo punto credo di si, ma se minaccia tutte le ragazze che gli rivolgono la parola, sicuramente ha solo paura di non essere abbastanza e che glielo portino via. Io sicuramente sono l'ultima persona che può dire una cosa simile. Quando c'era Jake avevo paura anche io che me lo portassero via, ma io stavo zitta e piangevo ogni tanto.
Mi spoglio ed entro in doccia. Strofino i capelli fino allo sfinimento, mi sembra che l'aranciata sia sempre sulla mia testa e che non venga mai via. Quando ho finito esco e mi rivesto con dei leggins grigi e una maglietta a maniche lunghe. Poi però torno in bagno e prendo la lametta. La passo sul polso un paio di volte e mi sento meglio guardando quel rosso tenue scivolare lungo il palmo della mano facendomi un leggero solletico e cadere nel lavandino bianco, il contrasto tra i due colori sta bene. Apro l'acqua e lavo via le gocce rossastre. Lascio le maniche sollevate per non sporcarle e aspettando che secchi il sangue. Vado nella mia stanza e mi chiudo dentro, prendo un foglio bianco e comincio a scrivere

Caro Jake,
oggi è stato il mio primo giorno nella nuova scuola. Non poteva andare peggio. Ho conosciuto due ragazzi più una stronza. Uno solo su tre si è dimostrato gentile nei miei confronti. Il primo si chiama Harry, Harry Styles. Mi fa paura davvero. Mi ha fatto un gran male ai polsi e in un certo senso mi ha minacciata, mi ha ricordato tanto papà. Poi ho conosciuto Louis Tomlinson a lezione di matematica. Lui è stato gentile e ha detto che per qualsiasi cosa posso chiedere aiuto a lui. Infine c'è la stronza, Becka. È una rossa, vanitosa che mi ha presa di mira e, a pelle, non è una che si stanca facilmente delle cose. Dovrei essere a scuola adesso, ma mi ha umiliata senza pietà a durante l'intervallo e sono scappata via. È li che è arrivato Harry. Sembrava un'altra persona, è stato...gentile. Mi ha portato lo zaino che avevo lasciato in mensa più il sandwich che avevo comprato e mi ha detto che sembravo un panda a causa del trucco colato, mi sono sentita uno schifo a farmi vedere in quella condizione da lui. È da tanto che piangevo fuori dalle mura protettive della mia stanza ed è stato devastante, mi sono sentita totalmente indifesa, specialmente quando è arrivato il riccio. Poi Harry mi ha aiutato a pulire il nero dal viso. Mi ha anche accompagnato a casa e senza neanche chiedermi se a me stava bene ha salvato il suo numero sul mio telefono e si è fatto uno squillo per salvare il mio. Ha detto che gli piace la musica che ascolto. Mi piacciono i suoi occhi, sono verdi come non li avevo mai visti, due pozzi color smeraldo. Ha anche le fossette, le avevi anche tu. Questo mi ha fatto male, per un secondo mi è sembrato di parlare con te, ma solo per un secondo davvero, o forse di meno. Non sei come lui, tu non mi facevi male, lui si. Adesso vado a guardare gli appunti di matematica, devo rimettermi in pari con il programma il prima possibile. Mi manchi tanto J
Tua, sempre, Holly

Dopo aver scritto queste righe piego il foglio e lo metto insieme agli altri. Mi siedo sul letto a gambe incrociate e mi metto a rileggere gli appunti presi in quelle tre ore. Non ci capisco niente. Forse potrei chiedere a Lou di darmi una mano a studiare...o forse no, non voglio dargli fastidio. Sicuramente è stato carino solo per cortesia. Non passano dieci minuti che il mio cellulare vibra sul letto facendomi sobbalzare leggermente. Lo schermo si illumina segno che è arrivato un messaggio. Okay, è un po' strano, ma chi è?

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