Capitolo 32

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-Che ne dici della cena piccola?- sorrido -Buonissima Petunia, come sempre- fa un sorriso caloroso e mi sembra di essere tornata a quando avevo sette anni. -Può portarci il conto per favore?- chiede Liam sfoggiando i suoi denti perfetti -Ma figurati caro! Offre la casa-,-Sei sicura? Non è in problema!- Petunia agita le mani -Ma certo! Questo ed altro per voi Holly!- ci alziamo e andiamo verso l'uscita. Carl arriva alla cassa-Ti pegoHolly, torna a trovarci, è passato troppo tempo- sorrido alle parole del vecchietto e lo abbraccio -Certo, grazie di tutto- abbraccio Petunia e dopo aver salutato anche Liam, ci lasciano uscire. Mi è mancato questo posto.

Saliamo in macchina e Liam mette in moto. Resto in silenzio guardando quel posto che ho sempre amato allontanarsi attraverso lo specchietto e sospiro quando sparisce tra la boscaglia. -Grazie per avermi portata qui Liam- sorride e mi mette una mano sul ginocchio. Questa azione mi lascia un po' spiazzata. -Quello che vuoi Hol- sorrido e torniamo a casa scortati dal sottofondo della radio. Scendiamo dalla macchina e apro il cancellino di casa girando la chiave nella serratura. Arriviamo sulla veranda e Liam parla -Holly... io devo andare a casa, devo dirti una cosa però prima- mi volto verso di lui e lo ascolto. -Okay... allora... i-io volevo dirti che... non so bene che cosa ti ha fatto Harry, non so cosa avete passato insieme, so quello che è successo in linea generale. So solo che... io non ti lascerei mai andare come ha fatto lui, perché sei una ragazza fantastica e...- mi tremano le ginocchia e abbasso lo sguardo -Io sono un problema Liam, per chiunque- scuote la testa. Non so bene che cosa è successo, so solo che ho sentito le sue dita sotto il mio mento e pochi secondi dopo avevo gli occhi chiusi e le sue labbra sulle mie. Non so perchè lo sto facendo. So solo che non ci sono i brividi o le farfalle nello stomaco. E quello che mi uccide davvero è che non c'erano neanche con Jake, ci sono state solo con Harry. Sento Liam chiedere maggior accesso che non so perchè gli concedo. Ho il cervello a puttane. Liam allontana leggermente le labbra dalle mie e mi guarda negli occhi -...so solo che forse posso fartelo dimenticare. Potrei provarci almeno. Se me lo cencedi. Vuoi provarci Holly?- credo di non avere il controllo deli mio corpo, fatto sta che ho appena annuito. Liam sorride, mi bacia ancora a stampo per poi tornare in macchina e andare via. Mi sono appena messa con Liam Payne?

UN MESE DOPO

Holly's pov

Cazzo. Ci risiamo. 13 settembre, ore 6.30. Sta suonando la sveglia. Sbuffo spegnendola dal telefono attaccato al caricatore e mi alzo. L'ultima cosa di cui ho voglia è la scuola. Sblocco il telefono e trovo il solito messaggio
Da: Liam x
Buongiorno principessa, pronta per la scuola?
A: Liam x
Mica troppo... tu?
Da: Liam x
Diciamo... almeno ti vedo però xx

Blocco il telefono senza un'espressione. È già un mese che stiamo insieme. Cazzo. Diciamo che non so se davvero mi piace o se solo mi sono sentita messa alle strette. Comunque é okay, forse lui prova molto per me, é premuroso nei miei confronti e mi sta vicino. Da quel giorno ho evitato argomento "Harry". Almeno con lui e con gli altri. Non ho viso molto i ragazzi e nemmeno Aby o Sarah. Mi hanno chiesto tante volte di vederci, ma passavo tutto il mio tempo con Liam e quando lui non c'era, preferivo stare sola, con la mia testa. E con la consapevolezza di stare con Liam per cercare di dimenticare il signor fossette. Tornavo spesso sui messaggi a rileggere la nostra ultima conversazione, ma faceva solo più male. Ho pensato spesso di scrivere a quel numero, ancora salvato sotto il nome di "figoassurdostyles", ma poi ragionavo. Lui ha cambiato numero.

E così oggi mi trovo ancora una volta a dovermi alzare dal letto per andare in quel manicomio chiamato Scuola. Sono preoccupata. L'ultima volta in cui ho visto Ash è stato quando ha baciato Harry. E pensavo davvero che fosse finita quella volta. Vado in bagno e lavo i denti, la faccia per poi mettere un po' di mascara sulle ciglia. Torno in camera e infilo i soliti miei amati jeans, una maglietta a caso e le All Star. Queste scarpe mi fanno ancora ricordare Lui. Anche Liam le mette, ma non è la stessa cosa. Preparo lo zaino e scendo. Non ho fame. Apro la porta per poi richiuderla alle mie spalle. Rob non l'ho più visto. L'ultima volta che ho saputo di lui è stato da Liam quando...okay. Non voglio tornare su quel pullman. Liam non sa cosa succede li sopra e non voglio neanche chiedergli di passare tutti i giorni a prendermi, abita dalla parte opposta del paese. Mi incammino stringendomi leggermente nella giacca di jeans, manca già il caldo estivo ed è solo il primo giorno. Ancora non iniziato.
Comincio a morire quando comincio ad intravedere una massa formicolare in lontananza vicino alla pensilina. Tra pochi minuti passa il pullman. Mi fermo e infilo subito le cuffiette, sento già degli sguardi addosso, sicuramente tutti sanno quello che ho passato, del tentato suicidio, che sono stata violentata e di Harry che è andato via. Le voci corrono troppo in fretta. Faccio finta di non vedere le loro facce voltate verso di me tenendo gli occhi fissi sul cellulare ma improvvisamente una cuffia cade e delle lunghe unghie rosse passano davanti al mio campo visivo. La sua vocetta stridula mi riporta in mente la sua bocca da puttana su quella di Harry -Forse... potresti buttarti sotto il pullman... meglio che provare ad affogare- e una risatina, da parte non solo di Ashley.  -O forse potresti buttartici tu- dico guardandola in faccia. La sua espressione si trasforma in stupore e si volta. Serro gli occhi e con il sangue congelato in memoria di quel giorno mi rimetto la cuffietta salendo sul pullman che finalmente arriva. Mi sembra ancora di essere nel lago, l'acqua che ti trafigge come spilli, il petto pressato e la testa come in una morsa. Senti davvero il respiro abbandonarti e per un secondo ho pensato di avercela fatta, di poter raggiungere la mamma. Poi però non so cosa mi abbia riportato in superficie, forse l'istinto di sopravvivenza umana. So solo che mi sono ritrovata a riva come una balenottora arenata. E adesso eccomi qui, a fare finta di niente con un groppo in gola. La sua voce non la sento grazie a dio, ma l'incubo non finisce quando scendo dal pullman purtroppo. Senza Harry niente ferma quella stronza a rompere i coglioni. Ne sono consapevole. Lei è la mazza e io la pallina, lei ha il coltello dalla parte del manico e lo userà molto bene.
-Ehi Holly!- la voce di Liam davanti al cancello di scuola che mi aspetta. Arrivo e sento le sue braccia avvolgersi intorno al mio corpo e mi schiaccia il viso contro il suo petto. Ha un buon odore, ma non è menta. -Ehi- dico sorridendo. Mi volto e una scia di profumo si lascia dietro di noi al passaggio di Ashley che mi tira un'occhiataccia. La ignoro e abbasso lo sguardo. La mano di Liam afferra la mia e entriamo insieme a scuola. Non mi mancava per niente questa struttura. I muri sono sempre li a cadere a pezzi e sembra che sei solo in mezzo agli avvoltoi. Mi guardano tutti come se fossi matta. E forse non hanno del tutto torto... La camapanella suona e io sbuffo. -Okay stupenda, ci vediamo a pranzo, buona fortuna- faccio un sorriso e Liam mi strizza l'occhio. Si avvicina leggermente e sfiora le mie labbra con le sue. I suoi baci non sono rassicuranti... Mi dirigo verso l'aula di storia, perfetto per cominciare il primo giorno.  Entro in classe e la prof è già li. E anche tutti gli altri, inclusa Ashley. Cazzo, abbiamo lo stesso corso. Forse potrei farle mangiare un gesso... le passo difianco per andare all'unico banco libero, dietro di lei, quando mi prende per un polso bloccandomi. Mi ritraggo. Anche se è da un po' che non mi autolesiono, il riflesso di togliere il polso dalle mani degli altri c'è ancora. -Come mai in ritardo? Qualche taglietto prima di entrare?- la sua battutina di merda alza una risata da parte di tutta la classe. Lo sanno tutti, tutti. Le voci girano troppo veloci in questo paese. Mi siedo tenendo lo sguardo basso e la prof iniza a spiegare.

-Steven, alla lavagna- merda, non so nemmeno di che cosa stiamo parlando, iniziamo bene. -Sapresti fare uno schema riassuntivo dell'argomento?- non rispondo, prendo il gesso e fisso la lavagna. Vedo con la coda dell'occhio Ashley che alza la  mano e la prof le da la parola. -Posso fare io uno schema riassuntivo, sulla Steven prof...- mi si blocca il respiro, che cosa sta dicendo? -...Sfigata, tagli, tagli, tagli, puttaniere, tagli, disperazione da bimba e suicidio, tagli, tagli e un altro puttaniere. Ecco Holly Steven- la classe scoppia in una fragorosa risata e io sono davvero stufa. Butto il gesso in terra facendolo rompere in due parti e mi rivolgo a quella puttana.  -Senti stronzetta, solo perchè Harry non ha voluto portarti a letto non vuol dire che sia un puttaniere o uno stronzo. Tu non sai niente di lui! E soprattutto non sai niente di me! devi solo chiudere la bocca e smetterla di sparare stronzate, la prossima volta che dai del puttaniere a Liam ti strappo tutti quesi capelli di merda che hai su quella testa di cazzo! Hai capito?! Non sono qui a farmi prendere in giro da te, non più. Ti sei divertita con me tutto questo tempo, ma non lo farai più e questo te lo prometto!- Non parla più nessuno. Anzi, hanno tutti la bocca spalancata. Non so come ho fatto a dire queste cose senza impallarmi o senza tremare. Non sono più la stessa ragazza di tre masi fa. Harry mi ha fatto del male ma anche tante cose buone. Mi ha insegnato ad essere forte e che non sono io l'errore, anche se inconsapevolmente. Solo adesso mi accorgo di un ragazzo con gli occhi tremendamente azzurri e sgranati in fondo alla classe, nell'angolo. Louis ha assistito a tutto. E lo riferirà a Harry. non voglio parlare con lui, non l'ho più fatto. -Steven, esca dalla classe, immediatamente- la voce della prof rompe il silenzio. Passo in mezzo hai banchi e tutti mi seguono con lo sguardo, prendo lo zaino e esco dalla classe sbattendo la porta. E' solo la prima ora... wow. Vado velocemente in segreteria e firmo un permesso, esco da scuola e vado alla fermata del pullman più vicina. Prendo il telefono e apro i messaggi

A: Liam xx

Ehi Liam... non sono a scuola, sto andando a casa, lunga storia... ma sto bene. Oggi non cercarmi, ho bisogno di restare un po' da sola... ci sentiamo Xx 

Blocco il telefono e salgo sul pullman. E' vuoto, ovviamente. Metto le cuffiette e parte la canzone dei P!nk. Mi rilasso leggermente. Dopo aver sputato quelle cose a quella troia mi sento più leggera, come se mi fossi tolta un peso. Solo che adesso mi perseguiterà il doppio. Ma forse dopo oggi riuscirò un po' a tenerle testa. 

Infilo i leggins per stare più comoda, la maglietta che ho usato come pigiama e le calze pesanti. Comincia già a fare freddo in questi giorni. Manca già l'estate. Pensare all'estate riporta a galla troppi ricordi, quindi cerco subito di distrarmi. Sarebbe bello poter pensare tranquillamente, pensare a Lui come un bel ricordo, come qualcosa che ti ha fatta star bene, anche se in un certo senso è stato così. Mi ha fatta stare come nessuno ha mai fatto... nemmeno Liam. Credo che se fosse finita diversamente riuscirei a pensarci senza piangere e senza sentire la nostalgia travolgermi come un uragano.

Apro gli occhi di scatto per la insistente vibrazione del cellulare difianco alla mia pancia. Non leggo il nome e rispondo

"Pronto?"

Silenzio 

"Pronto..."

"Andrai a scuola domani?" 

mi metto seduta velocemente 

"Chi parla"

sento ridacchiare, è una voce maschile. Lo Sconosciuto. Non si era più fatto vivo da quando ha parlato Liam al telefono. Il mio cuore sta per scoppiare

"Vai vai, dico solo di stare attenta. Non so se sarà una giornata molto tranquilla"

il rumore della linea staccata. Ma chi è questa persona? Porca puttana. Succedono tutte a me

Ciao a tutti :) ecco il nuovo capitolo... so che non è il massimo ma come già detto, faccio fatica e stare dietro alla ff, quindi spero che vi piacci. Baci Xx

 

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