Capitolo 6

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Sono ancora scioccata. Harry mi ha dato una sberla. Ma come gli è saltato in mente?! Ho fisso nella testa le parole di Ashley e più penso a quello che è accaduto e più mi convinco che era la verità. Vado in bagno e faccio il solito procedimento con la lametta. Rob non è a casa. Guardandomi nello specchio vedo una leggera sfumatura rossa sulla guancia. C'è un piccolo segno violaceo, causato dall'anelli che porta. Come può avermi fatto questo?! Non riesco davvero a capire cosa gli passa per la testa. Metto un pigiama pesante per la temperatura bassa che c'è in casa e vado nella mia stanza. Il mio cellulare vibra. Lo sblocco

Da: Rob

Stasera non torno. Arrangiati se ti serve qualcosa

Non rispondo e riblocco il telefono. Una buona notizia. Dato che papà non torna vado al piano di sotto a guardare qualcosa in tv. Scendo e lo schizzo è ancora sul tavolo. Lo prendo e ci lavoro un po'. Il cellulare vibra di nuovo. Che cosa vuole ancora?! 

Oh...Non è Rob

Da: figoassurdostyles
Holly mi dispiace tantissimo per quello che ho fatto

Ignoro il messaggio e a quel pensiero gli occhi mi pizzicano. Passa qualche minuto e il telefono vibra ancora

Da: Figoassurdostyles
Ti prego Holly rispondimi, anche un vaffanculo ma rispondi. Davvero non so cosa mi sia preso

Non gli di questa soddisfazione e faccio finta di nulla ancora una volta

Da: figoassurdostyles
Holly ti prego

Strofino gli occhi per non piangere ancora e il cellulare comincia a vibrare insistentemente. Sta provando a chiamarmi. Mi sta proprio facendo incazzare, se non voglio parlarci non lo faccio! Striscio la linea verde e faccio partire la chiamata ma non parlo. Gli farò spendere un po' di soldi se è quello che vuole

"Holly! Hai risposto!"

"Holly?"

"Mi senti?"

"Parla!" 

Mette giù e spengo il telefono riprendendo a lavorare sul disegno. 

Mi sdraio sul divano facendo zapping annoiata. Non ho nemmeno fame, mi si è chiuso lo stomaco. Mi addormento senza rendermene conto. 

Apro gli occhi a notte fonda. Accendo il cellulare per vedere che ore sono e mi ritrovo sommersa di notifiche

Da: figoassurdostyles
Holly per favore

Da: figoassurdostyles
Che devo fare? Parlami almeno, lasciami scusare!

Da: figoassurdostyles
Va bene ho capito. Non puoi comunque scappare in eterno. Ci vediamo a scuola. Te lo ripeto, mi dispiace 

Più cinque chiamate senza risposta. Non mi importa. Sono le 2.57. Conoscendomi è difficile che riprenderò sonno. Mi alzo e prendo un bicchiere di latte per poi tornare sul divano, aspettando l'ora di andare a scuola. 

Sono le 6.00, la sveglia suona ma io sono già sveglia. Mi alzo dal divano e vado al piano superiore per prepararmi. Lavo il sangue del giorno precedente dal mio braccio e mi vesto con un paio i leggins neri e una felpa lunga. Mi trucco velocemente e preparo la cartella. Sto scendendo le scale con il cellulare in mano in modo di essere certa di averlo. Apro la porta e la richiudo a chiave alle mie spalle. Oggi è sabato, meno male domani sono a casa. Sono stanchissima avendo dormito poco. Scendo gli scalini della veranda e faccio per dirigermi alla fermata quando noto una macchina nera metallizzata con i vetri oscurati ferma nel vialetto. Ho già visto quella macchina. Lo sportello si apre e una testa riccioluta e un viso con degli occhiali da sole neri compare. Che cosa ci fa qui?! Inizio a camminare a testa bassa ma, come mi aspettavo, mi si para davanti -Non puoi evitarmi in eterno- mi fermo e sbuffo senza guardarlo in faccia -Che cazzo fai qui?-,-Sono venuto a prenderti, non voglio che tu vada ancora sul pullman con quella stronza- alzo lo sguardo e lui toglie gli occhiali da sole. I suoi occhi... -Che cazzi ti frega eh? Devi essere solo tu a prendermi per il culo?!- sbraito. Sono così arrabbiata! Vedo i suoi lineamenti indurirsi e la mascella irrigidirsi. -Ti ho già detto che...- inchioda lo sguardo sulla mia guancia, dove c'è il segno viola, alza la mano e guarda l'anello. Abbassa lo sguardo -Holly mi dispiace! Ti prego lascia che ti porti a scuola- sbuffo sonoramente -Se partiamo adesso arriviamo con un'ora di anticipo-,-Allora aspettiamo...- impreco sottovoce -Okay, ci vediamo alle 7.30- detto questo mi giro e torno in giardino. Lo faccio entrare e mi fermo in veranda ad aprire la porta. Fatto questo entro lasciandolo fuori e sbattendogli la porta in faccia. Mi sento terribilemente in colpa, ma ho voglia di divertirmi un po'. Prendo un altro bicchiere di latte e mi metto a vedere la tv. Sono sicura che è già andato via quindi mi toccherà prendere il pullman delle 8.00 arrivando con un'ora di ritardo. È troppo orgoglioso e stupido per aspettare mezz'ora.

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