Capitolo 7

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Cammino un po' per il grande giardino di casa Payne. Servirebbe una cartina. Non riesco ancora a credere a quello che è successo, ancora. Davvero non capisco cosa passa nella mente di quel ragazzo. Quello che mi uccide è non riuscire a capire se mi prende davvero per una puttanella o no. Se è cosi? Mi siedo ai piedi di un albero, lontana dalla festa. Dei rumori di rami schiacciati mi fanno sobblazare e vedo un corpo muoversi nell'ombra. Spero con tutta me stessa che sia lui, ma non può essere, era tornato in casa, probabilmente alla ricerca di qualche ragazza facile. 

Però il corpo che si muove nell'ombra è il suo...

-Holly, sei tu?- chiede in un sussurro -Che fai qui? Non hai trovato qualcuno con cui passare il tempo? Qualcuno che non sia una puttanella magari...- dico sarcastica cercando di nascondere le lacrime.-Hol non dire così, sono andato a dire a Liam che ce ne stavamo andando- abbasso lo sguardo -Non dire queste cose- inarco le sopracciglia. Ma è serio?! -Io non le devo dire Harry?! Scherzi?!-,-Scusa- abbassa lo sguardo -No Harry! Non funziona così! Senti, non ti conosco molto ma non esiste che tu fai e dici quel cazzo che ti pare perchè ti gira così e poi pensare di aggiustare tutto con un mi dispiace! Non me ne faccio un cazzo dei tuoi scusa mentre quello che succede segna!- ha lo sguardo basso, aspetto una risposta -Lo so Holly e non so come fare...- abbasso lo sguardo e sento le lacrime bruciare ancora -Ma perchè lo fai Harry? Pensavo mi avessi aiutato, invece...perchè hai picchiato quel ragazzo?- non riesco a vedere bene la sua espressione per via del buio -Non lo so Hol, pensavo che tu ci stessi provando con quello stronzo e anche se vedevo che non ricambiavi qualcosa mi diceva che non era vero. Quando ti ho visto baciare quel tipo mi è salita la rabbia- quindi era...gelosia? -Lo so che non ti servono a niente, ma mi dispiace Holly, avrei dovuto ascoltarti, non deve essere facile una cosa simile, avrei dovuto portarti fuori e abbracciarti perchè ho visto che eri spaventata, ma l'unica cosa che vedevo era tu con quel coglione- non avevo bisogno di sentire altro. Mi alzo dal mio posto, vado verso la sua ombra e affondo il volto nel suo petto lasciandomi avvolgere dalle sue braccia -Grazie per averlo fermato-,-Di niente- non so perchè, ma avrai tanto voluto che Harry mi chiamasse "piccola". -Dai, andiamo a casa- annuisco contro il suo petto e mi lascio prendere per mano. Passiamo in mezzo agli alberi che avevo passato prima, ma adesso non fanno poi così paura. Torniamo in fretta alla festa e la macchina non è lontana, non vola una mosca. È orribile. 

Giunti davanti a casa mia noto due ombre nel giardino, risate e grida. Ma è... -Hol, la conosci quella?- scoppio a piangere, chi cazzo è quella che mio padre sta praticamente mangiando!? Entrano in casa senza lasciarsi un secondo e io non riesco a trattenere i singhiozzi. -No Hol no ti prego- Harry si allunga verso di me e mette una mano sulla mia testa mentre con l'altro braccio mi gince le spalle. -N-non posso cre-crederci. Dimmi che non è vero- continuo mentre Harry cerca di calmarmi, inutilmente. -Harry è uno stronzo, non pensa che ci sono anche io?! Perchè sono uno sbaglio Harry perchè non posso avere una famiglia normale con padre che ti vuole bene e una madre che ti da consigli?! Perchè la mia vita è così uno schifo? Perché non c'è un cazzo che vada bene?!- ho tirato fuori tutto, gli sono scoppiata addosso e adesso se ne andrà sicuramente. Non sono pronta però. -Hol non ti azzardare a dirlo- mi allontano leggermente per guardarlo in faccia. Faccio per dire qualcosa ma mi precede -Sei fantastica Holly e lo sbaglio non sei tu- abbasso lo sguardo. -Non ci riesco ad entrare, non ci riesco- Cerco di asciugarmi le lacrime con i palmi -Allora non entrare- alzo lo sguardo sul riccio -Co-cosa?-,-Se vuoi puoi venire da me, ti riporto a casa più tardi- non so se è una buona idea, ma le opzioni sono due: mio padre che si fa una puttana o il riccio con gli occhi verdi. -Io non...non vorrei darto fastidio Harry...- scuote la testa -No Holly davvero, anzi, non resto solo per una sera...- solo? -Ma tua madre e tua sorella?- abbassa lo sguardo -Uhm...sono via, non so quando torneranno- che cosa strana. -Allora okay- sorride e mi passa i palmi delle mani sul viso per asciugare le lacrime, mette in moto e in poco tempo arriviamo a casa sua. Scendo dall'auto ancora scioccata e sobbalzo quando Harry posa una mano sulla mia schiena -Hol tranquilla. Mi dispiace così tanto- so che si riferisce sia alla sberla che a quello che mi ha detto. Mi volto verso di lui e prendo il suo viso tra le mani -Smettila di scusarti- abbassa lo sguardo -Posso abbracciarti?- sorrido. Mi piace la sua insicurezza -Non ho bisogno d'altro- detto questo mi lascio avvolgere dalle sue forti braccia e io affondo il viso nel suo petto. Ha un profumo che fa perdere la testa. Scioglie l'abbraccio e entriamo in casa. -Guardiamo un film?- annuisco -Che guardiamo? Niente di drammatico o sdolcinato!- un'espressione schifata nasce sul suo volto. -Non so, è uguale per me-,-Togli pure le scarpe- annuisco e togliendole le metto ordintamente vicino alla porta. -L'esorcista! È troppo per te?- dice con un sorriso strafottente -Mi giudichi perchè sono una ragazza?! Accetto la sfida- ride e io rido con lui. Vedo che sta cercando di distrarmi e questo mi piace. -Torno subito- così dicendo lo vedo sparire dietro le scale. Mi siedo sul divano leggermente imbarazzata. Torna dopo pochi minuti con una maglietta nera e pantaloncini della tuta e in mano porta un'altra maglia, rossa. -Vuoi metterti questa?- me la indica -Oh grazie, forse si sarei più comoda- annuisce e prendo la maglietta -C'è un bagno anche qui giù per cambiarti, è là- me lo indica e vado in bagno con la maglietta tra le mani. Mi cambio velocemente e torno in salotto, trovandolo con la luce spenta, il film in pausa e lui stravaccato sul divano -Eccomi- annuncio e mi siedo vicino a lui. Sento un leggero imbarazzo, non so come mettermi e il fatto che sia un film dell'orrore abbastanza pesante non aiuta. Comunque mi rannicchio nell'angolo del divano e prendo un cuscino tra le braccia. -Pronta?- annuisco incerta facendolo ridere e lo guardo mentre preme il tasto play. 

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