Liam
Finalmente posso uscire da scuola, quando hanno detto quello che era successo e che ci avrebbero tenuti li per i controlli, mi è salito il sangue al cervello. Devo andare da Holly, ha bisogno di me. Quello che è successo è una catastrofe, ma sicuramente c'è una spiegazione. Holly non è un'assassina -Liam! Fermati, aspetta!- la voce di Bea mi richiama e mi volto verso di lei -Bea sono di fretta, non ho visto Sarah- la sento battere i piedi per terra -Fermati ho detto!- mi blocco sbuffando e mi volto -Che cosa c'è?!-,-Voglio venire da Holly!- scuoto la testa -No Bea, ti prego, mi rallenti e basta. Appena saprò cosa è successo di porto da lei- Sanza aggiungere parola me ne vado, non ho tempo, lo so che è la sua migliore amica, ma adesso non m'importa. Entro velocemente in macchina e metto in moto verso la centrale di polizia. È lontana dal paese, appena fuori dal centro di Holmes Chapel. Spero solo che vada tutto per il meglio e che stia bene.
Parcheggio e cammino velocemente verso l'entrata. Mi dirigo verso il banco informazione, c'è la possibilità di parlare con qualcuno almeno, magari riesco a capire che cosa devo fare -Mi dica- dice cordialmente con una voce profonda -Salve, una ragazza è appena stata portata via da scuola, Holly Steven, è stata ... arrestata. Dove posso trovarla?- il poliziotto si rivolge al computer scuotendo il mouse ed attendo ansioso -È in questura signore, non può ancora vederla. Sarà interrogata e vedremo quello che è successo. Non può vederla, chi è lei?- Mi sento mancare il respiro -Come non posso vederla?! Ha bisogno di me! Non può affrontare tutto questo da sola! Non a fatto niente!- il poliziotto sbuffa, ho una gran voglia di urlare –Ripeto, chi è lei?- ci penso un secondo –Lei ... è mia sorella- annuisce –Le faremo sapere signor Steven- serro i pugni –Le faremo sapere? Sta parlando sul serio?! Non può affrontare tutto questo da sola! Voglio vederla- la mia voce è uscita un po' troppo alta e ha richiamato l'attenzione di altri due poliziotti che si stanno avvicinando. L'uomo davanti a me alza una mano e fa segno che possono stare tranquilli. Non so se ha ragione, sono fuori di me, non so cosa potrei fare per vederla adesso -Mi dispiace, ma non può ancora vederla. Sono regole e soprattutto in questi casi vanno rispettati. Non stiamo parlando di una mela rubata signor Steven, ma di omicidio- non posso più ribattere, ha ragione -Quando potrò vederla?-,-Prima deve essere interrogata e poi vedremo quello che possiamo fare- batto il pugno sul banco e sbuffando ed imprecando esco senza stare attento a non far sbattere la porta bianca.
Holly
Mi sento come se mi avessero buttato in un sacco della spazzatura. Mi tremano le mani e le ginocchia, sono seduta per terra in una stanza senza neanche una finestra. Mi stringo le ginocchia al petto come se potesse infondermi sicurezza, sento la mia fronte sudata e sulle guance non so se c'è più sudore o più lacrime. mi guardo intorno, c'è solo un tavolo ed un materasso senza le lenzuola, solo a vedere quanto è sporco mi passa anche la minima idea di sedermi li. Mi hanno permesso di lavarmi le mani dal sangue di Becka solo dopo aver preso le impronte digitali, mi hanno detto che starò qui per poco, ma non so quanto sia vero. Ho paura e sono seriamente shoccata. Quello che ho visto non dovrebbe vederlo mai nessuno. Non dimenticherò mai quella visione: i suoi occhi sgranati, i lividi violacei sul collo e il sangue sulle mie mani. I miei battiti cardiaci accelerano solo a pensarci. Poteva essere cattiva e scorretta, ma non sarebbe mai dovuto succedere, nessuno merita di morire in questo modo senza una ragione. Era troppo giovane ed è successo tutto in modo troppo squallido. L'unica cosa che vorrei in questo momento è tornare indietro nel tempo, prima di tutto. Prima di Liam, di Sarah e Bea, di Louis, di Harry e di Holmes Chapel. Vorrei essere nella mia stanza, a Londra, seduta sul mio gradino con un libro tra le mani ho un foglio da riempire con pochi tratti di matita. Magari potrebbe esserci Jake vicino a me, ma la visione di me vicino a lui, la vedo più lontana e sfocata che mai. Io non mi vedo più bene abbracciata a lui, per mia sfortuna. Sobbalzo al rumore di un cigolio. Un poliziotto sta aprendo la porta -Venga signorina Steven- continuando a tremare mi alzo a fatica e quando mi avvicino, il poliziotto mi prende per il braccio e mi tira. Allungo il passo per non cadere e dopo aver camminato qualche minuto arriviamo davanti ad una nuova porta bianca. Non ho idea di cosa ci sia oltre, ma poi viene aperta ed è tutto più chiaro. Ho già visto questa stanza nei film, c'è un grande specchio. Io non vedo al di là dello specchio ma le persone fuori lo vedono come un vetro e possono osservare tutto quello che succede, i miei comportamenti e le mie risposte. C'è un tavolo bianco come le pareti e due sedie -Siediti- senza dire niente vado e mi siedo mentre il poliziotto richiude la porta.
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Emeralds.
FanfictionI suoi occhi sono diversi, non c'è rabbia, neanche testardaggine, credo...solo sincerità -Se ti dicessi che ti amo? - Lo fisso un momento negli occhi, non può averlo detto -Ti direi che sei pazzo -,- Forse, ma la normalità è una cosa superata in que...