Capitolo 28

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È lo sconosciuto.

Vedo il suo sorriso da sotto il passamontagna e mi si ribalta lo stomaco. Apro la bocca, l'istinto è urlare ma mi blocca alzandosi -Sshh, non gridare, potrai farlo dopo- si avvicina e indietreggio ma mi trovo con le spalle al muro. È a pochi centimetri da me. Alza una mano e mi sfiora la guancia. Rabbrividisco, ma non come quando Harry mi parlava con voce roca all'orecchio. Sono brividi orribili. -c-chi sei?! Che-che cosa vuoi da me?!- riesco a dire con gli occhi pieni di lacrime pronte a scendere. Taglia lo spazio tra di noi e schiaccia il mio corpo contro il muro e spingendo i fianchi contro i miei. Deglutisco a fatica -Immagina- 'unica parte oltre agli occhi che vedo è la bocca. E questa cosa mi fa paura. Si avvicina al mio collo e mi annusa. Sono pietrificata. Le mie gambe tremano. Sento la sua lingua sfiorare la mia mascella e rabbrividisco ancora. Lo spingo per il petto con scarsi risultati -Ti prego lasciami stare- ridacchia. Ride di me. Prima che me ne rendessi conto le sue labbra premono con prepotenza sulle mie e i miei polsi doloranti sono bloccati dalle sue mani sopra alla mia testa. La sua lingua si infiltra senza permesso nella mia bocca e un senso di nausea mi pervade. Spinge ancora i fianchi contro i miei e con una mano alza la mia maglietta. Riesco non so come a mordergli la lingua e i suoi occhi diventano di fuoco. -Puttana!- mi lascia le mani ma non riesco a muovermi, come se mi tenesse ancora bloccata. Alza una mano e mi si volta la faccia quando entra in contatto con la mia guancia. Si avvicina ancora e il suo ginocchio colpisce il mio stomaco facendomi piegare su me stessa. Tossisco faticosamente tenendomi il corpo. Con rudezza fa cadere i miei pantaloni lungo le mie gambe e fa lo stesso con i suoi jeans neri. Assomigliano tanto a quelli di Harry. Preme ancora il mio corpo contro il muro, mi fa male lo stomaco e la prima parola che mi viene in mente è Umiliazione. Mi blocca i polsi all'altezza della mia testa e lo sento entrare prepotentemente dentro di me. Sobbalzo per il dolore e sulle mie guance ci sono fiumi. Il dolore è insopportabile e faccio la prima cosa che mi viene in mente, anche la più insiensata probabilmente -HARRY!- il mio grido è più una supplica assurda. Dimenticavo. Lui non può sentirmi. Nessuno può farlo.

Harry's pov

Ma perché non torna? Non si sarà mica messa a guardare la tv! Cazzo! Sbuffo quando sento qualcosa che mi ghiaccia il sangue nelle vene -HARRY!- non era un grido qualsiasi. Era qualcosa di disperato. La domanda è...perchè il mio nome? Non sa che sono qui. Sento ancora un grido. Qualcosa non va. Esco dal mio nascondiglio e corro verso la porta. Quando sono vicino posso sentire dei singhiozzi e...una voce maschile. Ma che cazzo sta succedendo?! Faccio per aprire la porta ma è chiusa -Puttana! Sei solo una puttana!- non conosco questa voce. I singhiozzi aumentano e poi un tonfo. Qualcuno le sta facendo del male. Non ci vedo più. Mi allontano leggermente e mi scaglio con forza contro la porta una volta, due volte, tre volte e finalmente la porta salta. Porca puttana, Holly!

Holly's pov

Esce da me e mi scaraventa per terra. Mi gira la testa e ci vedo appannato. Sento dei colpi alla porta e vorrei urlare qualcosa, ma la voce mi muore in gola. Mi arriva un altro calcio ma il dolore è ovunque e non capisco dove sono stata colpita. La porta si spalanca e dagli occhi socchiusi vedo una figura entrare in casa. Sento parlare ma non capisco cosa dicono. Sento solo un secondo corpo cadere e lo guardo da sotto le palpebre. La seconda figura si mette a cavalcioni sullo sconosciuto e comincia a scagliare pugni. Chiudo gli occhi. Non ce la faccio più, sembra quasi che il dolore si stia affievolendo, forse sto morendo. Forse sarebbe meglio. Riapro gli occhi e vedo entrambe le figure per terra. Quella che deve essere lo sconosciuto si alza e barcollando esce di casa correndo il più possibile. Io sono immobile, non riesco a muovermi. L'unica figura che è rimasta si alza e prende la coperta piegata sul divano. Sento i pantaloni abbandonare completamente le mie gambe e il calore della coperta avvolgermi fino alla vita. -Holly?! Parlami ti prego!- sento la sua voce lontana come se fossimo in due stanze diverse. Ma la voce è cosi famigliare...mi sforzo e apro completamente gli occhi mentre mi sento leggermente sollevare. La figura è seduta per terra e mi tiene la schiena sollevata e appoggiata alle sue gambe mentre la mia testa è tra le sue braccia. Il profumo di menta mi pervade. O mio dio. Ci sono degli occhi con sfumature rosse per il pianto, capelli scuri e dei ricci che pendono. Appoggia la sua fronte alla mia e...i suoi occhi, verdi, ma verde scuro, come quando stava finendo un attacco di rabbia. Abbasso lo sguardo sulla sua bocca. É rossastra e leggermente a forma di cuore. -Ti prego Holly- questa volta la voce è vicina e sento il calore del suo fiato sulla mia guancia. Non può essere Lui, non può essere. Lui è lontano, Lui è andato via e mi ha lasciata, Lui non mi ama e non è qui. Sento la sua bocca appoggiarsi delicatamente sulla mia. Le farfalle arrivano nel mio stomaco e i brovidi mi attraversano la schiena. Una goccia cade sulla mia guancia, è sua. Sono decisamente morta. Si stacca -Ti prego piccola, qualsiasi cosa, dimmi qualsiasi cosa- Lui è lontano, è andato via, Lui non mi ama. Però è Lui. È Harry. -Harry?- la mia voce è uscita troppo debole e forse non ha sentito. Invece si -Holly! Dio santo ti prego piccola- non ce la faccio più, non ci riesco -No non lo fare, ti prego non chiudere gli occhi piccola non farlo guardami! Guardami! Holly!- l'ultima cosa che vedo sono due smeraldi penetranti. Poi nero. Mi sembra di sentire ancora qualcosa ma non so se sto sognando o no. "Scusami" e ancora caldo sulle labbra. Ma poi non sento più niente.

Apro gli occhi e sono inghiottita dal bianco. Sono in una...stanza di ospedale? Faccio per alzare le braccia e mi rendo conto di essere tutta piena di fili attaccati ad una macchina che fa "bip". Sbatto più volte gli occhi e riesco a mettere a fuoco. Si è una stanza di ospedale. Non sono da sola nella stanza però. C'è una finestra e che guarda fuori c'è un ragazzo dai capelli rasati. -Li-Liam?- si volta di scatto. -Holly! Come ti senti?- si avvicina e si siede sul bordo del letto -...mi sento sotto un treno...-,-Immagino...- sospira -Che cosa è successo Liam?-,-Non ti ricordi?- faccio una piccola smorfia -Ho ricordi sfuocati...- abbassa lo sguardo e sbuffa -...t-ti hanno...violentata Holly...- si...questo lo ricordavo. E mi ricordo anche di chi mi ha salvata -Dov'è lui?- scrolla le spalle -Non si sa chi è stato, ti ha trovata Louis e...-,-No no! Dov'è Harry?- lo interrompo -Mi ha trovata lui Liam...non Louis...Harry ha fatto scappare...quel tipo e lui mi ha aiutata...- inarca le sopracciglia -...Holly, Harry non è mai stato qui...nessuno ha sue notizie- no. Non è vero -Ma che cosa stai dicendo?!-,-Hai sbattutto la testa...magari era un sogno Hol...-,-Non sono stupida Liam, so quello che ho visto! E quello che è successo! Non mi ha trovata Louis!- la nostra conversazione viene interrotta dal dottore che entra un stanza. -Signorina Steven! Come si sente?- annuisco -Meglio...credo-,-Bene visto che si è svegliata le do una buona notizia. Lei è un miracolo...non ha particolari ferite tranne qualche livido e niente di rotto. Starà qui per questa notte sotto osservazione ma credo che andrà tutto bene e...poi potrà tornare a casa- annuisco -Grazie- si rivolge a Liam -Mi dispiace ma deve uscire...l'orario di visita è finito...- Liam annuisce e si alza mentre il dottore esce dalla stanza -Ci vediamo domani splendore...- mi lascia un bacio sulla fronte e fa per uscire -lo voglio vedere Liam, ti prego- sospira ancora -Te l'ho già detto Holly. Lui non è mai stato qui...-

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