-Mi spieghi che cazzo fai a casa mia?!- è vicino, troppo vicino. I suoi smeraldi bruciano nei miei occhi e sento le mie ginocchia tremare, ma di certo non è per il freddo. Ha uno strano volto, ha profonde occhiaie violacee-Devi ascoltarmi piccola, per favore- ringhio -Non hai più il permesso di chiamarmi in quel modo Harry- sbuffa. Ho bisogno di lui, delle sue labbra così carnose e rosse, se la sua bocca potesse parlare da sola direbbe "toccami, mordimi, fallo, bacimi". -Okay...Holly ti prego, ti sto pregando. Lasciami spiegare. Ricordi l'Harry che hai conosciuto il tuo primo giorno di scuola? Prima c'era solo quello. Adesso no e non me lo spiego ma...non so perchè voglio così tanto il tuo perdono Hol, forse perchè non dormo da quattro giorni, ho il tuo viso incastrato negli occhi e non pensavo altro che a cosa avrei potuto dirti per convincerti a parlare con me. Non basterà un "mi dispiace", ne sono consapevole, per questo farò una cosa che non ho mai fatto con nessuno tranne te e Louis. Dammi cinque minuti Hol- ecco perchè le occhiaie. Mi sento molliccia, come se fossi appena svenuta e risvegliata. Mi guarda con quegli occhi e sembra davvero sincero. Non ci riesco a mandarlo via. Non posso. -Ti prego- ripete senza smettere di guardarmi negli.occhi -Quattro. Quattro minuti- so che non reggerò ancora molto, quindi dopo aver visto un accenno di sorriso alle mie parole lo sorpasso e vado nella mia stanza sentendo la sua prensenza alle mie spalle. Mi siedo sul letto e cerco in tutti i modi di evitare il suo sguardo. -Ehm...okay, io...- sta...balbettando? Che deve dirmi di così importante? Qualsiasi cosa sia non so se sarà abbastanza per perdonargliela, ma in ogni caso non so se riuscirò a resistergli ancora
Harry's pov
Comincio a balbettare insicuro e cerco di non guardare la sua bellezza. Siede a gambe incrociate sul letto e guarda per terra. Giurerei di vedere una lacrima nel suo occhio destro e sta cercando di non darla vinta a quella gocciolina salata. -I quattro minuti sono già partiti...- dice lei. Vederla così fredda mi ferisce più di un colpo di pistola. -Si s-scusa...okay, adesso inizio...
Ti ricordi quando mi hai chiesto dov'erano mia mamma e mia sorella? Beh...la verità è che non lo so. Loro non ci sono anche se credo che tu l'avessi già capito. Quando ero bambino eravamo una bella famiglia, eravamo Gemma, mia sorella maggiore, Anne, mia madre e poi c'era anche mio padre. Mamma era incinta da qualche mese quando per un tentativo di rapina è stata picchiata e ha perso il bambino. Era distrutta, lo eravamo tutti. È stato li che papà ha iniziato a cambiare. Ero piccolo quando ho sentito un grido dal piano inferiore. Scendendo vidi papà picchiare la mamma, non si trattava di una sberla o di una tirata di capelli, la stava massacrando. Ricordo ancora le sue parole "se sei una puttana ti tratterò come tale, stronza, assassina, hai ucciso mio figlio". Gemma era fuori e rientrò proprio in quel momento. Corse da me e mi portò nella mia stanza e mi chiuse dentro per poi tornare al piano di sotto, non prima di avermi costretto a tenere le cuffie con la musica. Mi addormentai piangendo e il mattino dopo anche Gemma aveva dei lividi sul volto. Passò del tempo e papà continuava a picchiare mamma e alla sera la portava non so dove e tornava a casa solo lui. Poi usciva, verso la 1.00 del mattino e quando tornava c'era anche mamma. Da quella volta Gemma restava sempre con me e cantavamo insieme per coprire le urla che si sentivano ogni tanto. Era terrorizzata quanto me. Scoprii tempo dopo che papà la costringeva a prostituirsi. Ripeteva sempre "Sei una puttana ed è così che ti tratterò"- sento le lacrime bruciarmi negli occhi ma non posso piangere davanti a Holly. Alzo lo sguardo sulla ragazza davanti a me. Ha la bocca spalancata e un'espressione di terrore sul viso -Harry io...-,-Una sera quando papà e mamma tornarono a casa papà prese a picchiarla davvero tanto. Mi sono messo in mezzo, avrò avuto quattordici anni. Ho dato un pugno a papà e gli ho fatto sanguinare il naso ma le ho prese anche io e sono svenuto. Quando ho aperto gli occhi papà era a cavalcioni sulla mamma con un coltello in mano e stava per ucciderla. Grazie a dio Gemma aveva chiamato la polizia e hanno arresato papà. È ancora in prigione- aspetto una reazione da parte sua ma...non arriva -Holly scusa per quello che ho fatto. Se ho imparato qualcosa da mio padre è stato picchiare le persone. Non ho mai picchiato le ragazze dopo quello che ho vissuto ma a volte ho degli scatti d'ira e non capisco più niente. Quando mio padre fu arrestato giurò che avrebbe trovato me e Gemma e ci avrebbe uccisi. Per questo mamma ci ha mandati via, separati. Per tenerci al sicuro. Ti chiedo solo di perdonarmi perch...- non mi sarei mai aspettato di sentire le sue braccia intorno al mio collo e il suo corpo appoggiato al mio per stringermi in un abbraccio urgentemente sincero -Non posso perderti Holly- continuo accarezzandole i capelli mentre ricambio l'abbraccio -Ho bisogno di te- cerco di trattenere le lacrime in tutti i modi mentre lei scoglie l'abbraccio -Mi dispiace Harry, per tutto quello che hai passato. Grazie per avermi raccontato di te. Sono qui Harry, ci sono se hai bisogno- sorrido malinconicamente e sento la mia guancia bagnarsi. Il suo morbido palmo la asciuga. -Quindi.sono perdonato?- sorride timida abbassando lo sguardo. Mi fa girare la testa. Annuisce -Grazie Holly-,-Piccola...grazie piccola- un ampio sorriso si fa spazio sul mio volto e la prendo tra le mie braccia. Quanto vorrei baciarla...
Holly's pov
La sua storia è incredibile. È orribile. Quello che ha fatto suo padre è imperdonabile ma questo spiega molte cose. I suoi attacchi di rabbia, il modo in cui ha aggredito Louis e Luke. Non so perchè abbia scelto me per raccontarmi la sua vita, di certo non avrei mai pensato a una cosa simile. -Andiamo- prendo il riccio per mano e mi alzo dal letto trascinandolo con me. -Holly...- si ferma e di riflesso ferma me -davvero, scusami- senza fire niente riformo un abbraccio -Ho bisogno di te Harry e tu ne hai di me. Non parliamone più- dico contro il suo petto e scendiamo in salotto. -Che facciamo?- chiedo cercando di alleggerire la tensione - Tu fa quello che vuoi, io passo la giornata a guardarti- sorride e io divento rossa come un pomodoro -Scemo- abbasso lo sguardo buttandomi sul divano a pancia in su. -Dico davvero- ride e io rido comprendomi il viso. Sobbalzo quando sento il suo corpo posarsi delicatamente sul mio. Il mio cuore accellera e scopro la faccia per guardarlo. Siamo a pochi centimetri con il viso e mi sfiora il naso con il suo. Sembriamo due pezzi di un puzzle, perfettamente incastrati. Le sue gambe sulle mie, la sua pancia contro la mia, il suo petto si alza e si abbassa con il mio. Prima sorrideva ma adesso è serio, il suo respiro si confonde con il mio. -Hol...- sta avvicinando ancora di più il viso. Abbasso lo sguardo sulle sue labbra. Sono quasi...sulle mie -Sei bellissima piccola...- volto di scatto il viso verso destra quando mi rendo conto di quello che sta succedendo. -Harry...- lo sento sospirare e piano, piano il suo peso sparisce dal mio corpo -Okay, ho capito tu...niente- Si alza dal divano e io resto in silenzio. Quanto avrei voluto baciarlo, lo avrei voluto così tanto...
Harry's pov
Pensavo davvero che sarei riuscito a baciarla. Non ho mai desiderato così tanto delle labbra in vita mia. Non era come le altre volte, che baciavo una ragazza velocemente e in modo squallido per poi arrivare a scoparle, non voglio questo. Le avrei dato un bacio dolce, avrei assaggiato le sue labbra come se fossero state un dolce delicato. Le avrei fatto capire tutto quello che provo davvero, le avrei fatto capire quanto è speciale. Ma lei non lo vuole e io ho freinteso tutto. Per lei sono solo un amico e io mi sono immaginato tutto. Speravo davvero non fosse così, ma preferisco esserle semplicemente amico piuttosto che starle lontano. -Vuoi mangiare qualcosa? Posso cucinare io... me la cavo bene!- annuisce timidamente e io mi dirigo in cucina. -Quando torna tuo padre?- chiedo quando mi raggiunge -Tra poco meno di due settimane...è via per lavoro- annuisco -Harry...puoi femarti qui stanotte e...- alzo lo sguardo su di lei, trema leggermente. Per questo mi avvicino a lei e la avvolgo nelle mie braccia e sembra calmarsi -Grazie- sa che l'ho fatto per questo. -E? Stavi dicendo...- sospira e si libera dalla mia presa. -Ti chiedo una cosa Harry, se dovessi andare in crisi... ti prego, aiutami, non lasciare che lo faccia- le sollevo il viso -Puoi starne certa. Resterò con te- annuisce e io sono felice
Holly's pov
La giornata è passata in fretta. Harry che tanto si vantava di saper cucinare ha fatto una pasta di merda. Forse il solletico da parte mia ha contrubuito a sbagliare la quantità di sale e il mio irritarlo con "ho fame, ho fame, ho fame" l'ha fatto sclerare togliendo troppo presto la pentola dai fornelli. Solo dettagli...alla fine abbiamo buttato la pasta e ordinato la pizza. Il pomeriggio l'abbimo passato sul divano a guardare la tv, niente film horror per fortuna mia.
Sono seduta sul tavolo della cucina e Harry ha voluto rifare la pasta per dimostrarmi il suo naturale talento da cuoco ma stavolta con successo. -Me la dai una coperta?- dice mettendosi davanti a me e poggiando le mani sulle mie ginocchia nude. Ho indossato un paio di pantaloncini nel pomeriggio, la temperatura si è decisamente alzata. Rabbrividisco a quel contatto. Dormirà sul divano. E se...no, io non...posso chiedergli di dormire con me insomma...è troppo strano! -Dormi sul divano? Se vuoi...puoi, insomma do-dormire nel letto...- sono sicura di essere avvampata e lui sorride. -Non preoccuparti piccola puzzola, va bene il divano- mettendomi a ridere alzo le braccia gli sfilo la spessa fascia verde che ha tra i capelli e la faccio scivolare tra i miei. -Ehi! La mia fascia non la tocca nessuno!- rido ancora -Daii regalamela!- spalanca la bocca -Niente da fare! La mia fascia è mia e solo mia!- ridendo me la sfila e la risistema fra i ricci ribelli. Mi strappa un bacio sulla guancia e io scendo dal tavolo, apro un cassetto sotto la tv e ne ricavo una coperta pesante. -Sai...non posso darti una maglietta come fai tu, non credo ti starebbe- sorride -metterebbe in risalto il mio fisico da urlo- dice facendo finta di atteggiarsi. Io sorrido dandogli un piccolo pugno sulla leggera tartaruga -Si certo...- ride e mi volto verso il divano appoggiando la coperta. Mi abbraccia da dietro con le forti braccia e rabbrividisco pensando che l'ultimo che mi ha afferrato così, è stato Louis. Sento il suo respiro vicino al mio orecchio e vado in estasi quando parla con voce roca -Grazie piccola- mi volto trovandomi pericolosamente vicino a lui, ma non voglio allontanarmi -No Harry, grazie a te- sorride e mi lascia. Chiudo con un "notte" ricambiato e vado in camera mia.
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Emeralds.
FanfictionI suoi occhi sono diversi, non c'è rabbia, neanche testardaggine, credo...solo sincerità -Se ti dicessi che ti amo? - Lo fisso un momento negli occhi, non può averlo detto -Ti direi che sei pazzo -,- Forse, ma la normalità è una cosa superata in que...