Capitolo 53

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-Forza Holly manca poco- non ce la faccio più.  Se tornassimo a quando Harry mi ha chiesto "Ma non hai paura?", adesso rispondere con un "sono terrorizzata". Stringo più forte la mano al riccio dagli occhi verdi che ho difianco, credo che stia facendo più fatica lui di me. Sento le goccioline di sudore sulla mia fronte e ho il respiro troppo pesante. Non so da quanto tempo sono in questa stanza, so che sembra di esserci da anni. E i dolori non finivano mai. La dottoressa davanti a me continua a dire che manca poco ma quel poco non finisce mai. Io e Harry abbiamo deciso di non voler sapere se il bambino sarà maschio o femmina, sarà una sorpresa. E non vedo l'ora di scoprirlo ma ho anche paura ad andare avanti. Sento la mano libera di Harry sulla mia fronte e le sue labbra sulla mia testa. So che è quasi finita, lo sento -Dai piccola- sento la sua voce al mio orecchio e serro gli occhi per il dolore. Però è un dolore buono, di quelli che danno conforto -Holly ci siamo quasi- la dottoressa parla ancora e so che è finita. Do ancora una spinta e nella stanza, oltre al mio respiro pesante e la voce di Harry mentre impreca, si diffonde una terza voce. Infantile, un pianto. Il dolore sta cessano lentamente e io sto ricominciando a respirare. Alzo lo sguardo su Harry. Ha gli occhi lucidi. Sta piangendo. Porto lo sguardo verso il pianto e un sorriso cresce sul mio volto. È nato. Ha i capelli neri e sono molto di più di quel che mi aspettassi. È così piccolo... la dottoressa con l'infermiera lo puliscono e fanno dei veloci controlli mentre  lui continua a piangere -Harry...- dico con un filo di voce. Lui si volta con una lacrima a rigargli il viso e sorrido di più. Poggia le labbra sulla mia fronte -Ti amo piccola- strizza gli occhi e lascia la mia mano. L'infermiera lo guarda con un sorriso e Harry si avvicina -Vuole prenderlo?- chiede al riccio -Io...ho paura di... fargli del male- l'infermiera ridacchia -Basta un po' di delicatezza. È una bambina- faccio fatica a sentire le sue parole, come se fossi chiusa in una bolla. Harry allunga le braccia e prende la bambina avvolta in un asciugamano blu scuro. La bambina smette di piangere quando arriva tra le braccia di Harry. I suoi occhi brillano e vedere questa immagine mi fa sentire in paradiso. Il dolore è completamente passato. Harry culla la bambina tra le sue braccia e si avvicina a me -È Evelyn amore...- appoggia la bambina sul letto difianco a me, con la testa sul mio braccio e la stringo a me. Una lacrima scende lungo la mia guancia e sento Harry abbracciarmi come può, dato che io sono sdraiata -Harry... è così piccola...- lo sento ridacchiare e annuisce. Le sue piccole mani sono chiuse a pugno e io passo le dita sulla sua testa. È bellissima -Quindi è lei che ti ha tirato i calci per nove mesi- rido annuendo -È anche quella che mi ha fatto mangiare per un esercito- Le dottoresse escono dalla stanza lasciandoci soli -Harry è nostra figlia. Siamo una famiglia...- appoggia le labbra sulla mia tempia -Ti amo Holly, vi amo- sorrido e non riesco a staccare gli occhi da Evelyn -Tu stai bene?- annuisco incapace di fare altro -Mi sento leggera- Harry ride e Evelyn emette un verso prendendo la maglietta che ho indosso nella sua manina -Credo che abbia fame- dice Harry. Sono sicura che le mie guance sono diventate leggermente rosse ma abbasso la maglietta e Evelyn si attacca immediatamente al mio seno. Vedo Harry sorridere con la coda dell'occhio e un' altra lacrima scende dal mio occhio. È semplicemente tutto perfetto. La mano di Harry passa sulla sua piccola testa e poi si appoggia sul mio fianco -Abbiamo fatto anche questa- sorrido mentre la bambina chiude gli occhi e resta tranquilla tra le mie braccia -Vado a dire agli atri che va tutto bene- alzo lo sguardo su di lui -Sono qui?- annuisce e toglie il camice che non avevo nemmeno notato -Si... sono tutti qui. Dovrebbe essere arriva anche Gemma- sono tutti qui... anche Gemma. Non vedo l'ora di far vedere loro la bambina. Harry esce dalla porta lasciandomi sola con Evelyn. È bellissima,ma forse l'ho già detto

Harry's pov

Quando esco dalla stanza sono stordito e al settimo cielo. Mi appoggio contro la porta tirando un grande sospiro ringraziando che è andato tutto bene. I ragazzi sono sulle poltroncine della sala d'attesa. Aby è seduta sulle gambe di Louis, Sarah ha la testa appoggiata alle gambe di Liam e... c'è anche Perrie, rannicchiata sul braccio di Zayn, non sapevo sarebbe venuta. Deve averla avvertita Zayn, Niall sta dormendo a bocca aperta sulle poltrone difronte. Ridacchio a quella scena e spalanca gli occhi quanto tutti si alzano e vengono verso di me -Come sta?!-,-È nato?!-,-Holly sta bene?-,-Il bambino sta bene- mi appoggio al muro quando mi circondano e mi sommergono di domande. Alzo le mani per farli zittire -Fatemi parlare!- tutti zitti e sospiro -Holly sta bene, è una femmina, e sta bene anche Evelyn- sorrido e tutti sorridono con me -Possiamo vederla?- annuisco -Si ma sarebbe meglio non tutti insieme... per la bambina- annuiscono e vanno verso la camera. Mentre sto per seguirli Louis mi ferma -Harry... in giardino c'è qualcuno per te...- incrocio le sopracciglia. Gemma? È l'unica che manca... annuisco e entro in ascensore un po' in ansia. Perché non è salita?

Quando esco dalla porta d'ingresso, l'aria fresca mi avvolge ma non fa freddo. Guardo a destra e a sinistra per poi trovare la figura di una ragazza in piedi e di spalle coprirsi con un giubbotto di jeans -Gemma?- la ragazza si volta facendo svolazzare i lunghi capelli mossi. Mi viene in contro e mi stringe -Ma che cosa combini fratellino?!- ridacchio e ricambio la stretta. L'ultima volta che l'ho vista è stato quando pensavano che non ce l'avrebbe fatta -Mio dio Harry, è nato?- sciolgo la stretta -Si... si chiama Evelyn e Holly sta più che bene. Ma perché non sei salita?- il suo sorriso diminuisce. Qualcosa non va -Non sapeva se... se avresti voluto farle conoscere la tua famiglia- alzo un sopracciglio -A chi Gemma?- lei si volta e dall'angolo compare una donna, sulla sedia a rotelle. Mi si stringe il cuore a vederla. Ha dei lunghi capelli neri e un piccolo pearcing al naso. Si avvicina -Ciao piccolo- sorride e le lacrime le rigano le guance.

Mamma?

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