Harry's pov
Quando ha pronunciato quel "ma" è stato peggio che ricevere una fucilata. Sono un idiota. Non potevo pensare che sarebbe stato tutto uguale a prima. Però lei non è cambiata. Era quello che temevo di più, che quello che ha passato a causa mia la cambiasse. Ma non è successo. È ancora la mia piccola. Non ama Liam. Si vede da un chilometro di distanza. È solo un riparo. Non vuole soffrire ancora, la conosco troppo. Devo farle capire che sono tornato per restare e che può di nuovo fidarsi di me. Fermo la macchina davanti a casa sua e scende senza una parola. Anche il silenzio va bene, ho solo bisogno di restarle accanto. Io resto in macchina. Non so se... vuole che io entri. È buffo. Una volta in questo edificio mi sentivo bene come a casa mia. Si abbassa e picchia sul finestrino che abbasso schiacciando il pulsante -Non entri?- scrollo le spalle -Se vuoi si-,-Certo! Non è che aspetti in macchina!- sorrido e scendo dalla macchina.
Entriamo in casa e mi guardo intorno -C'è tuo padre?- abbassa lo sguardo e scuote la testa. Qualcosa la fa star male -No... l'ultima volta che ho sentito parlare di lui è stato quando... quando mi hanno...-,-Ho capito cosa vuoi dire. Vai avanti- chissà che cosa prova a parlarne. Deve essere orribile per lei. Deve sentirsi umiliata come donna. Se scopro chi è stato a farle del male lo uccido con le mie mani. -...Okay... è venuto in ospedale a firmare delle carte, ha detto a Liam di dirmi che andava via a tempo indeterminato per lavoro. Non lo vedo o lo sento da quel giorno...-,-Mi dispiace Hol- annuisce. Vorrei chiamarla piccola. Lo so che è una cosa che ha sempre adorato. Ma non posso. Lei non sta con me. Mi avvicino e mettendo un dito sotto il suo mento le faccio alzare lo sguardo. I suoi occhi... mio dio... non pensavo potessero essere più belli di quando sono andato via -Non sei da sola. Anche se tuo padre non c'è. Non è la stessa cosa ma...- senza lasciarmi finire di parlare allaccia le braccia al mio corpo. La sua testa sotto la mia. La stringo forte. Quanto mi è mancata. L'ultima volta che l'ho vista ha perso conoscenza ed era molto poco cosciente. E adesso è qui, tra le mie braccia. E la amo. Le sfrego le mani sulla schiena per rassicurarla. La sento rabbrividire leggermente. Rabbrividisce come un tempo, quando la baciavo o semplicemente la toccavo. Non è cambiato niente. -Grazie di essere tornato Harry- gli lascio un bacio sulla testa -Sono io a ringraziare te per avermi perdonato- scioglie l'abbraccio e mi osserva. Sorrido e lo sguardo mi ricade sulle sue labbra -Dai, vai a fare una doccia calda. Ti farà bene- sorride ma poi ritorna subito seria. Apre la bocca per parlare ma so già quello che vuole dire -Io ti aspetto qui Holly. Non vado più via. Promesso- annuisce e la guardo salire le scale. È bellissima.
Mi siedo sul divano dove ho dormito fin troppe volte e ascolto l'acqua della doccia scorrere. Intanto che è in bagno salgo le scale. La porta della sua stanza è aperta. Entro ed è tutto esattamente come lo ricordavo. Anche la luce. C'è il letto disfatto, le tapparelle aperte. La scrivania con appoggiati sopra dei fogli senza scritte. Chissà se scrive ancora a Jake. Sento l'acqua della doccia chiudersi e dopo qualche secondo la porta aprirsi. Holly spunta nella stanza con un asciugamano bianco avvolto intorno al corpo, i capelli bagnati e annodati sistemati in qualche modo. Sobbalza leggermente quando si accorge di me -Scusa... pensavo ci mettessi di più. Torno di sotto- faccio per uscire dalla porta ma mi ferma -Harry... non trattarmi come se non fosse mai successo niente. È la cosa peggiore che puoi fare- non esco più dalla stanza mentre lei si volta e prende dal cassetto dell'armadio l'intimo pulito. Vuole il solito Harry? -Il tuo sedere è bello come quando me ne sono andato- si volta con la bocca spalancata -fanculo riccio- scoppio a ridere. È l'unica che mi chiama riccio. Lo sguardo mi ricade ancora sulle sue labbra. Mi mancano troppo. -Che cosa mi metto?- chiede -è indifferente. Tanto stai bene con tutto...- sorride timidamente e del rossore cresce sulle sue guance. Guardarla con indosso solo un asciugamano bianco che la copre proprio fino a appena sotto il sedere non fa bene al mio autocontrollo. Dopo aver preso dei jeans neri e una maglietta con le maniche lunghe, prende l'intimo nero che aveva appoggiato sul letto e torna in bagno. Rispunta dopo qualche minuto vestita... comincio a calmarmi. Prende una busta trasparente con dei trucchi all'interno e ritorna ancora in bagno -asciugo i capelli- dice prima di scomparire. Mi alzo dal letto e la seguo -Posso asciugarli io?- mi guarda un po' sorpresa ma poi annuisce sorridendo. Mi siedo sul water e lei si sistema tra le mie gambe seduta per terra dandomi le spalle. Accendo il phone e lo punto verso la testa bionda. Passo le mani tra i capelli e poterli sentire ancora è un sogno. Credevo che non mi avrebbe mai perdonato. Io non lo avrei fatto. Appoggia la testa al mio ginocchio e mi sento bene. Essere tornato fa ancora in modo che io debba occuparmi di lei e forse, ha ancora bisogno di me.
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Emeralds.
FanfictionI suoi occhi sono diversi, non c'è rabbia, neanche testardaggine, credo...solo sincerità -Se ti dicessi che ti amo? - Lo fisso un momento negli occhi, non può averlo detto -Ti direi che sei pazzo -,- Forse, ma la normalità è una cosa superata in que...