Capitolo 3

513 20 25
                                    

Taylor

"Santo cielo, questa non ci voleva!"
"Si calmi signora, sua figlia sta bene, a momenti si sveglierà, aveva la pressione bassa."

Udii delle voci attorno a me. Una era di mamma, l'altra una maschile, non sapevo a chi appartenesse però.

Ero distesa su qualcosa di morbido, pian piano aprii le palpebre e misi a fuoco attorno a me. Un uomo in camice bianco stava parlando con mia mamma, accanto a loro c'era la collaboratrice scolastica.

Riconobbi l'ambiente circostante: mi trovavo nell'infermeria.

"Tesoro, ti sei svegliata!" Esclamò la mamma, come se fossi stata in coma per un mese.

Ricordavo di essere svenuta, ricordavo anche di aver visto Jordan, ma come mi trovassi sul lettino dell' infermeria no.

Mi misi a sedere frastornata, la testa mi faceva male, ma il senso di nausea era diminuito per fortuna.

"Che è successo?" Chiesi.
"Sei svenuta in corridoio, nulla di preoccupante, ti capita spesso?" Rispose l'uomo che aveva tutta l'aria di essere un medico, per poi pormi un'altra domanda.
"La pressione bassa a volte ce l'ho, ma sono svenuta solo due volte fino ad ora."
"Per fortuna non ti sei fatta niente! Non hai male da nessuna parte, vero?!" Si agitò subito mia mamma, che era sempre eccessivamente preoccupata nei miei riguardi.

La capivo però, dopo quello che aveva passato chi non lo sarebbe?

"Già, menomale che c'era quel ragazzo."
Disse la collaboratrice.
"Quale ragazzo?" Indagai.
"Infatti, non me l'avete detto!" Mi fece eco mamma.
"Il ragazzo nuovo dell'ultimo anno, Parker mi pare si chiami."

Io e mamma ci lanciammo uno sguardo fugace. Jordan mi aveva aiutata?

"Ti ha portata lui in infermeria, dovresti ringraziarlo."
Okay, questa non me l'aspettavo, questo non significava assolutamente che l'avrei ringraziato.

Io non gli avrei rivolto la parola. Mai.

"Beh, comunque tu ora dovresti riposare." Proseguì il medico.
"Ma io devo andare a lezione..."
"Non è il caso adesso. Vai a casa e riposati." Ripeté l'uomo.

Perfetto, uscire prima già dal primo giorno di scuola, che bella figura eh.

Poco dopo io e mamma entrammo in macchina. All'interno dell'abitacolo calò il silenzio, ero stanca e molto scossa per quella mattinata intensa.

"Taylor, vuoi parlarne...?"
"Di cosa?"
"Beh, non sapevo che Jordan si fosse trasferito definitivamente qui."

Già, perché dovete sapere che mia mamma sapeva tutto di me e Jordan. Io a lei raccontavo sempre ogni cosa, era la mia confidente, la mia migliore amica, non solo una mamma. Era sempre stata forte per far felice me, nonostante soffrisse molto anche lei.

Mio padre era scomparso due anni prima, doveva fare un viaggio di lavoro, ma poi si persero sue notizie.

Purtroppo, ovviamente, viaggiavano molti pettegolezzi, e qualcuno osava dire che aveva tradito mamma e si era trovato un'altra donna.

Non era così, noi lo sapevamo, papà era pazzamente innamorato di mamma, dopo anni e anni di matrimonio il loro rapporto era sempre uguale, si guardavano in un modo che non avevo visto fare da nessuno.

E poi papà Mark amava anche me. Tantissimo.

Ogni volta che tornava dai suoi viaggi di lavoro mi portava dei regali, cercava sempre di rendermi felice, era fantastico.

Inoltre non si trovava più il suo numero di telefono, suoi documenti, niente di niente. Ormai mamma lo credeva morto, anche se forse temeva anche lei che ci avesse abbandonate.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora