Non sai quanto sei forte
finche essere forte
è l'unica scelta che hai.Becky.
L'istituto era ormai vuoto, Harvard era deserta, a parte qualche professore che ancora girava per i corridoi, desideroso di tornarsene a casa. Ero rimasta in biblioteca per tutta la mattina, lontana dalle grinfie di Lily e saltando le lezioni nonostante fossi presente, nascosta in quel posto che avevo scoperto mi facesse sentire al sicuro.
Tirai fuori dalla borsa il telefono e lessi il messaggio di Ryan, dove mi avvisava che sarebbe andato agli allenamenti di football e sarebbe tornato a casa il prima possibile, invitandomi gentilmente a prendere un taxi. Avrei decisamente dovuto cominciare ad utilizzare più spesso la mia macchina, visto che quella mattina ero andata ad Harvard con un uber prenotato poco prima, sperando che avrei fatto ritorno con mio fratello, che aveva passato la notte da qualche ragazza insieme ad Hunter, dopo avermi accompagnata a casa.
Mi fermai sulla soglia dell'uscita che mi spingeva sulla città e scrutasti l'ambiente circostante ancora ingorgo di traffico. Il vento gelido mi colpì il viso, costringendomi a stringere le braccia attorno a me stessa cercando rifugio, nella speranza che quel gesto potesse placare il brivido che mi stava attraversando.
Scesi le scale e mi fermai sul marciapiede. In quel preciso istante, una macchina nera si fermò proprio sotto il mio naso. Il finestrino si abbassò, e il viso di Jace si fece strada verso di me.
«Sali.» Mi ordinò, battendo una mano sul sedile in pelle nera.
Aggrottai le sopracciglia e feci un passo indietro.
Dopo quello sfogo incontrollato che avevo avuto in biblioteca mi aveva semplicemente voltato le spalle ed era sparito in silenzio. Non che mi aspettassi altro, ma c'era stato qualcosa nei suoi occhi, in quello sguardo buio e profondo, era come se avesse capito perfettamente come mi sentivo e non riuscisse a sostenere la situazione.
Compresa.
Lui, in qualche modo mi aveva compresa. Aveva ascoltato in silenzio le mie parole, aveva lasciato che gliele scagliassi contro, e alla fine le aveva raccolte e mi aveva semplicemente compresa.
Perché cercava di farmi evadere? Perché voleva che fossi forte e affrontassi la vita? Che cosa gliene importava di me?
Mi sentivo profondamente connessa a lui in un modo che sfidava ogni spiegazione. Era come se un filo invisibile intrecciasse la nostra esistenza, creando un legame straordinariamente forte. Ogni sguardo, ogni parola, amplificava sempre di più questa sensazione di vicinanza, creando un intenso legame che andava al di là delle parole.
«A che cazzo stai pensando?» Sbottò, strappandomi dai pensieri. «Sali, honey.»
«No, faccio due passi.» Dovevo stargli lontana, o lui mi avrebbe scalfita e non avrei avuto più scampo.
Mugolò frustrato e sbuffò.
«Ti prego, non costringermi a scendere e metterti dentro di peso.» Mi spiegò. «Dovrei toccarti, e a te non piace essere toccata, giusto?»
Sbarrai leggermente gli occhi e strinsi la mia borsa, tanto da sbiancare le nocche. Sentì le pupille dilatarsi, ed il respiro aumentare in gola.
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Sonder
RomanceDark Romance. Di droghe primarie e derivanti, ne avevo provate parecchie, ma nessuna delle mie esperienze passate aveva mai generato una dipendenza psicologica, a differenza di quanto era successo con lei dopo quel bacio. Era più pericolosa di una c...