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È lo sconosciuto.

Vedo il suo sorriso dal buco del passamontagna e mi si ribalta lo stomaco. Apro la bocca, l'istinto è urlare ma la voce mi muore in gola, soprattutto quando si alza -Sht, non gridare, credo di avere un po' di mal di testa- si avvicina e indietreggio, ma mi trovo con le spalle al muro. È a pochi centimetri da me. Alza una mano e mi sfiora la guancia. Rabbrividisco, ma non come quando Harry mi parlava con voce roca all'orecchio. Sono brividi orribili, chiamati anche terrore –C-chi sei?!Che cosa vuoi?!- balbetto. Taglia lo spazio tra di noi e schiaccia il mio corpo contro il muro. Deglutisco a fatica -Vendetta- Sono pietrificata, le mie gambe tremano. Sento la sua bocca sfiorare la mia mascella e rabbrividisco ancora. Lo spingo per il petto con scarsi risultati -Ti prego lasciami stare- ridacchia. Non so con quale coraggio o quale forza muovo la testa e la faccio scontrare con la sua nella speranza di fargli male e che mi lasci il tempo di scappare, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, credo di essermi fatta male solo io. Io suoi occhi si sgranano –Sei solo una puttana!- Con una mano colpisce violentemente la mia guancia, si avvicina ancora e il suo ginocchio colpisce il mio stomaco facendomi piegare su me stessa. Tossisco faticosamente tenendomi il corpo. Mi fa alzare nuovamente e preme ancora il mio corpo contro il muro, mi fa male lo stomaco e la prima parola che mi viene in mente è Umiliazione. Mi blocca i polsi sopra la mia testa con una mano e con l'altra preme sul mio collo. Sobbalzo per il dolore e sentendo l'aria uscire a fatica. Il dolore è insopportabile e faccio la prima cosa che mi viene in mente, anche la più insensata probabilmente -Harry!- il mio grido è più una supplica assurda, ma dimenticavo. Lui non può sentirmi. Nessuno può farlo. Non so perché ho chiamato il suo nome, forse perché in caso mi uccidesse, almeno so che l'ultima parola è stata la cosa che amo di più.

Harry

Ma perché non torna? Non si sarà mica messa a guardare la tv! Sbuffo quando sento qualcosa che mi ghiaccia il sangue nelle vene -Harry!- non era un grido qualsiasi, era qualcosa di disperato. La domanda è: perchè il mio nome? Non sa che sono qui. Sento ancora un grido, qualcosa non va. Esco dal mio nascondiglio e corro verso la porta. Quando sono vicino posso sentire dei singhiozzi e ... una voce maschile. Ma che diavolo sta succedendo? Faccio per aprire la porta, ma è chiusa –Credimi, non ti ammazzo solo perché gli servi!- non conosco questa voce e ancora meno capisco il significato della frase. I singhiozzi aumentano e poi un tonfo. Non ci vedo più. Mi allontano leggermente e mi scaglio con forza contro la porta una volta, due volte, tre volte e finalmente la serratura salta. Merda

Holly

Vengo scaraventa per terra. Mi gira la testa e vedo appannato, come quando sei con gli occhi aperti sott'acqua. Sento dei colpi alla porta e vorrei urlare qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ho nemmeno la forza di aprire la bocca. Mi arriva un altro calcio ma il dolore è ovunque e non capisco dove sono stata colpita. La porta si spalanca e dagli occhi socchiusi vedo una figura entrare in casa. Sento parlare ma non capisco cosa dicono. Sento solo un secondo corpo cadere e lo guardo da sotto le palpebre. La seconda figura si mette a cavalcioni sullo sconosciuto e comincia a scagliare pugni. Chiudo gli occhi. Non ce la faccio più, sembra quasi che il dolore si stia affievolendo, forse sto morendo. Forse sarebbe meglio. Riapro gli occhi e vedo entrambe le figure per terra. Quella che deve essere lo sconosciuto si alza e barcollando esce di casa correndo il più possibile. Io sono immobile, non riesco a muovermi, forse nemmeno lo voglio fare. L'unica figura che è rimasta si alza e prende la coperta piegata sul divano, il calore mi avvolge fino alla vita -Holly?! Parlami ti prego!- sento la voce lontana come se fossimo in due stanze diverse. Ma la voce è cosi famigliare, mi sforzo e apro completamente gli occhi mentre mi sento leggermente sollevare. La figura è seduta per terra e mi tiene la schiena sollevata e appoggiata alle sue gambe mentre la mia testa è tra le sue braccia. Il profumo di menta mi pervade, oh mio dio. Ci sono degli occhi con sfumature rosse per il pianto, capelli scuri e dei ricci che pendono dalla fronte. Sforzo la vista e riesco a vedere un po' più nitido per accertarmi di chi è la persona che mi sta implorando di guardare. Appoggia la sua fronte alla mia e i suoi occhi. Verdi, ma verde scuro, come quando stava finendo un attacco di rabbia. Abbasso lo sguardo sulla sua bocca. É rossastra e leggermente a forma di cuore, come sempre -Ti prego, Holly per favore- questa volta la voce è vicina e sento il calore del suo fiato sulla mia guancia. Non può essere lui, non può essere. Lui è lontano, lui è andato via e mi ha lasciata, lui non mi ama e non è qui. Sento la sua bocca appoggiarsi delicatamente sulla mia. Le farfalle arrivano nel mio stomaco e i brovidi mi attraversano la schiena. Una goccia cade sulla mia guancia, è sua. Sono decisamente morta, tutto questo non può essere che finzione della mia mente. Si stacca -Ti prego piccola, qualsiasi cosa, dimmi qualsiasi cosa- è possibile che sia davvero lui? È Harry -Harry?- la mia voce è uscita troppo debole e forse non ha sentito. Oppure si –Holly, ti prego piccola, ti prego- non ce la faccio più, per quanto io stia combattendo per cercare di sistemare i miei pensieri con quello che sto vedendo, non riesco a capire davvero quello che succede -No non lo fare, ti prego non chiudere gli occhi piccola, non farlo guardami, guardami, sono Harry, ehi, sono io, guardami- l'ultima cosa che vedo sono due smeraldi penetranti, poi nero. Mi sembra di sentire ancora una parola, di sentire "scusami" e ancora caldo sulle labbra. Ma poi non sento più niente e non so se sto sognando o è reale.

Apro gli occhi e sono inghiottita dal bianco. Sono in una ... stanza di ospedale? Faccio per alzare le braccia e mi rendo conto di essere tutta piena di fili attaccati ad una macchina che emette un fastidiosissimo suono. Sbatto più volte gli occhi e riesco a mettere a fuoco quello che mi circonda. Si, è una stanza di ospedale. Non sono da sola nella stanza però. C'è una finestra e che guarda fuori c'è un ragazzo dai capelli rasati -Li-Liam?- si volta di scatto -Holly! Come ti senti?- si avvicina e si siede sul bordo del letto -Mi sento come se fossi finita sotto un treno-,-Immagino- sospira e cerca di regalarmi un caloroso sorriso -Che cosa è successo Liam?- la sua espressione torna seria -Non ti ricordi?- faccio una piccola smorfia -Ho ricordi sfocati- abbassa lo sguardo e sospira -T-ti hanno ... ti hanno violentata, Holly...- Si, questo lo ricordavo, speravo solo fosse stato un incubo. E mi ricordo anche di chi mi ha salvata, mi chiedo solo perché non c'è lui al posto di Liam ad aspettare il mio risveglio -Dov'è lui?- scrolla le spalle -Non si sa chi è stato, ti ha trovata Louis e ... -,-No no! Dov'è Harry?- lo interrompo -Mi ha trovata lui Liam, non Louis, Harry ha fatto scappare quel ... tipo e lui mi ha aiutata- inarca le sopracciglia -Holly, Harry non è mai stato qui, nessuno ha sue notizie da tempo- No. Non è vero -Ma che cosa stai dicendo?-corruga le sopracciglia -Hai sbattuto la testa più volte, da quel che hanno detto i medici. Magari era un sogno Hol- scuoto velocemente la testa-Non sono stupida Liam, so quello che ho visto e quello che è successo. Non mi ha trovata Louis!- la nostra conversazione viene interrotta dal dottore che entra un stanza -Signorina Steven! Come si sente?- annuisco –Meglio, credo-,-Bene visto che si è svegliata le do una buona notizia. Lei è un picolo miracolo,non ha particolari ferite tranne qualche livido e niente di rotto. Starà qui per questa notte sotto osservazione ma credo che andrà tutto bene e potrà tornare a casa- annuisco -Grazie- si rivolge a Liam -Mi dispiace ma deve uscire, l'orario di visita è finito- Liam annuisce e si alza mentre il dottore esce dalla stanza -Ci vediamo domani splendore- mi lascia un bacio sulla fronte e fa per uscire -Lo voglio vedere Liam, ti prego, digli di venire qui, che sono sveglia- sospira ancora -Te l'ho già detto Holly. Lui non è mai stato qui-

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